In questo articolo approfondiremo il tema Libero consorzio comunale di Siracusa, che ha un impatto significativo su vari ambiti della società. Libero consorzio comunale di Siracusa è un tema che ha suscitato grande interesse negli ultimi anni, poiché la sua rilevanza non si limita a un singolo ambito, ma ha ricadute sulla politica, sull'economia, sulla cultura, sulla scienza e sulla tecnologia. Attraverso un'analisi approfondita, esploreremo le varie sfaccettature di Libero consorzio comunale di Siracusa e come ha plasmato il mondo in cui viviamo. Dal suo impatto sulla vita quotidiana alla sua influenza sugli eventi storici, Libero consorzio comunale di Siracusa è un argomento che merita di essere approfondito per comprenderne la vera portata.
Libero consorzio comunale di Siracusa Libero consorzio comunale | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Amministrazione | |
Capoluogo | ![]() |
Presidente | Domenico Percolla[1] (commissario straordinario) dal 3-1-2020 |
Data di istituzione | 4 agosto 2015 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 37°05′N 15°17′E |
Superficie | 2 124,13 km² |
Abitanti | 383 321[3] (31-10-2023) |
Densità | 180,46 ab./km² |
Comuni | 21 comuni |
Province confinanti | Catania, Ragusa |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 96100, 96010-96019 |
Prefisso | 0931, 095 |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | IT-SR |
Codice ISTAT | 089 |
Targa | SR |
PIL | (nominale) 8 005,11 mln €[2](2021) |
PIL procapite | (nominale) 20 744 €[2](2021) |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Il libero consorzio comunale di Siracusa[4] è un libero consorzio comunale di 383 321 abitanti[3] della Sicilia, con capoluogo Siracusa. È subentrato nel 2015 alla soppressa provincia regionale di Siracusa.
Occupa una superficie di 2 109 km² con una densità di popolazione di 180,46 abitanti per chilometro quadrato e confina a nord e nord-ovest con la città metropolitana di Catania, a ovest col libero consorzio comunale di Ragusa, mentre a est e a sud è bagnata rispettivamente dai mari Ionio e Mediterraneo.
Punto di riferimento commerciale grazie al porto di Augusta, con i tre siti di Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica, Noto, Palazzolo Acreide (gli ultimi due insieme col Val di Noto) insigniti dall'UNESCO del titolo di Patrimonio dell'umanità il Libero consorzio comunale di Siracusa rappresenta un rilevante polo d'attrazione turistico, storico, artistico e archeologico. Nei suoi confini sorge il lago di Lentini, il bacino artificiale più grande d'Europa. Il capoluogo, Siracusa, è infine un importante snodo stradale e ferroviario della Sicilia.
Il Siracusano è la parte ionica della regione fisico-geografica degli Iblei, composta da un vasto sistema di tavolati, è ricompresa in un articolato territorio che accoglie gli espandimenti lavici di Francofonte e una porzione della Piana di Catania a nord; i ripiani calcarei e tufacei, verso il Modicano e gli asfalti tipici del Ragusano a ovest; mentre a est si affaccia per tutta la sua lunghezza col mar Ionio terminando con la sua estremità sud nel mar Mediterraneo. Proprio la vastità di caratteristiche geomorfologiche ha portato alla suddivisione dell'area in quattro sub regioni fisiche, che per le loro peculiarità danno luogo a paesaggi anche molto diversi tra loro.
Dal punto di vista geologico il territorio siracusano è legato alla formazione dei Monti Iblei, i quali costituiscono un complesso montuoso formato da un massiccio calcareo-marnoso bianco conchiglifero del Miocene (Plateau degli Iblei).
L'area Iblea, in base agli studi geologici, è insieme a quella maltese e pugliese, parte delle propaggini settentrionali della placca africana, che nell'area mediterranea e quindi in Sicilia, ha il suo punto di scontro con la placca europea. Inoltre si deve considerare la scoperta fatta dagli geofisici che hanno stabilito la presenza della micro-placca siculo-iblea; una placca appartenente alla placca africana ma con caratteristiche particolari, per questo singolare. Essa sarebbe la responsabile dei terremoti verificatisi nella parte orientale della Sicilia.
Infine bisogna menzionare il "Graben di Floridia (detto anche Graben dell'Anapo per via del fiume che lo attraversa), esso si trova nell'area che comprende i monti Climiti (appartenenti ai monti Iblei) e il promontorio di Belvedere. Questo Graben, ovvero questa fossa tettonica (o valle), è molto importante per la geografia dell'area, poiché esso ha da sempre condizionato l'evoluzione paleogeografia dell'area in questione e di quella circostante. Il Graben di Floridia infatti dal periodo del pleistocene inferiore sino al superiore, fu sede di un grande golfo, dove il mare ha più volte trasgredito e regredito. Il territorio mostra anche un aspetto carsico interessante; esso infatti dispone di stalattiti e stalagmiti, situati all'interno delle grotte siracusane.
La zona corrispondente all'odierno libero consorzio aretuseo fu abitata fin dai tempi più arcaici. Ai Sicani, popolazione ancestrale pre-indoeuropea a cui si innestarono gruppi umani di origine sarda, ligure ed iberica, si deve l'espressione della Cultura di Castelluccio e della Cultura di Thapsos; ne costituiscono esempi Thapsos, Cava del Rivettazzo, Necropoli di Cassibile e soprattutto Pantalica, queste testimonianze, risalenti ad un periodo compreso tra la metà del terzo millennio avanti Cristo e la metà del successivo, sono molto importanti per la storia della Sicilia. Verso il 1200 a.C., la popolazione di origine e lingua indoeuropea dei Siculi approdò in Sicilia dal continente, contribuendo allo spostamento delle popolazioni Sicane verso la parte centro-occidentale dell'isola, tuttavia si verificò una commistione tra sicani e siculi che portò alla formazione delle popolazioni indigene del immediato periodo preellenico; ne è prova la forte affinità religiosa e di culto tra Siculi e Sicani. La maggior parte degli insediamenti era situata su modeste pianure alluvionali, con la possibilità di aggirare i Monti Iblei dal mare.
Si deve a queste antiche popolazioni pre-elleniche, Sicani e Siculi, la fondazione di Siracusa che, rifondata da coloni Corinzi nel 733 a.C., divenne una potente città-stato con rapida espansione militare e commerciale verso l'entroterra ibleo. La città raggiunse il suo massimo splendore politico, economico e culturale, tra il V e il III secolo a.C.. Fu con Gerone I che Siracusa cominciò a diventare la principale tra tutte le città-stato della Sicilia. Qualche decennio dopo, Dionisio I sottomise quasi l'intera Sicilia, creando progressivamente quel Regno Siceliota, Siracusa capitale, che sconfisse gli Ateniesi, respinse gli Etruschi nell'alto Tirreno e vide poi tra i suoi successori Agatocle e Gerone II, durando fino alla conquista romana del 212 a.C.. Con i Romani, Siracusa divenne per secoli la capitale della Provincia di Sicilia, mantenendo tale status fino ai tempi dell'Impero Bizantino. Bisogna tenere presente che durante il periodo romano, la Sicilia si caratterizzava per la presenza di un'organizzazione territoriale basata sulla "rete di città" presenti tra la costa ionica e le valli della pianura alluvionale iblea, consolidando il predominio dei centri costieri.[7]
Nel Medioevo, la situazione cominciò a mutare a causa di due importanti fattori. Da una parte, le ripetute distruzioni di Siracusa - che fin dall'assedio di Marcello avevano lasciato un mare insicuro tra Catania e Agrigento - le guerre e la paura delle invasioni barbariche causarono lo spostamento dei centri abitati verso l'interno, in posizione difensiva, col conseguente fenomeno dell'incastellamento[8]. Con la nascita e l'affermazione dell'Emirato di Sicilia si ebbe il bisogno di razionalizzazione dell'assetto territoriale, attraverso la formazione di unità amministrative paragonabili a forme embrionali di provincia, i cosiddetti Valli (dapprima quattro: Val di Noto, Val Demone, Vallo di Mazara e Val d'Agrigento, e poi tre, con la soppressione di quest'ultimo) che dureranno fino al 1812. Nel 1130, l'avvento del Regno di Sicilia vide spostarsi definitivamente del centro propulsore dell'Isola verso Palermo che era stata già capitale dell'Emirato istituito dagli Arabi.
