Puglia regione a statuto ordinario | |
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Regione Puglia | |
(dettagli) (dettagli) | |
Puglia – VedutaLa Puglia vista dal satellite | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Amministrazione | |
Capoluogo | Bari |
Presidente | Michele Emiliano (Indipendente di centro-sinistra) dal 26-6-2015 (2º mandato dal 21-9-2020) |
Data di istituzione | 1948 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 41°03′46″N 16°22′50″E41°03′46″N, 16°22′50″E (Puglia) |
Altitudine | 184 (media) m s.l.m. |
Superficie | 19 540,9 km² |
Abitanti | 3 881 344 (31-5-2024) |
Densità | 198,63 ab./km² |
Province | Bari (città metropolitana), Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto |
Comuni | 257 |
Regioni confinanti | Basilicata, Campania, Molise |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | IT-75 |
Codice ISTAT | 16 |
Nome abitanti | pugliesi |
Patrono | san Nicola di Bari, Maria Santissima Regina Apuliae |
PIL | (nominale) 79 646 mln € (2021) |
PIL procapite | (PPA) 20 700 € (2021) |
Rappresentanza parlamentare | 27 deputati 20 senatori |
Cartografia | |
Puglia – Localizzazione | |
Puglia – MappaMappa della regione con le sue province | |
Sito istituzionale | |
La Puglia (AFI: /ˈpuʎʎa/) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale, di 3 881 344 abitanti, con capoluogo Bari.
Confina a nord-ovest con il Molise e a ovest con la Campania e la Basilicata, mentre è bagnata a est e a nord dal mare Adriatico e a sud dal mar Ionio. Comprende la città metropolitana di Bari (capoluogo) e le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce. La Puglia è la regione più orientale d'Italia: la località più a est è Punta Palascìa (Otranto), distante 72 chilometri da Capo Linguetta, la punta più settentrionale della Penisola di Karaburun, in Albania, 80 chilometri dall'isola greca di Fanò.
Mappa della Puglia ad alta definizioneNell'ambito dell'Italia meridionale (isole escluse) la Puglia è la regione più estesa nonché quella con il maggiore sviluppo costiero, con un'estensione delle coste di circa 865 km. Lungo la costa si alternano tratti rocciosi, falesie (coste rocciose dalle pareti a picco) e litorali sabbiosi. Nel 2010 il Ministero della Salute ha dichiarato balneabile il 98.6% delle coste pugliesi.
L'interno della regione è prevalentemente pianeggiante e collinare, senza evidenti contrasti tra un territorio e l'altro. Ciononostante si possono distinguere subregioni differenti: il Gargano e i monti della Daunia (questi ultimi noti anche come Subappennino dauno) sono le uniche zone montuose della Puglia, con rilievi che raggiungono rispettivamente i 1 065 e i 1 151 metri s.l.m.; il Tavoliere delle Puglie, esteso per circa 3 000 chilometri quadrati, rappresenta la più estesa pianura d'Italia dopo la Pianura Padana; le Murge, un altopiano di natura calcarea posto a sud del Tavoliere che si estende fino alle Serre salentine; la Terra di Bari, tra le Murge e il mare Adriatico, è un'area pianeggiante o leggermente ondulata; la valle d'Itria, situata a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, si caratterizza per un'alternanza tra vallate e ondulazioni e soprattutto da un'elevata popolazione sparsa (questa è la zona di maggior concentrazione di trulli); l'arco ionico tarantino o 'banco delle gravine', segue la costa dell'intera provincia, estendendosi dal sistema murgiano, a nord, fino alla zona occidentale della penisola salentina, a sud, abbracciando una zona collinare ed una vasta zona costiera pianeggiante intervallata da 'gravine'; il Salento, suddiviso a sua volta in Tavoliere di Lecce e Serre salentine, zona di modesti rilievi culminanti nella Serra dei Cianci (196 metri s.l.m.).
Alla Puglia appartiene l'arcipelago delle Tremiti, a nord-est al largo della costa garganica, le piccole isole Cheradi, presso Taranto e l'isola di Sant'Andrea dinanzi alla costa di Gallipoli. Dal punto di vista geografico la regione fisica pugliese include anche l'arcipelago di Pelagosa, in quanto parte delle Tremiti stesse, ceduto assieme alla maggior parte della Venezia Giulia e a Zara alla Jugoslavia a seguito dei trattati di pace al termine del secondo conflitto mondiale.