Nel 1600 l'allora borgo di Floridia aveva dato l'esempio ai nobili e al popolo aretuseo, mostrando loro che era possibile far rinascere la campagna siracusana (che, va specificato, prima del '500 si stava già avviando a nuova vitalità, ma poi il susseguirsi di guerre e calamità fecero bloccare i siracusani, facendoli temere l'esterno, sentendosi essi più protetti tra le loro alte mura). I Bonanno fecero sorgere anche il borgo di Belvedere nel 1653 (che andò ad occupare l'antica città-quartiere fondata da Dionigi I, ovvero l'Epipoli), e dopo Rosolini, con la medesima licentia populandi, sorgerà (nel 1682) Bagni Canicattini (altra antica località ibleo-siracusana che, come suggerisce il toponimo stesso, era sede di terme romane e acquedotti), a opera del marchese Mario Daniele Partexano (che unì la sua Bagni a un altro borgo, Canicattini, di origine araba).[9]
Tutte queste nuove fondazioni siracusane attiravano molta gente, anche forestieri, che accettavano di buon grado di venire a popolare l'area di Siracusa. Presto, però, il capoluogo si sarebbe ritrovato a dover guerreggiare per mantenere i suoi borghi, poiché le si rivolterà contro la classe dirigente di queste terre, la quale pretenderà l'indipendenza dal capoluogo; Siracusa la concederà, a malincuore, quasi sempre, anche se si lamenterà particolarmente quando a chiederla saranno i borghi di Solarino (che nascerà nel '700), Belvedere e Floridia, poiché la gente che lì all'epoca vi abitava sentiva di appartenere al comune aretuseo (avendo avuto origine qui moltissime delle loro famiglie); in alcuni casi la città riuscirà a mantenerli legati a sé (come farà con Belvedere), in altri invece, dovrà lasciarli andare (come accadrà con Floridia e Solarino).[10]
Di grande rilevanza nella storia geopolitica della zona fu il terremoto dell'11 gennaio 1693 con epicentro, secondo alcuni Carlentini,[11] secondo altri, il Golfo di Augusta,[12] che sconvolse l'intero territorio, ridisegnandone la fisionomia. La ricostruzione conseguente al sisma, infatti, pur non essendo frutto di una pianificazione centralizzata, vide effettivamente, quali protagonisti Giuseppe Lanza, duca di Camastra, vicario generale di Carlo V, incaricato dal Re a coordinare le operazioni di ricostruzione, ed il Vescovo di Siracusa, che doveva vigilare sulla corretta applicazione delle norme del Concilio di Trento in materia di "culto divino"[13]. A ciò si aggiunse il fatto che gran parte dei centri del Vallo furono ricostruiti in siti diversi da quelli che occupavano prima del sisma (Noto, Avola e Sortino tra gli altri); mentre in quelli ricostruiti in situ furono adottati nuovi modelli urbanistici applicabili a piazze e strade, vale a dire una sorta di piano regolatore ante litteram.
A tale cambiamento urbanistico, però, non ne seguì alcuno amministrativo. Affinché ciò avvenga, bisognerà attendere la Costituzione siciliana del 1812 che sostituì i tre valli con i 23 distretti, che, con la soppressione del Regno di Sicilia e la nascita del Regno delle due Sicilie, vennero raggruppati, con decreto dell'11 ottobre 1817 in sette valli minori, sedi di "Intendenze", sulla falsariga dei departments francesi sorti durante la rivoluzione. Tra le sedi d'Intendenza vi era pure Siracusa, che comprendeva il distretto omonimo, nonché i distretti di Noto e Modica.
Il 9 dicembre 1820, con l'emanazione della Costituzione da parte di Ferdinando I delle Due Sicilie, i sette valli vennero rinominate province. Nacque così la Provincia di Siracusa[14]. Nel 1837, però, a causa dei tumulti verificatisi in città[15], tra il 18 luglio ed il 6 agosto per l'epidemia di colera e per il malcontento dei rivoluzionari contro i Borbone, il Governo borbonico, con decreto dell'11 ottobre 1837, declassò Siracusa a capoluogo di distretto, mentre, il capoluogo della provincia venne spostato a Noto.[16] Tale provvedimento punitivo nei confronti della città aretusea durerà fino alla nascita del Regno d'Italia.
Questa modifica creò la Provincia di Noto. S'instaurò una sorta di sfida tra le due cittadine. La città netina divenne inoltre sede arcivescovile, per decreto di Papa Gregorio XVI nel 1844; quindi la Diocesi di Noto prese parte dei territori della Diocesi di Siracusa[17].
Nel 1865, a seguito dell'Unità d'Italia, Siracusa ritornò ad essere il capoluogo della provincia[18]:
La provincia seguì in seguito le sorti dell'Italia. Dopo il primo conflitto mondiale s'instaurò il fascismo, il quale non riuscì a portare nuovo sviluppo nel territorio. Nel frattempo continuava la grande emigrazione che portò molti abitanti della provincia siracusana a trasferirsi in territori nuovi come l'Australia, le Americhe, il Nord Europa.
Il 2 gennaio 1927, avvenne per opera politica del senatore Filippo Pennavaria il distacco di 12 comuni, appartenuti un tempo alla Contea di Modica, i quali andarono a formare la nuova Provincia di Ragusa; ci furono diverse polemiche da parte dei siracusani per il distaccamento di Ispica, divenuto comune ragusano.
Nel corso della seconda guerra mondiale la provincia fu il teatro di scontri tra le truppe alleate e quelle nazi-fasciste. Nell'ambito dell'Sbarco in Sicilia, nella notte tra il 9 ed il 10 luglio 1943 gli alleati, guidati dal generale Bernard Law Montgomery sbarcarono nel tratto di costa compresa tra Capo Ognina e Punta Castellazzo (5ª, 50ª e 51ª Divisione britannica e 18ª Divisione canadese) e tra Ognina e Calabernardo (13º Corpo d'armata britannica). Con la successiva Operazione Ladbroke che riguardava la conquista del capoluogo, si giunse alla progressiva liberazione della Sicilia. Il 3 settembre 1943 viene firmato segretamente l'armistizio di Cassibile, in località Santa Teresa Longarini, nei pressi della frazione di Siracusa[19].
Nel dopoguerra, mentre si era già avviata la ricostruzione degli edifici distrutti dai bombardamenti, la provincia di Siracusa fu interessata da un progetto di investimento industriale che fece sorgere il Polo petrolchimico siracusano, edificato nella zona costiera di Priolo, Melilli, Augusta, che ebbe un grande impatto sull'economia locale, poiché favorì un grande afflusso di manodopera, ma ebbe anche effetti negativi, dovuti soprattutto al forte inquinamento industriale[20], sollevando un'importante questione ambientale rimasta irrisolta.
Lo statuto speciale del 1946 soppresse le vecchie provincie. L'ente fu ricostituito con la legge regionale n.16 del 1963. Dopo le modifiche territoriali dei primi anni del Novecento si registreranno variazioni amministrative riguardanti i Comuni. Nel 1975, Portopalo di Capo Passero, frazione di Pachino, ottenne l'autonomia comunale e, nel 1979 venne istituito il Comune di Priolo Gargallo, il cui territorio venne formato dalla già frazione di Siracusa, dalla contrada San Focà e da parte del territorio di Marina di Melilli, queste ultime, appartenenti, fino ad allora, al Comune di Melilli. Nel 1986, poi, a seguito della Legge regionale n. 9 che attuava quanto stabilito dallo Statuto della Regione Siciliana del 1946, tutte le circoscrizioni provinciali dell'isola vennero soppresse e sostituite da liberi consorzi comunali, denominati "Province Regionali". Tale mutamento amministrativo, però, non portò alcuna variazione nel territorio provinciale di Siracusa, rimanendo inalterato. Tuttavia, tale assetto territoriale potrebbe nuovamente mutare, a seguito dell'opera dei comitati cittadini sorti nelle frazioni di Belvedere e Cassibile che rivendicano l'autonomia dal capoluogo attraverso l'indizione di un referendum, sospeso dal TAR di Catania nel 2012, su ricorso del Comune di Siracusa.[21]
Il 13 dicembre 1990 la provincia fu colpita da un violento sisma denominato poi "Terremoto di Santa Lucia", così chiamato perché avvenne nel giorno dedicato a Santa Lucia.
Il terremoto procurò 17 morti e ben 15.000 famiglie senza tetto.[22] Il patrimonio edilizio fu vistosamente danneggiato e molti cittadini di Augusta, Melilli, Sortino, Carlentini, Lentini e Francofonte trovarono rifugio presso dei container per diversi anni. Il fatto che la provincia non ottenne lo stato di calamità naturale e il fatto che venne dichiarata una graduazione del sisma inferiore rispetto a quella che fu in realtà, fece passare alla storia questo terremoto col nome di "terremoto dei silenzi", proprio a causa della sua sottovalutazione.[23][24]
Negli anni 2000 la provincia ha ottenuto due importanti riconoscimenti dall'UNESCO, sono stati infatti inserite nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità, nel 2002, le Città tardo barocche del Val di Noto e ne fanno parte per la provincia siracusana i comuni di Noto e Palazzolo Acreide; mentre nel 2004 sono state dichiarate, come unico sito, la Città di Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica.[25]
Il 28 marzo 2014 è stata prevista la soppressione delle 9 province regionali, sostituite da nove "Liberi Consorzi comunali" e tre aree metropolitane in seguito all'entrata in vigore della legge approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 12 marzo 2014[26]. Un'ulteriore legge regionale disciplinerà compiti e funzioni di questi nuovi enti, mentre ogni provincia è, nel frattempo, retta da un commissario straordinario nominato dalla giunta regionale.[27]
In ottemperanza alla legge regionale del 24 marzo 2014, n. 8, recante il titolo “Istituzione dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane”[28] e disciplinata poi con la successiva legge regionale n. 15 del 4 agosto 2015, "Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane"[29], la provincia regionale di Siracusa è stata soppressa e sostituita dal Libero consorzio comunale di Siracusa[30].
Il libero consorzio comunale di Siracusa ha mantenuto inalterato lo stemma della precedente provincia. Di seguito la sua descrizione araldica:
Il territorio siracusano ha molti monumenti divisi per periodo, età e rilevanza storica. Di seguito una lista completa dei monumenti e luoghi d'interesse di ciascun comune:
Tra le maggiori chiese del territorio aretuseo si annoverano:
Il Siracusano è noto per i suoi palazzi che rappresentano molto lo stile del Barocco siciliano. In particolar modo sono famosi gli edifici barocchi, neoclassici, rococò e liberty di Noto, Palazzolo Acreide e Siracusa, le tre città inserite tra i patrimoni Unesco proprio per le loro particolarità e quantità architettoniche. Tra questi si annoverano:
E tra le ville storiche, notevole fra tutte, è la Villa del Tellaro, di epoca tarda imperiale romana, che si trova nei pressi di Noto, la quale custodisce dei preziosi mosaici di età classica.
Tra le altre ville pregiate della zona si annoverano la Villa Landolina e la Villa Politi a Siracusa.
Le principali strutture architettoniche teatrali del territorio siracusano sono:
I templi più noti sono:
Statue, piazze e porte ornano spesso in svariati punti le città siracusane. Ma anche antiche tonnare, elementi architettonici tipici dei luoghi di mare, diventano sorte di monumenti a cielo aperto e visitabili. Tra tutte queste opere, le più conosciute sono:
Numerosi sono i castelli, le fortezze e le torri presenti nel territorio di Siracusa e che servivano sia da residenza dei signori del luogo dov'era ubicato, sia come fortificazione[38]. Solo alcuni sono ben conservati, come ad esempio il Castello Maniace o il Castello Svevo di Augusta[39]. Di molti, invece, ne esistono soltanto i ruderi delle fondamenta o sono in stato di completo abbandono (come i castelli di Buccheri e Buscemi); di altri non vi è più traccia. Ne sono un esempio: il Castello Marchetto, a Siracusa, ubicato nella "piazza d'armi", area compresa tra il corso Umberto e via Malta e distrutto da un terremoto nel 1542; il castello o torrione di Casa Nova, sempre a Siracusa, si ergeva lungo le mura di Ortigia, a difesa dell'imboccatura del Porto Piccolo, fu distrutto dal sisma del 1693[40]; il "Castellum novum" di Lentini, che si trovava sulla collina compresa tra la valle di Sant'Eligio e contrada Cappuccini; il Castello di Altavilla ed il Castello di Curcuraci (o Curcuraggi) a Melilli, i cui resti sono stati inglobati in costruzioni successive e, pertanto, risultano non visibili.
Lista dei castelli:
Molte sono le testimonianze archeologiche presenti nell'area aretusea che ripercorrono tutta la storia dell'uomo, dal Paleolitico all'ellenismo e il medioevo[41]. A Siracusa, la maggior parte delle vestigia è contenuto all'interno del Parco Archeologico di Neapolis, dove si trovano sia reperti greci come il Teatro greco, l'Orecchio di Dionisio e le latomìe - cavità artificiali ricavate dall'estrazione della pietra - e l'Ara di Ierone, altare monumentale voluto dal tiranno Gerone II; sia resti romani, come l'Anfiteatro ed il Ginnasio romano.
Altre testimonianze del passato, poi, sono rintracciabili in ogni zona della città.
Nei pressi di Noto, a circa 8 km, sorge Eloro dove è possibile ammirare i resti delle mura, del teatro e del santuario di Demetra e Kore. Poco vicino si trova la Colonna Pizzuta e più a sud, si trovano la villa del Tellaro - risalente alla tarda età imperiale romana - e gli insediamenti preistorici di Finocchito e Castelluccio, da cui prende il nome l'omonima cultura sviluppatasi nella prima età del bronzo. A nord della città barocca, invece, lungo la Statale 287 in direzione di Palazzolo si trovano i resti di Noto Antica, fondata nel V secolo a.C. e distrutta dal terremoto del 1693.
Risalendo verso Palazzolo Acreide, si incontra il sito di Akrai, del VII secolo a.C. ove è possibile visitare un teatro, un'agorà e due latomie.
Poi vi sono le importanti necropoli di Pantalica, Cassibile e Cava del Rivettazzo.
Nella zona settentrionale del libero consorzio, infine, si trovano i siti di Leontinoi, città sicula ellenizzata in cui è possibile visitare il sistema di fortificazione cosiddetto a tenaglia; Megara Hyblaea, posta a 10 km da Augusta e dai cui scavi sono emerse ceramiche di stile eoliano e due kouroi; e Thapsos, importantissimo villaggio protostorico che sorse intorno al XV secolo a.C. sulla penisola di Magnisi - antistante il litorale priolese- e che diede il nome alla cultura che in Sicilia orientale identifica la media età del bronzo.
Il libero consorzio di Siracusa, con i suoi oltre 380.000 abitanti, risulta essere la sesta delle ex provincie siciliane per popolazione, e con una densità abitativa di 180,4 abitanti per chilometro quadrato si colloca al quinto posto tra le ex provincie siciliane con maggior densità di popolazione.
Siracusa è il comune più popoloso[42] del libero consorzio concentrandosi in esso più di un terzo della popolazione; seguono Augusta ed Avola, con popolazioni superiori ai 30.000 abitanti. Il comune più densamente popolato, invece, con 800 abitanti per chilometro è Floridia, seguono Siracusa (606) e Solarino (566).
Cassaro risulta invece essere il comune col minor numero di abitanti.[43]
Negli anni passati, il territorio aretuseo vide molta della sua gente emigrare all'estero o nel Nord Italia in cerca di lavoro. Nei primi anni del Novecento iniziò infatti il fenomeno italiano dell'emigrazione di massa. Tale fenomeno interessò anche la Sicilia, facendola divenire, verso il 1915, la regione d'Italia col più alto numero di cittadini che emigravano.[44] Le mete verso le quali si dirigevano erano soprattutto gli Stati Uniti d'America, che offrivano una grande quantità di risorse lavorative. Ma vi fu una forte presenza siciliana anche in Australia, dove, grazie agli emigrati siracusani sbarcati lì decenni prima, continua un legame tra quelle comunità e il territorio di Siracusa.
In una seconda fase invece, verso il 1950, l'emigrazione si spostò verso l'Europa del Nord e verso l'Italia settentrionale. Questo fenomeno, dovuto ad una politica scarsamente prodigata ad un piano di risanamento per i problemi meridionali, provocò ulteriori danni al sistema sociale del Sud, il quale vedeva andar via la sua forza lavoro impiegata nelle grandi e medie industrie del settentrione. Tutto ciò comportò diverse situazioni; anzitutto il distacco, la separazione umana di chi partiva e di chi restava. Molti libri, poesie e testi di canzoni sono stati dedicati alle storie di emigranti, dimostrando come questo fenomeno è entrato a far parte dell'aspetto storico-culturale del territorio.[45] Un altro aspetto che comportò fu l'instaurazione di un legame tra il luogo nel quale questi migranti approdavano e la città natale che avevano lasciato. Infatti da questo presupposto molti comuni siracusani sono gemellati con città di Stati d'oltreoceano; per esempio Solarino, Floridia e Sortino, tre comuni che hanno avuto una forte emigrazione verso le terre australiane, mantengono anche ai giorni nostri i rapporti con l'Australia; Solarino e Floridia sono gemellati con Melbourne, seconda città australiana più popolosa dopo Sydney, mentre Sortino ha portato sugli schermi nazionali un documentario avente per titolo "Storie di una comunità siciliana emigrata in Australia", realizzato dal Sortino Social Club, un'associazione che riunisce gli emigrati sortinesi.[46] E questi stessi comuni sono inoltre gemellati con altre città negli Stati Uniti, come Hartford, legata a Floridia, la quale ha anche una via, nel proprio comune, intitolata "Via dei floridiani di Hartford" e New Britain legata a Solarino e Priolo Gargallo, altro comune siracusano.[47]
Nel Connecticut sorse una "Little Melilli" così chiamata in riferimento alla popolazione di Melilli, la quale emigrò in massa verso quella zona, nella città statunitense di Middletown, gemellata con i mellilesi.[48]
Anche il nome di Siracusa venne esportato all'estero, per esempio vi sono diverse città statunitensi che si chiamano Syracuse, di cui la più importante è la Syracuse di New York, la quale però non si chiama così per via di emigrati siracusani stabilitisi là, ma perché questo nome volle darglielo un suo influente cittadino, John Wilkinson, dopo avere letto un trattato sulla Siracusa siciliana e dopo esserne rimasto affascinato, trovandovi varie similitudini geografiche con la località americana.