Secondo il sito ufficiale della Regione il territorio è suddiviso in 11 ambiti paesaggistici:
Il suo territorio è pianeggiante per il 53%, collinare per il 45% e montuoso solo per Il 2% il che la rende la regione meno montuosa d'Italia. Le vette più elevate si trovano nei monti della Daunia, nella zona nord-occidentale, al confine con la Campania, dove si toccano i 1 151 m del Monte Cornacchia, e sul promontorio del Gargano, a nord-est, con i 1 055 m del monte Calvo.
Il territorio collinare pugliese è suddiviso tra le Murge e le serre salentine. Le Murge (o la Murgia) costituiscono una subregione pugliese molto estesa, corrispondente a un altopiano carsico di forma rettangolare compresa per gran parte nella città metropolitana di Bari e nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Si estende a occidente toccando la provincia di Matera, in Basilicata; inoltre si prolunga verso sud nelle province di Taranto e Brindisi. Si suddivide in Alta Murgia, che rappresenta la parte più alta e rocciosa, costituita prevalentemente da bosco misto e dove la vegetazione è piuttosto povera, e in Bassa Murgia, dove la terra è più fertile e ricoperta in prevalenza da oliveti. Le serre salentine, invece, sono un elemento collinare che si trova nella metà meridionale della provincia di Lecce.
Le pianure sono costituite dal Tavoliere delle Puglie, che rappresenta la più vasta pianura d'Italia dopo la Pianura Padana e occupa quasi la metà della Capitanata; dalla pianura salentina, un vasto e uniforme bassopiano del Salento che si estende per gran parte del brindisino (piana brindisina), per tutta la parte settentrionale della provincia di Lecce, fino alla parte meridionale della provincia di Taranto, e dalla fascia costiera della Terra di Bari, quella parte di territorio stretto tra le Murge e il mare Adriatico e comprendente l'intero litorale dalla foce dell'Ofanto fino a Fasano.
Geologia Dolina Pozzatina, un evidente caso di carsismo sul GarganoDal punto di vista geologico la Puglia è costituita per quasi l'80% da rocce calcaree e dolomitiche in tutte le loro varietà. Nel Giurassico medio e inferiore, nella parte geologica che poi diventerà la Puglia vi erano isole e scogliere sommerse dall'oceano Tetide e dai mari epi-continentali che la frammentazione della Pangea andava formando: con il progressivo deposito sui fondali dei gusci dei microrganismi marini, che li formavano sottraendo all'acqua il carbonato di calcio (CaCO3), si formò uno strato di rocce sedimentarie calcaree e dolomitiche, spesso in media centinaia di metri. Strati così spessi poterono formarsi non solo per la durata del processo di sedimentazione, circa 125 milioni di anni, ma anche per effetto della loro progressiva subsidenza.
Nel Cretacico buona parte della Puglia era al di sopra del livello del mare, per quanto la regione si presentasse come un arcipelago. In questo periodo iniziano i primi fenomeni carsici. Nel Paleocene una serie di intrusioni subvulcaniche crearono la Punta delle Pietre nere, in prossimità di Marina di Lesina, le uniche rocce magmatiche affioranti in Puglia.
Tra i 12 e i 2 milioni di anni fa l'Appennino prende la sua forma definitiva: nel processo di creazione di questa catena montuosa la Puglia è solo marginalmente coinvolta, ma ne subisce comunque gli effetti secondari. Nel processo di orogenesi degli Appennini, infatti, quasi tutta la Puglia (eccetto i monti della Daunia) rappresenta l'avampaese, cioè quella massa continentale che fa da ostacolo alla spinta orogenetica proveniente da un'altra massa. In questo periodo si forma anche la cosiddetta fossa bradanica, e il processo di sedimentazione provvede alla formazione dei calcari teneri, come il cosiddetto tufo. Diecimila anni fa si completa il Tavoliere con i laghi di Lesina e Varano.
Una veduta dei Laghi Alimini presso Otranto Punta Palascìa, presso Otranto, è il punto più a est d'Italia IdrografiaLa natura carsica di gran parte del territorio pugliese e la scarsità di precipitazioni rendono la regione particolarmente povera di corsi d'acqua superficiali. Con l'eccezione dell'Ofanto e del Fortore, che hanno in Puglia solo parte del loro percorso, i fiumi pugliesi sono caratterizzati per lo più da corsi brevi e a carattere torrentizio, come accade al Candelaro, al Cervaro e al Carapelle.
I laghi naturali della regione sono in prevalenza laghi costieri, separati dal mare Adriatico mediante stretti cordoni sabbiosi. I maggiori sono quelli di Lesina e di Varano sulla costa settentrionale del Gargano. In territorio di Manfredonia si trova il lago Salso, alimentata dalle acque dolci del Cervaro. Le saline di Margherita di Savoia sono invece il residuo del cosiddetto lago di Salpi, attestato in epoca romana. Più a sud, presso Otranto, si trovano invece i laghi Alimini. Sui Monti Dauni, invece, è presente l'unico lago naturale montano della Puglia (900 m), il lago Pescara in agro di Biccari, situato alle falde del Monte Cornacchia, la vetta più alta della Daunia e dell'intera Puglia.
Tra gli invasi artificiali, il lago di Occhito, a monte della omonima diga costruita sul fiume Fortore nei pressi del confine col Molise, è il primo bacino artificiale realizzato in Puglia, dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata di Foggia, per fronteggiare le frequenti crisi idriche della regione. A Brindisi si trova l'invaso del Cillarese, creato nel 1980 e oggi oasi protetta. Più recente è il lago sul torrente Locone, affluente dell'Ofanto, realizzato nel territorio di Minervino Murge al confine con la Basilicata.
In Puglia il clima è tipicamente mediterraneo: le zone costiere e pianeggianti hanno estati calde, ventilate e secche e inverni miti, non sono rare le nevicate in pianura. Le precipitazioni, concentrate durante l'autunno inoltrato e l'inverno, sono scarse e per lo più di carattere piovoso in pianura, mentre sull'altopiano delle Murge e soprattutto sui monti della Daunia sono frequenti le nevicate in caso di correnti fredde da est. In autunno inoltrato e in inverno sono frequenti le nebbie mattutine e notturne nella Capitanata e sulle Murge. Le escursioni termiche tra estate e inverno sono notevolissime nelle pianure interne: nel Tavoliere si può passare dagli oltre 40 °C estivi ai -3 °C / -4 °C delle mattine invernali.
Il toponimo storico Apulia (esito latino del greco Ἰαπυγία, Iapigia) deriva dall'antica popolazione degli Apuli (gr. Iapigi) che in epoca preromana abitavano buona parte della regione (i Dauni a nord, i Peuceti al centro, mentre a sud era stanziata l'affine tribù dei Messapi oltre a Calabri e Sallentini). Il termine Iapudes (Iapigi) si compone del prefisso arcaico "iap-", che indicherebbe i popoli provenienti dall'altra costa dell'Adriatico, e del suffisso -ud, mutato a poi -ul a causa di influssi osco-italici.
Secondo una diffusa (ma errata) pseudo-etimologia, invece, Apulia deriverebbe da Apluvia, ossia terra senza piogge
Mappa del XIX secolo del Regno delle Due SicilieGli antichi Romani, in epoca imperiale, istituirono la Regio II Apulia et Calabria (comprendente un territorio leggermente più esteso dell'attuale regione) che nel tardo impero fu poi elevata a Provincia; fu però soltanto nell'alto medioevo che il coronimo Apulia fu adottato per designare anche la penisola salentina (precedentemente denominata Calabria). In seguito, nel basso medioevo, i termini Apulia/Puglia finirono per indicare una regione assai più vasta dell'attuale, soprattutto dopo che (nel 1077) la sede del ducato di Puglia fu fissata a Salerno; finché, ai tempi di Dante, per Apulia/Puglia si intendeva ormai l'intera Italia meridionale. Tuttavia tale ultima definizione non prese piede in modo stabile, sicché i confini della regione moderna non si discostano eccessivamente da quelli della primitiva Iapigia, salvo che nei monti Dauni (anticamente più legati al Sannio, malgrado il loro nome) e nel territorio di Matera (appartenuto alla Terra d'Otranto fino al XVII secolo).