Ai giorni nostri ci sono molte associazioni sul territorio che si occupano di abitanti emigrati e che organizzano incontri e rimpatriate con le popolazioni locali.
La storia del territorio siracusana non è fatta solo di emigrazione, ma anche di immigrazione. Come risulta dal testo del libro "L'emigrazione in Sicilia: 1652-1961", secondo l'autore Francesco Renda, negli anni sessanta e settanta, ovvero negli anni dell'industrializzazione, la mobilità siracusana risulta essere la più attiva in Sicilia.[49] La popolazione ha da sempre vissuto momenti nei quali è arrivata gente che si è poi integrata nella società locale. Il territorio infatti, trovandosi in prossimità della costa, è stato spesso soggetto a sbarchi in diverse epoche fino a giungere a quella attuale.
In tempi antichi, oltre alla colonizzazione greca, si ricorda l'arrivo della comunità ebraica. A Siracusa infatti risiedeva una delle comunità ebraiche più numerose di Sicilia: circa 5.000 abitanti, pari a quella di Palermo. Gli ebrei erano integrati nella società, lavoravano e contribuivano alla spesa pubblica, vennero infine cacciati con l'editto spagnolo nel 1492,[50] anche se molti di loro, in qualche maniera, riuscirono a restare. Nel 2010, dopo diversi secoli, a Siracusa si è nuovamente celebrato un matrimonio ebraico, segno che la comunità ebraica fa parte della società locale. Altra presenza costante è quella araba, non solo per la conquista avvenuta da parte dei musulmani del medioevo, ma anche per la situazione di sbarchi che avvengono dal Medio Oriente verso l'Europa; di tutti quelli che giungono nel territorio siracusano, sono pochi coloro che decidono di restare, poiché la zona non offre molto lavoro, quindi il siracusano svolge la funzione di terra di frontiera tra il mar Mediterraneo e l'Italia continentale.
In Siracusa, nel febbraio 2013, si è tenuta una conferenza avente come tema l'immigrazione in terra siciliana; organizzata da Emergency e Arci, esposta dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Laura Boldrini.[51] I cittadini stranieri residenti, provenienti anche da stati come la Romania, Cina e Sri Lanka, risiedono per la maggior parte nel comune di Siracusa, il quale conta una popolazione straniera di circa 4.000 abitanti, pari al 3,3% della popolazione totale.[52] Nell'ambito dell'integrazione, la frazione siracusana di Cassibile è stata al centro dell'attenzione dei media italiani per un conflitto sociale avvenuto verso il 2006 e che vide contrapposti i cassibilesi e gli immigrati stranieri. I cassibilesi si lamentavano dell'abbandono della politica nei loro confronti, essendo quel paese composto da 5.000 abitanti si era visto d'un tratto sovraffollato da molti immigrati, i quali vivevano in condizioni sociali trascurate, anch'essi abbandonati dalla politica.[53] Quella situazione ha dimostrato come non si è giunti ad una esauriente integrazione sociale che accordi la popolazione locale con la popolazione straniera.
Il Siracusano è stato interessato da un altro fenomeno migratorio, stavolta interno. Si è verificato infatti che, specialmente negli anni sessanta, molti cittadini provenienti da più parti d'Italia vennero ad abitare nel siracusano. Tale fatto avvenne per due diversi motivi: il primo motivo era derivato dal rientro dei coloni italiani in Libia,[54] i quali rientrando in Italia decisero di prendere residenza a Siracusa; un altro motivo fu l'installazione del Polo petrolchimico siracusano che attrasse molta manodopera, la quale poi rimase integrata nella società locale.
Il territorio di Siracusa non ha università proprie, ma sono attivi 3 consorzi universitari che collaborano con le facoltà di Catania e Messina per la realizzazione di corsi di laurea e master:
Il Siracusano dispone inoltre di istituti culturali con provenienza internazionale:
Nel 1986, su iniziativa di Bruno Ficili[67] (il preside didattico di Priolo Gargallo, candidato tredici volte al Premio Nobel per la Pace, con l'appoggio del Congresso degli Stati Uniti e laurea Honoris Causa in lettere Umanistiche.), viene fondata nell'allora Provincia di Siracusa l'Associazione Internazionale per l'Educazione alla Pace, spesso ribattezzata come Forum o Convegno internazionale, il quale si svolge in diverse parti della Sicilia ed ha come tema e scopo li dialogo tra i popoli, specialmente con quei popoli che vivono uno stato di guerra e di sofferenza.[67]
Tra i risultati memorabili di questa associazione, è da annoverare quello raggiunto nel dicembre 1999, quando il congresso siciliano riesce a portare a Siracusa e a Comiso (ex-base missilistica della NATO) i leader di gruppi politici e militari dello Stato dell'Africa del Burundi, che all'epoca stava affrontando la guerra civile tra Hutu e Tutsi, e il campione ex-pugile statunitense Muhammad Ali (alias Cassius Clay), che si occupa di azioni umanitarie. Durante questo congresso, venne raggiunto un accordo firmato dal pacifista Muhammad Ali e i rappresentanti del Burundi; l'accordo era un Patto di non aggressione a scuole, ospedali, luoghi di culto, orfanotrofi del loro Paese. Una copia di queste carte firmate a Siracusa e a Comiso, venne inviata il 7 dicembre di quell'anno a Roma, al Capo del Governo italiano.
Altri risultati e iniziative umanitarie avvennero in seguito, portando durante i congressi in Sicilia i rappresentanti di paesi come Tanzania, Kurdistan, Stati Uniti, Iraq, Giappone, Israele, Palestina, Afghanistan, Congo, Tunisia, Malta, Grecia e molti altri.
L'Associazione, costituitasi nel 1984 a Siracusa, ha come scopo lo studio e l'osservazione dell'arte barocca nel Mediterraneo, con particolare attenzione all'arte della Sicilia sud-orientale. Organizza concorsi, mostre e viaggi di studio, spesso col patrocinio di università come quelle di Palermo, Milano e Parigi, enti politici regionali o enti culturali e progetti UNESCO. Ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali.[68]
È un'associazione apartitica ed apolitica, senza fini di lucro, con scopo sociale, fondata a Siracusa, la sua attività è riscontrabile dall'anno 2007. Lo scopo dell'associazione italo-araba è quello di approfondire i temi della cultura araba in Sicilia. Organizza eventi teatrali basati su racconti arabi; temi d'osservazione sulla situazione musulmana internazionale, attività ricreative come arte, poesia e mostre di pittura orientale.[69]
Nelle acque di Portopalo di Capo Passero, a 3.500 metri di profondità, è stata installata una torre, alta 400 metri, la quale serve per un progetto di ricerca, volto a prelevare i neutrini, considerati importanti dall'astrofisica moderna per studiare il cosmo.
Il progetto è italiano, viene sviluppato infatti dall'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), ma coinvolge anche istituti di ricerca di dieci Paesi europei.
Il motivo per cui si sia scelto il mare, ovvero l'acqua, per questa ricerca è dovuto al fatto che essa può assolvere a tre compiti fondamentali in questo campo: funge da schermo protettivo dai raggi cosmici; diventa attrazione per l'interazione di neutrini; è un mezzo trasparente attraverso il quale si propaga la luce Cerenkov (la cui raccolta serve per vedere i neutrini).
L'installazione di questa torre è solo un primo passo, verso la finalità del progetto di ricerca che prevede le installazioni di molte altre torri con lo scopo di formare un telescopio sottomarino denominato Km3Net. I dati prelevati dalla torre vengono inviati al laboratorio a terra dei LNS (Laboratori Nazionali del Sud dell'INFN) situato a Portopalo di Capo Passero. Il progetto è stato negli anni supportato anche da programmi di finanziamento europei.[70][71]
Il territorio siracusano è provvisto di numerosi musei suddivisi in diverse tipologie: etnografici, archeologici, scientifici, naturali, sono alcuni dei temi presenti. Tra i musei principali sono da annoverare il Museo archeologico regionale Paolo Orsi, tra i più grandi d'Europa nel suo genere; il Museo di Palazzo Bellomo, contenente preziosi reperti e quadri, come la tela dell'Annunciazione del pittore Antonello da Messina, che è stata anche esposta nella Galleria Statale Tret'jakov di Mosca, insieme ad altri quadri del pittore siciliano, nel corso di uno scambio culturale tra Italia e Russia.[72] Significativi sono anche i musei "della civiltà contadina" e del museo Francesco Lombardo "scultore cartapestaio" di Palazzolo Acreide situati a Floridia e "i luoghi del lavoro contadino" situato tra Buscemi e Palazzolo Acreide, di genere etnografici, mostrano ai loro visitatori i cimeli e la memoria tradizionale della vita contadina iblea. E vi sono musei che raccontano la Sicilia vista con gli occhi dei viaggiatori stranieri, come il sito museale de "Viaggiatori in Sicilia", posto sempre a Palazzolo Acreide. E musei di genere naturale come l'"Ecomuseo dei Monti Climiti" posto a Melilli. Infine si può affermare che ciascun comune del territorio possiede proprie sedi museali.
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Musei | Telefono | Sito Web |
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Augusta | Antiquarium di Megara Hyblaea | 0931/512364 | |
Avola | Museo Civico | 0931/583111 | |
Buscemi e Palazzolo Acreide | Rete Museale "I luoghi del lavoro contadino" | 0931/878528 | I luoghi del lavoro contadino |
Canicattini Bagni | Museo del tessuto e Casa dell'emigrante | 0931/945322 | Galleria del ricamo |
Carlentini | Museo Paleontologico | 095/991210 | |
Floridia | Museo Museo della Civiltà Contadina | 0931/949301 | Museo della Civiltà Contadina |
Museo Francesco Lombardo | 3392095884 | Museo Francesco Lombardo | |
Lentini | Museo Archeologico | 095/7832962 | Museo Archeologico di Lentini |
Melilli | Museo di Storia Naturale | 0931/552193 | Ecomuseo dei Monti Climiti |
Noto | Museo Civico | 0931/836462 | Museo Civico di Noto Archiviato l'8 marzo 2016 in Internet Archive. |
Museo Etnografico | 3662735803 | Museo Etnografico di Noto, su comune.noto.sr.it, 3 luglio 2013. URL consultato il 6 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2013). | |
Palazzolo Acreide | Casa Museo "Antonino Uccello" | 0931/881499 | Casa Museo "Antonino Uccello |
Museo dei Viaggiatori in Sicilia | 0931/871260 | Museo dei Viaggiatori in Sicilia | |
Siracusa | Museo archeologico regionale Paolo Orsi | 0931/489511 | Museo archeologico regionale Paolo Orsi |
Galleria Regionale di Palazzo Bellomo | 0931/69511 | Galleria Regionale di Palazzo Bellomo | |
Museo del Cinema | 0931/65024 | Museo del Cinema | |
Museo del Papiro | 0931/22100 | Museo del Papiro | |
Archimedeion | 0931/61121 | Archimedeion | |
Sirmuma - Museo del mare | 3203476297 | Sirmuma - Museo del mare | |
Solarino | Ecomuseo Hyblon | 0931/925054 | Ecomuseo Hyblon |
La Casa del Novecento | 3396375101 | ||
Sortino | Museo dell'Opera dei Pupi | 3338921182 | Museo dell'Opera dei Pupi |
Casa Museo dell'Apicoltura " 'A casa do fascitraru" | 0931/952992 | Casa Museo dell'Apicoltura |
Il folklore siracusano è caratterizzato soprattutto dalle feste religiose, sagre popolari e manifestazioni storico-culturali che si tengono in ogni periodo dell'anno[73].
Tra queste, le più famose, anche per il loro richiamo internazionale, sono la Festa di Santa Lucia, che si svolge in diversi periodi dell'anno; principalmente il 13 dicembre nella città di Siracusa e in diversi altri comuni, ma vi sono poi altre località, come Carlentini, dove la santa viene festeggiata la quarta domenica di agosto. Inoltre, sempre a Santa Lucia è legata la festa di maggio, intitolata Festa di Santa Lucia delle Quaglie, particolare perché si svolge in abiti d'epoca settecenteschi. E la Festa di Sant'Alfio a Lentini, che si svolge tra la fine di maggio e l'inizio di settembre, ed è nota poiché i patroni della città di Lentini (Alfio, Filadelfo e Cirino) sono compatroni di altre città italiane e vengono festeggiati in altri luoghi del mondo, come negli Stati Uniti e in Australia, lì dove vi sono comunità di emigrati italiani.
Di grande richiamo locale sono inoltre La Festa di San Sebastiano a Palazzolo Acreide, la Festa di Sant'Anna a Belvedere, la Festa della Madonna Immacolata a Siracusa.
Come manifestazioni enogastronomiche invece sono da segnalare le due più rinomate e importanti dell'area: La Sagra del Miele a Sortino; la quale si svolge verso ottobre e dà l'occasione di assaggiare diversi prodotti fatti con questo antico e pregiato miele locale e la Festa della Fragola a Cassibile; la quale si svolge verso maggio/giugno e per tutta la sua durata espone specialità culinarie preparate con la fragola (dal salato al dolce). Infine vi sono degli eventi culturali importanti, con richiamo nazionale e internazionale, ovvero le Rappresentazioni Classiche che si svolgono all'interno del Teatro greco di Siracusa, organizzate dall'INDA; tali rappresentazioni consistono in spettacoli recitati aventi come protagonisti i famosi racconti delle tragedie greche, scritte dai più grandi drammaturghi e commediografi dell'epoca classica.
Pur con eco minore nei media giornalistici, ma comunque con grande interesse partecipativo, sono le Rappresentazioni Classiche che si svolgono al Teatro greco di Palazzolo Acreide, dove, annualmente, giovani provenienti dall'Italia e dall'Europa si esibiscono recitando nelle sopracitate opere teatrali.
Di seguito una lista più dettagliata degli appuntamenti con le festività siracusane:
Sfilata carri allegorici ed eventi collaterali, a Carnevale, nei comuni di: Avola, Carlentini, Floridia, Melilli, Palazzolo Acreide e Solarino.
Tra le manifestazioni culturali del territorio, particolare importanza assume la cinematografia. Infatti, in Ortigia, è presente il Museo del Cinema, che sorge su una superficie di circa 2000 m² (il terzo museo cinematografico più grande d'Italia) in cui vengono raccolti più di 20.000 cimeli e film di ogni tempo[76].
Tra gli eventi nel Siracusano di rilievo internazionale, vi è proprio un concorso cinematografico, il Festival del Cinema di Frontiera, che si tiene ogni estate a Marzamemi con proiezioni riguardanti il tema delle "frontiere" (geografiche, artistiche e culturali)[77]; infine, grazie alle sue località ricche di bellezze artistiche e archeologiche ed alla presenza di scenari naturali in parte selvaggi ed incontaminati, il territorio aretuseo è stato più volte scelto come location del set di film e fiction[78].
Il Siracusano è famoso per la presenza di diversi gruppi musicali e cantanti noti in campo nazionale e internazionale. Vari sono i generi in cui è possibile rintracciare artisti siracusani. Si va dal pop, con Fiorello, Silvia Salemi, Colapesce e Mario Venuti, allo ska di Roy Paci & Aretuska, dal metal dei No Fear (heavy e power) e dei Fiaba (folk metal e progressive) alla musica dance degli Eiffel 65, che vedeva come componente il francofontese Gianfranco Randone ("Jeffrey Jey"), per giungere al neomelodico Carmelo Zappulla, solo per citarne alcuni.
Molto diffusi sono i musicisti folk che ripropongono i canti e le musiche popolari siciliane, sia negli aspetti più tradizionali come ad esempio i Cantunovu, gli Sciroccu, Carlo Muratori ed il percussionista lentinese Alfio Antico, sia nel melting pot con altri generi (funk, latino, jazz) come i Qbeta. A tutto ciò, si deve aggiungere la tradizione delle bande musicali presenti in quasi tutti i centri del siracusano, alcune delle quali risalgono alla seconda metà dell'Ottocento (Orchestra di Fiati "F. Mulè" di Noto, del 1840, Associazione Musicale "M° G. Passanisi" di Augusta del 1863 e Corpo Bandistico Città di Canicattini Bagni)[79] e che vive la sua massima espressione nel raduno bandistico nazionale che ogni anno, dal 1981, si svolge a Canicattini Bagni.
Menzione a parte merita poi il gruppo "Musici e sbandieratori Città di Floridia" che si esibisce nelle varie manifestazioni medievali organizzate in ogni parte della Sicilia. La penuria sul territorio aretuseo di strutture idonee alla realizzazione e alla rappresentazione di spettacoli musicali (dalle sale d'incisione agli auditorium, agli stadi e ai palasport poco capienti) causa un notevole disagio sia agli artisti che sono costretti ad "emigrare", chi al nord (ne sono un esempio Fiorello, Silvia Salemi e Roy Paci), chi nella vicina Catania (Mario Venuti, Qbeta); sia agli spettatori ed ai fans che per assistere alle performance dei più importanti nomi della scena nazionale ed internazionale devono recarsi a Catania o al palasport di Acireale. Nonostante ciò, ugualmente numerose sono le manifestazioni a carattere musicale che si svolgono nell'area, soprattutto nella stagione estiva, quando è possibile utilizzare i suggestivi scenari del Teatro greco di Siracusa e del Palalive Summer Arena (già Palalido), sulla spiaggia di Fontane Bianche. Tra le manifestazione si ricordano l'Ortigia Festival, il Metal Camp Sicily e Lithos, nonché i vari concerti pop e di musica leggera che si tengono in occasione delle feste patronali in tutti i comuni del libero consorzio.