Soltanto negli ultimi decenni del XX secolo l'uso del singolare Puglia si è stabilizzato; fino a prima dell'istituzione delle regioni, infatti, si usava indifferentemente anche il nome le Puglie; tale denominazione era originariamente riferita alle tre province storiche di Capitanata, Terra di Bari e Terra d'Otranto, benché nel XIII secolo anche la Basilicata fosse considerata una terra pugliese. L'insieme dei suddetti giustizierati faceva infatti capo a un'unica curia generale avente sede a Gravina; tuttavia, da un punto di vista formale, né la Basilicata né la Capitanata erano considerate parte integrante della Puglia (Apulia). Occorre però tenere presente che in origine il coronimo "Capitanata" era riferito principalmente alle vaste aree appenniniche e subappenniniche poste a cavallo tra l'odierna Puglia e le regioni limitrofe, mentre soltanto in un momento successivo passò a indicare il Tavoliere (e più tardi ancora si estese anche al Gargano).
L'insediamento umano in Puglia risale quanto meno a 250 000 anni fa, come testimoniano i resti fossili dell'uomo di Altamura, una forma arcaica di Homo neanderthalensis. Numerosi sono i reperti di epoca preistorica, tra i quali diversi menhir e dolmen. Intorno al I millennio a.C. si insediarono sul territorio gli Iapigi con le tribù dei Dauni, dei Peucezi e dei Messapi, nonché le popolazioni dei Calabri e dei Sallentini (entrambe stanziate nel Salento); più tardi, in epoca ellenica, piuttosto numerose furono le colonie magnogreche soprattutto nella parte meridionale della regione, tra le quali la città spartana di Taras (Taranto).
Durante la seconda guerra sannitica (326-304 a.C.), l'esercito romano, nel tentativo di prestare soccorso a Luceria, assediata dai Sanniti, subì una grave sconfitta nella Battaglia delle Forche Caudine (321 a.C.). Ben presto Roma comprese l'importanza strategica dell'Apulia (corrispondente alla sola parte centro-settentrionale dell'attuale Puglia, mentre la penisola salentina costituiva la Calabria), ma l'occupazione della regione, nel III secolo a.C., non fu agevole soprattutto per la resistenza di Tarentum e Brundisium. Nel 216 a.C. a Canne (Barletta) l'esercito romano patì contro i Cartaginesi di Annibale la sua peggiore sconfitta.
Venne quindi istituita la Regio II Apulia et Calabria, che includeva anche l'Irpinia. Con la costruzione della via Appia e, in epoca imperiale, della via Traiana lungo cui prosperarono città come Aecae (Troia), Herdonia (Ordona), Silvium (Gravina in Puglia), Canusium (Canosa di Puglia), Rubi (Ruvo di Puglia) e Butuntum (Bitonto). La regione occupò posizioni di primato nella produzione del grano e dell'olio, diventando la maggior esportatrice di olio d'oliva in Oriente.
Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, anche la Puglia attraversò un lungo periodo di sofferenza. Molti popoli (Eruli e Ostrogoti) si alternarono sul territorio, ma alla fine divenne dominio dell'Impero bizantino (VI-XI secolo). Bari divenne capoluogo di un territorio esteso sino all'odierna Basilicata e sottoposto all'autorità di un capitano (o più propriamente catapano), nome del governatore bizantino da dove deriva il termine Capitanata. Con l'avvento dei Normanni (XI secolo), Taranto diventò la capitale dell'omonimo principato, esteso su tutta la Terra d'Otranto.
Nel 1043 i Normanni fondarono la contea di Puglia (comprendente la Capitanata, alcune aree della Terra di Bari, il Vulture-Melfese e parte dell'Irpinia) che nel 1059 confluì nel vasto ducato di Puglia e Calabria, i cui confini si estesero progressivamente fino a Salerno (tale città fu prescelta quale capitale del ducato dal 1077). Dal 1130 fece parte del regno di Sicilia. Nel secolo XIII il nome Apulia fu utilizzato da alcuni autori per indicare la parte meridionale della penisola italiana.