La gastronomia siracusana annovera cibi rinomati per la loro buona qualità. Gli usi e i sapori che generalmente si utilizzano sono quelli tipici di una cucina mediterranea.
Sono stati molti i siracusani che sacrificandosi in alcune battaglie o in missioni di protezione hanno poi perso la vita eroicamente. A questi coraggiosi e storici personaggi è stata data dal governo italiano una medaglia per il valore dimostrato.
Tra questi si ricordano
Pur non avendo ricevuto medaglia, sono da annoverare Filadelfio Aparo di Lentini, poliziotto vittima di mafia e Corrado Nastasi di Noto, carabiniere ucciso durante una rapina. A lui è intitolata la sede dell'Associazione nazionale carabinieri di Avola[84]. Infine un pensiero va anche al giovane allievo parà, Emanuele Scieri di Siracusa, deceduto nel 1999 in circostanze non chiarite durante il servizio militare di leva obbligatoria nella caserma di Pisa.[85]
La motivazione scritta di una delle medaglie al valore sopra elencate:
Pur essendo il territorio siracusano ricco di risorse, è però povera a livello economico. Nonostante essa contribuisca allo sviluppo nazionale, è comunque evidente una sofferenza socio-economica della cittadinanza, determinata principalmente da una inadeguata gestione delle risorse e da una politica poco attenta ai fabbisogni locali.
Con punte di eccellenza ed altre di decadenza, l'area aretusea non si colloca bene nelle classifiche stilate dai tanti giornali italiani che annualmente stabiliscono la qualità della vita economica e sociale. Queste classifiche, che generalmente tendono sempre a premiare le città del nord Italia, vengono stilate tenendo conto principalmente dell'economia di un luogo. Da questo fattore infatti si può notare come l'Italia sia politicamente spaccata in due e priva di apporto sociale o di un qualche piano nazionale che miri a creare uguaglianza nella nazione. Siracusa ne è un esempio; i suoi dati infatti, stilati da periodici come il Sole 24 Ore e Italia Oggi, mostrano come al sud si soffra di una crescente disoccupazione e di come l'abusivismo, il voto di scambio e l'assenza di uno Stato presente nel meridione, abbandonato più che altro a sé stesso, abbiano portato la popolazione in un tragico sistema economico.[87][88]
Difficilmente la popolazione può cercare di creare impresa, poiché le mafie, le poche risorse concesse al sud e una burocrazia non semplice, affievoliscono le possibilità imprenditoriali. Il territorio di Siracusa tra l'altro è noto in Italia per possedere una delle più grandi industrie petrolchimiche d'Europa. Tra Priolo, Melilli ed Augusta infatti si raffina il petrolio, ma non vi sono adeguate o sufficienti politiche ambientali, motivo per il quale il territorio interessato da tale industria è stato offeso e danneggiato con un incredibile inquinamento ambientale, così pesante che viene collocato tra i più gravi d'Italia. Questa industria, attiva, è nata con sistemi poco chiari e di dubbia morale, poiché l'impianto sorge in un sito protetto sia per i resti archeologici e sia per la delicata struttura ambientale. Per cui un sito dove doveva essere proibito far sorgere un impianto così grande e così inquietante, perché privo di programmi di bonifica.[89]
Oltre questa tragica situazione vi sono comunque altri settori dove si registrano fattori economici positivi. Il settore primario e il terziario sono i due settori dove il territorio di Siracusa trova grande potenziale, ma non sono adeguatamente tutelati ed espressi. Un dato curioso riguardante l'economia del territorio lo si può notare nell'ultima classifica stilata dal giornale Sole 24 Ore (Qualità della vita anno 2011), il quale con dei numeri importanti fa notare le controversie di questo luogo che è capace di ottenere il 1º posto a livello nazionale per la quota delle esportazioni sul Pil e poi fa un tuffo in fondo alla classifica ottenendo un 100º posto nazionale per il tasso di disoccupazione, che attestandosi sul 15,47% si conferma tra i più elevati d'Italia.[90] Forse proprio a causa di ciò, ma anche da politiche poco lungimiranti che hanno concesso un eccesso di nuove costruzioni in un territorio in cui diminuiscono le richieste, l'ex provincia di Siracusa risulta essere 5ª in Italia con una percentuale del 28,52% di immobili non occupati.[91]
L'agricoltura ha da sempre una grande importanza per il territorio siracusano. Trovandosi esso in posizione ottimale per far crescere i frutti della terra, con sole e clima mite, la popolazione locale ha fin dai tempi più antichi puntato molto sui propri prodotti naturali.[92]
Ma in tempi moderni, a causa della crisi sul settore, è diventato ancor più difficile riuscire a formare una solida base economica agricola. Ciò nonostante il Siracusano ha le sue eccellenze che, se pur in maniera più ridimensionata, continua a produrre e ad esportare sia sul territorio nazionale che internazionale. I prodotti maggiormente diffusi sono: il limone di Siracusa, coltivato nella maggior parte dei comuni siracusani, specialmente quelli sulla fascia costiera, con i suoi 5.200 ettari, rappresenta 1/4 della produzione limonicola nazionale ed è un importante punto di riferimento per la biodiversità territoriale;[93] l'arancia rossa di Sicilia I.G.P., coltivata in gran parte della Sicilia orientale;[94] il pomodoro di Pachino I.G.P., coltivato tra i comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero e Ispica (in provincia di Ragusa), rappresenta un grande simbolo di riconoscimento per il territorio in questione;[95] la mandorla di Avola protetta dal marchio presidio Slow Food, coltivata tra le aree di Siracusa e Ragusa, le quali danno anche un'importante produzione per l'industria dolciaria (gelaterie e pasticcerie) e confettiera[96]; la patata novella di Siracusa P.A.T., coltivata nei comuni costieri come Augusta, Siracusa, Avola, Noto, Pachino, rappresenta un'importante risorsa agricola, coprendo il 50% circa dell'intera coltivazione di patate della Sicilia;[97] l'olio dei Monti Iblei D.O.P, coltivato specialmente nelle zone montane del territorio, viene apprezzato per le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali.[98] Ben sviluppata la pesca nel comprensorio di Portopalo, Marzamemi e Noto, oltre alla presenza di coltivazioni di mitili e cozze specie a Siracusa e Augusta. Da segnalare, infine, un vivace sviluppo del commercio vinicolo, in principal modo del marchio, ormai noto in tutta Italia e sempre più presente a livello mondiale, Nero d'Avola, il cui vitigno viene coltivato in tutta la Sicilia ma è originario di Avola. Inoltre vi è la produzione di altri vini, tutti a marchio DOC, come i vini dell'Eloro, di Noto, di Pachino.
Il settore industriale siracusano negli anni attuali è in crisi. Specialmente in passato nacquero sul territorio delle grandi industrie, le quali concentrandosi tutte nell'area costiera di Priolo-Melilli-Augusta deturparono il paesaggio e alcune lo inquinarono in maniera illegale. Tra queste ditte, ormai dismesse, si annovera la Eternit di Siracusa, la quale usando un materiale, poi dichiarato fuori legge nel 1992, l'amianto, fece 130 vittime tra i lavoratori. Dal 2013 la procura di Torino ha aperto un'inchiesta al riguardo, per dare giustizia alle famiglie di quelle vittime.[99] Dell'antico apparato industriale sito in Marina di Melilli (o di Priolo), rimane attivo il polo petrolchimico siracusano, che dal 2008 ha visto l'interesse della Lukoil, la più grande società petrolifera della Russia, tra le maggiori al mondo, che ne ha acquistato le quote di maggioranza, arrivando nel 2012 ad averne l'80% della proprietà; il restante 20% è della Erg, la ditta genovese. La storia di questo petrolchimico incomincia subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, fine anni quaranta inizio anni cinquanta. Inizialmente si chiamava RASIOM (Raffineria Siciliana Oli Minerali), infine, nel 1972, diventa Isab (Industria Siciliana Asfalti e Bitumi); si divide in Isab Nord e Isab Sud, al 2013 conta circa 1000 persone nella gestione di entrambi i siti. Il polo siracusano ospita al suo interno diversi marchi di raffinerie: la statunitense Esso, presso la raffineria di Augusta; la russa Lukoil e l'italiana Erg, presso la raffineria di Priolo Gargallo. I danni ambientali commessi da questo polo sono incalcolabili. Ma ancor più grave sono i danni causati alla salute dell'uomo. Risulta infatti dalle tante ricerche stilate a livello nazionale sanitario, che, nella zona di Priolo-Melilli-Augusta vi è una troppo elevata percentuale di tumori, malformazioni congenite alla nascita, disturbi gravi della salute, i quali sono assolutamente riconducibili all'inquinamento industriale sopportato dagli anni settanta.[100][101] La cosa più sconcertante è la totale assenza di un piano risanatorio o protettivo al riguardo. Non vi sono state bonifiche, nonostante la Corte di giustizia dell'Unione europea abbia, nel 2010, sentenziato che la bonifica sul territorio siracusano doveva essere fatta dalle ditte che avevano inquinato suddetto sito.[102] Un tragico silenzio della popolazione, che ha dovuto scegliere tra il lavoro e la salute, delle concessioni territoriali troppo facili ed una mancanza di accuratezza politica sia locale che nazionale, hanno portato alle drammatiche conseguenze diurne. Il territorio è stato interdetto alla pesca e alla balneazione (chilometri di costa pescosa e sabbiosa mediterranea inquinata), la popolazione che vive nelle vicinanze del settore industriale è costretta a respirare, quotidianamente, odori maleodoranti. Inoltre, il reddito e l'occupazione, oramai, non sono più sufficienti a sfamare l'intera popolazione. La beffa di tutto questo sacrificio è che la Sicilia (soprattutto il territorio siracusano), la quale raffina circa il 40% del petrolio che poi viene distribuito in tutta la nazione, alla fine si ritrova ad avere la benzina più cara d'Italia.[103][104]
Da menzionare anche la presenza della centrale elettrica Enel Tifeo, prossima ad essere convertita in termovalorizzatore, e la Centrale solare termodinamica Archimede in cui dopo la conversione alla produzione di energia tramite turbogas viene utilizzato il progetto innovativo di sfruttamento dell'energia solare denominato progetto Archimede. Sempre nell'ambito della produzione di energia elettrica, è da menzionare una cospicua presenza di impianti che utilizzano fonti d'energia rinnovabili quali la centrale idrolettrica dell'Anapo,[105] i parchi eolici presenti sul monte S. Venera presso Pedagaggi, a Francofonte in contrada San Leo e a Buccheri, oltre a diversi impianti fotovoltaici e di pannelli solari installati presso edifici pubblici e privati.