Sia con i Normanni che con gli Svevi capeggiati dagli Hohenstaufen, la Puglia conseguì un grande progresso materiale e civile, che toccò l'apice con Federico II, a cui si deve la realizzazione di una serie di edifici laici e religiosi, alcuni di alto valore artistico, tra cui Castel del Monte presso Andria. Durante il periodo svevo Foggia divenne una delle sue residenze. Tra il 1282 e il 1442 la Puglia fu sotto la dominazione degli Angioini, all'interno del Regno di Napoli, a cui si sostituirono prima gli Aragonesi e poi gli Spagnoli: a partire da quel momento cominciò a radicarsi il potere dei latifondisti sul territorio.
concattedrale di Ruvo di Puglia del 1200Dopo varie prese di potere, nel 1734 la Puglia, con la battaglia di Bitonto passò, insieme al resto del Regno di Sicilia dagli Asburgo ai Borboni, sancendo l'indipendenza del Regno. Così la Puglia vive un periodo di forte prosperità economica e un ottimo sviluppo dei commerci e dell'agricoltura. Tra il 1806 e il 1815, vi fu la dominazione francese che provvide alla modernizzazione della Puglia con l'abolizione del feudalesimo e con le riforme giudiziarie fino al ritorno dei Borbone e la nascita del Regno delle Due Sicilie.
Movimenti liberali si formarono in tutta la regione nel 1820 con il diffondersi della Massoneria e della Carboneria. Con il Regno d'Italia costituito nel 1861, la Puglia fu divisa amministrativamente nelle province di Foggia, Bari e Lecce; a queste si aggiunsero nel Novecento le province di Brindisi e Taranto. Nel periodo postumo all'unità d'Italia, sorsero diverse bande brigantesche, soprattutto in Capitanata e Terra di Bari; tra i maggiori esponenti sono da menzionare Michele Caruso, Antonio Angelo Del Sambro e Giuseppe Schiavone, quest'ultimo fedele luogotenente del capobrigante lucano Carmine Crocco.
Cattedrale di FoggiaCon il progressivo decadere del latifondo, decaddero anche le antiche masserie pugliesi, proprietà di media estensione agraria. Durante il Fascismo la Puglia fu interessata da numerose bonifiche in vaste aree e, successivamente alla riforma agraria del secondo dopoguerra, la regione ha goduto di un forte sviluppo agricolo. Negli anni settanta e negli anni ottanta l'economia della regione passò dal settore primario a quello terziario, con il notevole sviluppo derivato dal settore turistico.
Nel 1946, durante i lavori dell'Assemblea Costituente, fu avanzata la proposta di fare della Puglia e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratifica in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista. Stando all'intervento in assemblea del socialista Vito Mario Stampacchia, la regione Salento sarebbe stata sacrificata in seguito a un accordo fra DC e PCI in difesa dei forti interessi economici baresi. Principale artefice di tale accordo fu Aldo Moro, magliese di nascita. Le funzioni della regione Puglia, benché già definite, furono poi attuate solo nel 1970. Nel 2004 viene istituita la sesta provincia pugliese, la provincia di Barletta-Andria-Trani comprendente come capoluogo tre diverse città e complessivamente dieci comuni scorporati dalle province di Bari e Foggia. Questa provincia è diventata pienamente operativa con le elezioni provinciali del 2009.
Con una popolazione di 4 029 053 abitanti, la Puglia è l'ottava regione italiana per numero di abitanti.
Al 1º gennaio 2019 gli stranieri residenti in regione sono 138 811; il 3,45 percento della popolazione. Le comunità più numerose sono quelle di:
Fonte Istat
L'Italia meridionale in epoca augustea Panoramica su Bari Gonfalone regionale La costa garganica presso Vieste (Arco San Felice) La costa salentina presso Melendugno (località Sant'Andrea) La Grotta Bianca delle Grotte di CastellanaI numerosi dialetti parlati in Puglia sono classificati entro due gruppi fondamentali, nettamente distinguibili soprattutto sotto il profilo fonetico:
Il dialetto tarantino e quelli di altri centri lungo la direttrice Taranto-Ostuni possono essere classificati come dialetti di transizione apulo-salentina.
Una peculiarità linguistica della Puglia è inoltre la presenza di piccole isole linguistiche nelle quali si parlano idiomi alloglotti, alcuni dei quali non riconducibili al gruppo delle lingue neolatine:
La regione Puglia fu creata dopo l'Unificazione d'Italia ricalcando i confini di solo tre circoscrizioni del Regno delle due Sicilie:
Durante i lavori dell'Assemblea Costituente fu avanzata la proposta di fare della Puglia settentrionale e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la Regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratifica in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista.