Infine il turismo, risorsa in costante crescita in tutta l'area. Già nell'Ottocento Stendhal, scrittore francese, così definiva un viaggio in Italia:
La Sicilia è una terra molto portata al turismo. Alcune città del Siracusano erano in quell'epoca inserite nel viaggio del Grand Tour (il viaggio culturale che compievano i giovani europei aristocratici), inoltre dagli anni 2000 l'attuale libero consorzio di Siracusa annovera due patrimoni dell'umanità UNESCO: Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica e le città barocche del Val di Noto. La popolazione locale sta sempre più prendendo coscienza del suo patrimonio culturale, artistico, naturalistico. Motivo che spiega perché vi è una più frequente sensibilizzazione per la voce del "turismo di massa", il quale viene visto come risorsa potenziale da esprimere per sostituire, ad esempio, settori oramai troppo sofferti e non più possibili da tollerare, come l'industria petrolchimica siracusana, della quale se ne può augurare la chiusura, vedendo come valida alternativa un'espansione del settore terziario, il cui punto principale viene dato dai servizi turistici.
Del resto i punti attrattivi nel territorio siracusano sono numerosi: le spiagge, per un turismo balneare; le chiese, per un turismo religioso; le case rurali per un agriturismo, la cucina e i suoi sapori per un turismo enogastronomico, e via di seguito. Inoltre l'offerta ricettiva è ben distribuita su tutto il territorio: hotel, bed and breakfast, camping, villaggi, case vacanze, permettono la ricezione di turisti. Ciò che manca è una maggiore attenzione alla politica di questo settore; per cui maggiori investimenti nella cultura, nei musei, nei teatri ecc. L'ex Provincia ha comunque cercato di prendere questa strada, dal 2007 circa, è presente e partecipa a iniziative volte agli operatori turistici, agenti di viaggio per promuovere il turismo, come la Borsa internazionale del turismo (Bit di Milano)[106] e la Fiera internazionale del turismo di Berlino (Fiera ITB Berlin).[107] Tra l'altro un segno tangibile di una ricerca volta al settore turistico, lo si è avuto nel Bit di Milano 2013, presso il quale l'ex Provincia ha presentato, per la prima volta in Italia, il progetto "Siracusa e Noto anche in lingua dei segni", si tratta del primo progetto italiano turistico dedicato ai sordi, mettendo loro a disposizione un turismo accessibile fatto interamente di itinerari con interpreti LIS (la lingua dei segni).[108] Il presidente di Italia Nostra (associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali), si è poi impegnato a far andare questo progetto nella sezione apposita all'Expo 2015, al quale l'ex Provincia siracusana ha partecipato, avendone già ospitato, l'8 marzo scorso, il convegno, organizzato dal presidente di Expo 2015 Spa, Diana Bracco e l'amministratore delegato Beppe Sala, con tutte le imprese siciliane riunitesi in Siracusa per discutere della prossima esposizione universale che si terrà a Milano.[109]
Da segnalare inoltre che ormai, da circa un decennio, si è sviluppato anche sul territorio siracusano un tessuto di centri commerciali, di medie e grandi dimensioni, presso i quali si sviluppano beni e servizi.
Il libero consorzio di Siracusa è servito dalle autostrade NSA339 Catania-Siracusa e A18 Siracusa-Gela. La prima si innesta sul tracciato della strada statale 114 dallo svincolo per Augusta-Villasmundo sino all'imbocco con la tangenziale di Catania ed è stata ultimata ed aperta al traffico nel dicembre del 2009, mentre la seconda non è terminata. Dopo l'apertura di un primo tratto alla fine degli anni settanta di 9,5 km da Siracusa fino a Cassibile, i lavori si sono protratti per oltre venti anni, sino a quando, il 24 ottobre del 2008 è stato aperto un ulteriore tratto di 32 km sino a Rosolini. Al momento, sul territorio siracusano insistono complessivamente 60 km di autostrade di cui 42 km della A18 e 18 km della NSA339.
Il libero consorzio comunale di Siracusa è attraversata da 9 strade statali, per un totale di 246 km. Tra queste, le più importanti sono la 114 e la 115 per i collegamenti verso Catania e verso Ragusa e che risultano ormai sottodimensionate e pericolose per la mole di traffico veicolare che quotidianamente le attraversano.
Il quadro dei collegamenti su gomma è poi completato dalla presenza di 106 strade provinciali, 15 strade regionali, 49 strade di bonifica e 12 strade rurali, per uno sviluppo complessivo di circa 1.500 chilometri di rete stradale[110].
La rete ferroviaria siracusana è costituita da due linee, ambedue di RFI, la Siracusa Catania elettrificata e a binario unico, e la Siracusa-Ragusa, anch'essa a binario unico ma non elettrificata[111]. La rete del territorio è notevolmente ridotta rispetto al passato a causa della malaugurata politica dei rami secchi; l'area contava infatti anche su un collegamento utile, ma soppresso negli anni settanta, con Pachino avente origine nella stazione di diramazione di Noto[112], sulla Siracusa-Canicattì. Fino alla metà degli anni cinquanta era presente anche una linea ferroviaria a scartamento metrico che con diramazione a Giarratana arrivava sino a Ragusa e a Vizzini dove permetteva lo scambio dei viaggiatori con la Catania-Caltagirone. Tale linea dismessa, attraversava tutta la valle dell'Anapo ove aveva anche una stazione denominata Necropoli Pantalica[113], in corrispondenza della importantissima zona archeologica, patrimonio UNESCO[114].
La rete ferroviaria attuale, quasi tutta a binario singolo (eccetto il tratto a doppio binario Siracusa-Targia) ed elettrificata solo in direzione di Catania, meriterebbe di essere ammodernata visto che attraversa molti centri urbani di rilevante importanza. Per quanto riguarda la direttrice costiera, la Siracusa-Catania, sono già stati elaborati i progetti per la velocizzazione, correggendone il tracciato tortuoso, e il successivo raddoppio. Anche per la Siracusa-Ragusa sembra aprirsi qualche prospettiva di rammodernamento. Rimangono tuttavia lunghi i tempi previsti per tali riclassificazioni.
Pur se affacciata sul mare per tutto il suo sviluppo di costa,[115][116] il libero consorzio di Siracusa non è provvisto di grandi strutture portuali: da menzionare sono il Porto di Siracusa, un tempo importante perché origine di linee di navigazione viaggiatori che dopo un lungo periodo di decadenza oggetto di progetti di ammodernamento per essere convertito in porto crocieristico e quello commerciale di Augusta, sede anche di un'importante base navale della Marina Militare. Vanno ricordati inoltre i pontili petroliferi a nord di Siracusa a servizio del polo petrolchimico. Importante porto peschereccio è il porto di Portopalo sede di una consistente flotta da pesca. Le rimanenti strutture sono riservate al diporto e alla pesca locale.
Porti lungo la costa siracusana ![]() |
Tipologia | Posti barca |
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Nel libero consorzio comunale di Siracusa non sono presenti aeroporti civili ma solo l'aeroporto militare di Sigonella che si trova sul territorio di Lentini. L'idroscalo di Siracusa al momento non ha movimenti degni di nota. A circa 5 km dal capoluogo si trova un'aviosuperficie con pista in asfalto di 500 metri. Gli aeroporti civili con traffico commerciale più vicino al Siracusano sono l'aeroporto di Catania e l'aeroporto di Comiso.
L'ex Provincia di Siracusa ha ospitato ed organizzato, in passato, alcune manifestazioni sportive di carattere internazionale, quali ad esempio: il Gran Premio di Siracusa, gara automobilistica riservata alle vetture della Formula 1, che però non valeva come prova del mondiale e che si svolse nell'Autodromo di contrada Pantanelli, tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta; il Trofeo Pantalica ed il Giro della Provincia di Siracusa, competizioni ciclistiche riservate ai professionisti (cat. élite) che si sono corse, il primo dal 1975 al 2003, ed il secondo, tra il 1998 ed il 2001, rispettivamente nella Val d'Anapo e nel comprensorio Eloro; nonché, il Rally Mare Monti, che si è corso per 18 edizioni, dal 1982 fino al 2000. Manifestazioni che non sono riuscite a perdurare quasi sempre a causa dell'endemica penuria di risorse finanziarie degli enti organizzatori.
Negli anni passati, inoltre, il territorio aretuseo è stata scelta per lo svolgimento di alcune tappe del Giro d'Italia: nel 1965 (Agrigento-Siracusa), nel 1976 (Catania-Siracusa e Siracusa-Caltanissetta) e nel 1999 (Noto-Catania).
Nel territorio di Siracusa si svolgono le seguenti manifestazioni sportive:
Infine, accanto agli eventi propriamente sportivi, il Siracusano è ricco di manifestazioni in cui l'aspetto sportivo è quasi marginale, poiché fortemente integrato e caratterizzato da quello tradizionale e folclorico, è il caso delle corse ippiche denominate "Pali cittadini", come il Palio di San Domenico ad Augusta, il Palio di Santa Venera ad Avola ed il Palio dell'Ascensione a Floridia.
Il territorio siracusano ha una lunga tradizione sportiva, legata soprattutto alla pallamano, specialmente a Siracusa e Rosolini, alla pallanuoto e al basket femminile (Priolo Gargallo), con squadre che hanno partecipato o che partecipano ai massimi campionati nazionali. Ne sono un esempio, per la stagione 2007/08, l'Acer Priolo, squadra di pallacanestro femminile, che milita in Serie A1, l'A.S. Albatro Handball Siracusa che disputa la Serie A d'élite di pallamano, l'IGM Ortigia Siracusa di pallanuoto che gioca in Serie A1 femminile, l'Augusta F.C., squadra della Serie A1 di calcio a 5. Buona anche la diffusione della pallavolo, giocata ormai da più di 40 anni in quasi tutti i comuni, con società che come l'Aurora di Siracusa militarono per alcune stagioni nella serie A2. La serie B nazionale è presente ad Augusta (maschile) e, con l'Holimpia femminile, a Siracusa.
il calcio, invece, è presente solo a livelli dilettantistici o semiprofessionistici. Tutte le compagini aretusee militano in campionati minori. Tra queste, il Siracusa Calcio 1924 che dopo aver preso parte a sette campionati consecutivi di Serie B dal 1946 al 1953 ed aver sfiorato la Serie A con un quinto posto nel 1950-51, il 29 marzo 2009 ha conquistato la matematica promozione in Seconda divisione (ex Serie C2) con sei giornate d'anticipo e successivamente è stata ripescata in Prima Divisione (ex serie C1) nella stagione 2010-11; la Leonzio di Lentini che nel 1994 disputò la Serie C1 e che nella stagione 2011/12 è iscritta al campionato regionale di Eccellenza, così come il Real Avola; il Megara Augusta 1908 che nel 1948 disputò la Serie C e, dopo esser fallita nel 2006, nella stagione 2011/12 gareggia nel campionato di Prima Categoria, col nome di Augusta Brucoli; la Notinese, anch'essa in Serie C nel 1948 e che dal 2010-11 disputa il campionato di Serie D col nome di Noto, così come il Palazzolo, anch'esso iscritto al campionato di Serie D per la stagione 2011-12.
Molto diffuse nel territorio sono pure le società ciclistiche, soprattutto nei comuni di Avola, Canicattini Bagni, Floridia e Solarino e quelle di atletica leggera, ma sempre a livello dilettantistico[118]. Negli altri sport, per quanto riguarda i risultati ottenuti dalle squadre siracusane, la società più vittoriosa è stata l'Ortigia Siracusa di pallamano maschile, vincitrice, consecutivamente, di tre scudetti, dal 1987 al 1989 e di due Coppe Italia nel 1996 e nel 1997[119].
Altre compagini vincitrici di trofei in campo nazionale ed internazionali sono: la Trogylos Priolo, che nel tempo ha cambiato varie denominazioni a seconda dello sponsor (quella attuale è Acer Priolo), vincitrice di due scudetti, nel 1989 e nel 2000 e di un'Eurolega, il massimo trofeo europeo del basket femminile, nel 1990; l'Ortigia di pallanuoto femminile che ha conquistato due Coppe LEN nel 2004 e nel 2005; l'Eos Siracusa che ha vinto lo scudetto nella pallamano femminile nel 2000; l'Associazione Sportiva Augusta vincitrice di una Coppa Italia di calcio a 5 ed il Siracusa Calcio che ha conquistato la Coppa Italia di Serie C nel 1979.
Gli sportivi siracusani più famosi sono sicuramente l'arbitro internazionale di calcio Concetto Lo Bello, protagonista assoluto negli anni sessanta-settanta e l'apneista Enzo Maiorca, più volte detentore del record di immersione in apnea.
Oltre ad essi si ricordano: nell'atletica leggera, l'astista siracusano Giuseppe Gibilisco; nell'automobilismo, il pilota megarese Giovanni Lavaggi; nel calcio, i siracusani Rosario Lo Bello, arbitro, figlio del già citato Concetto ed il calciatore Giovanni Pisano, nonché i floridiani Giampaolo Ciarcià, calciatore, e Gaetano Auteri, allenatore, ed il rosolinese Salvatore Guastella; nel canottaggio, il due volte campione del mondo (due senza e otto pesi leggeri) siracusano Carlo Grande; i ciclisti Carmelo Barone, Giampaolo Caruso e Paolo Tiralongo di Avola, Giuseppe Di Grande di Belvedere, Nicola Miceli di Canicattini Bagni e Giuseppe Palumbo di Solarino; nelle immersioni in apnea, Rossana Maiorca, anch'essa figlia d'arte; il tennista Alessio Di Mauro; nella Pallanuoto: i siracusani Paolo Caldarella, vincitore della medaglia d'oro alle Olimpiadi di Barcellona '92 col Settebello e campione europeo a Sheffield nel 1993, tragicamente scomparso in un incidente stradale, ed il commissario tecnico della nazionale italiana Sandro Campagna; il pattinatore e commissario tecnico della nazionale italiana di pattinaggio, Pippo Cantarella.
Gli impianti principali sono ovviamente concentrati nel capoluogo, non ne mancano, però, di importanti anche negli altri paesi, come nel caso del PalaAcer a Priolo Gargallo e dell'Ippodromo del Mediterraneo, nei pressi di Cassibile. Per il resto, a parte queste due eccezioni, gli altri impianti dell'area hanno una mera rilevanza locale, essendo stati concepiti per le esigenze dello sport dilettantistico e per essere destinati alla fruizione da parte del solo pubblico della zona o tuttalpiù di zone immediatamente limitrofe.
Tra le strutture più importanti possono essere annoverate:
Appartengono al Libero consorzio comunale di Siracusa i seguenti 21 comuni:
Stemma | Città | Popolazione (ab) |
Superficie (km²) |
---|---|---|---|
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Augusta | 34 428 | 109,33 km² |
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Avola | 30 582 | 74,27 km² |
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Buccheri | 1 846 | 57,43 km² |
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Buscemi | 979 | 51 km² |
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Canicattini Bagni | 6 674 | 15 km² |
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Carlentini | 16 827 | 157 km² |
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Cassaro | 733 | 19,38 km² |
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Ferla | 2 387 | 24,77 km² |
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Floridia | 21 263 | 73,95 km² |
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Francofonte | 11 939 | 74,2 km² |
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Lentini | 22 087 | 215,75 km² |
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Melilli | 13 319 | 163,03 km² |
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Noto | 23 734 | 550,86 km² |
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Pachino | 21 716 | 50,47 km² |
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Palazzolo Acreide | 8 334 | 86,34 km² |
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Portopalo di Capo Passero | 3 810 | 14,87 km² |
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Priolo Gargallo | 11 498 | 57,58 km² |
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Rosolini | 20 690 | 76,15 km² |
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Siracusa | 118 332 | 204 km² |
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Solarino | 7 650 | 13,01 km² |
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Sortino | 8 331 | 93,19 km² |