Il presidente della Regione è Michele Emiliano (Partito Democratico), ex sindaco di Bari, eletto il 1º giugno 2015. È succeduto a Nichi Vendola (Sinistra Ecologia e LIbertà), che ha governato la Regione Puglia per due mandati, dal 2005 al 2015. In precedenza la Puglia ha sempre visto prevalere formazioni politiche centriste o di destra che si sono tradotte in amministrazioni regionali a impronta democristiana prima e di centrodestra poi. Dal 1º gennaio 2015 è stata istituita la città metropolitana di Bari, nuovo ente locale che ha sostituito la provincia di Bari.
Dal 1º gennaio 1948, ex art. 131 della nostra vigente Costituzione, la Puglia è una regione ad autonomia ordinaria della Repubblica Italiana, ma solo con la legge n. 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni.
Stemma | Provincia | Comuni n° | Popolazione | Superficie (km²) |
Panorama | Sito Istituzionale |
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Città metropolitana di Bari | 41 | 1 219 449 | 3 825,0 | Bari | ||
Provincia di Barletta-Andria-Trani | 10 | 381 591 | 1 542,95 | Barletta-Andria-Trani | ||
Provincia di Brindisi | 20 | 381 431 | 1 861,12 | Brindisi | ||
Provincia di Foggia | 61 | 599 337 | 7 007,54 | Foggia | ||
Provincia di Lecce | 96 | 775 736 | 2 799,07 | Lecce | ||
Provincia di Taranto | 29 | 557 976 | 2 467,35 | Taranto | ||
Puglia | 257 | 3 915 520 | 19 540,9 | Puglia |
Di seguito la tabella riporta la popolazione residente nei comuni della Puglia con più di 40 000 abitanti, in grassetto i comuni non capoluogo:
Il sito istituzionale della Regione Puglia descrive ufficialmente lo stemma in questo modo:
«Lo stemma della Regione Puglia è costituito da uno scudo, a sua volta sormontato da una corona "federicana" dedicata a Federico II di Svevia. Lo scudo racchiude alla sua sommità 6 cerchi che rappresentano le sei province pugliesi. Il corpo centrale è costituito da un ottagono nel cui centro campeggia l'albero d'ulivo, simbolo della pace e fratellanza. L'ottagono invece, rappresenta Castel del Monte, costruzione di origine medievale che costituisce uno degli itinerari turistico-culturali più suggestivi della Regione. I colori dominanti dello stemma sono l'oro, l'argento, il rosso e l'azzurro del mare.»
L'albero d'olivo, oltre al significato simbolico, di cui sopra, ricorda l'olio extravergine prodotto dalla spremitura delle drupe di questo albero, una delle risorse più preziose e importanti per l'agricoltura pugliese, ed è un elemento costante nel paesaggio che diventa anche segno di unità di tutta la regione, da nord a sud.
Ulivi secolari pugliesiLa giunta regionale è presieduta da Michele Emiliano.
Negli ultimi anni la Puglia ha stretto numerosi e importanti relazioni con i paesi dell'area balcanica: Albania, Macedonia, Montenegro e Serbia. L'Albania è un partner commerciale della Puglia ormai da molti anni (si menzionano a proposito le numerose iniziative congiunte in occasione dell'annuale Fiera del Levante di Bari). Inoltre, la fine della guerra dei Balcani ha consentito, negli anni, la nascita di numerose iniziative legate alla cooperazione.
Si ricordano, tra esse, soprattutto alcuni programmi (ad esempio Interreg, nato per la cooperazione tra regioni dell'Unione europea e con i Paesi vicini) e varie iniziative legate a gemellaggi culturali e scambi commerciali. La Puglia è inoltre parte integrante dell'euroregione Adriatico Ionica.
Si segnala inoltre la notevole importanza legata all'attività programmatica del Corridoio 8, asse europeo dei trasporti che collegherà la Puglia (dai porti di Bari e Brindisi) all'Albania e al Mar Nero.
Dal 31 gennaio 2007, con la conclusione del mandato di commissario per l'emergenza ambientale, sino ad allora espletato dal Presidente della Regione, le province sono tornate in possesso della delega per la gestione del ciclo dei rifiuti. Il sistema di raccolta è imperniato su 15 Ambiti Territoriali Ottimali. Nei primi sei mesi del 2011 la percentuale di raccolta differenziata in Puglia è stata del 18,62%.
La Puglia, nel 2006, è stata la prima regione italiana a emanare una legge sugli acquisti pubblici ecologici (Green public procurement). Inoltre, nel 2005 ha varato una specifica legge regionale sull'inquinamento luminoso e il risparmio energetico.
Per quanto riguarda le Energie rinnovabili la Puglia, si è contraddistinta per i primati raggiunti nella produzione di Energia eolica e fotovoltaica dal 2008 al 2011 ponendola in quest'ambito ai vertici nazionali.
Tra le regioni del Mezzogiorno, l'economia della Puglia è quella che ha registrato negli ultimi anni l'andamento migliore. La crescita del PIL relativamente al 2018, secondo i dati ISTAT, segna un +1,8% (+1,5% dell'Italia nel complesso e +0,7% del Mezzogiorno) dovuto soprattutto alla crescita del settore terziario (+2,9%) e dell'Industria (+0,7%) a fronte di un calo notevole del settore agricolo (-8,8%). Il Pil ai prezzi di mercato per abitante evidenzia un ritmo di crescita del +3,9% (a fronte del +3,0% nazionale e +2,6% del Mezzogiorno). Nonostante i risultati ottenuti, il Pil procapite della regione è ancora tra i più bassi d'Italia, superiore solo a Campania, Sicilia e Calabria. La siccità costituisce un ostacolo per l'economia pugliese, un problema cui si è sopperito, in gran parte, con la costruzione dell'acquedotto pugliese.
La Puglia conosce negli ultimi anni uno sviluppo accelerato del turismo, che però presenta dei limiti: esso è soprattutto nazionale e, in particolare in Gargano e Salento, stagionale. La regione è stata nominata tra le prime 20 Best Value Travel Region in the World dal National Geographic. Gli arrivi turistici nel 2007 sono stati di 2 276 402 italiani e 417 479 stranieri.
La Puglia è riuscita a coniugare le proprie tradizioni, la propria storia e le vocazioni produttive con l'innovazione e la tecnologia. Ha raggiunto, infatti, buoni livelli di specializzazione in numerosi comparti industriali. Diverse politiche con l'obiettivo di sviluppare processi di innovazione insieme a una vasta disponibilità di incentivi agli investimenti, hanno fatto sì che il sistema produttivo locale crescesse e che si attirassero oltre 40 gruppi industriali internazionali appartenenti ai settori aerospaziale, automobilistico, chimico e informatico.
Il sistema regionale della ricerca conta oltre 5 000 ricercatori e vanta competenze scientifiche specializzate in ambiti interdisciplinari: Biologia, informatica e nanotecnologie, che hanno contribuito alla nascita e consolidamento di tre distretti tecnologici: biotecnologie, alta tecnologia e meccatronica.
La regione dispone inoltre di un capitale umano altamente qualificato e specializzato che conta oltre 103 000 studenti universitari e quasi 15 000 nuovi laureati l'anno.
Di seguito la tabella che riporta il PIL e il PIL pro capite al 2009 della Puglia dal 2000 al 2009:
2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | |
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PIL ai prezzi di mercato per abitante (Euro) |
13 825,2 | 14 504,5 | 14 962,2 | 15 284,0 | 15 702,1 | 16 022,6 | 16 656,6 | 17 355,8 | 17 955,90 | 16 880,0 | 16 932,0 |
A livello regionale il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni aggiornato al 2023 è del 50,7% ed è piuttosto inferiore rispetto al corrispondente dato nazionale (61,5%). Di seguito sono riportati i valori dei tassi di occupazione che si registrano nelle singole province.
Anno | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 |
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Puglia | 46,3% | 45,6% | 46,7% | 49,4% | 50,7% |
Foggia | 40,6% | 38,7% | 41,5% | 44,3% | 45,5% |
Bari | 52,2% | 52,2% | 51,3% | 52,7% | 56,1% |
Taranto | 43,2% | 44,1% | 43,4% | 44,7% | 43,2% |
Brindisi | 49,6% | 46,6% | 47,6% | 56,4% | 53,2% |
Lecce | 43,5% | 43,1% | 46,8% | 49,1% | 51,8% |
Barletta-Andria-Trani | 43,4% | 41,2% | 43,7% | 47,5% | 47,4% |
Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, questo si aggira a livello regionale attorno all'11,8% ed è ben più alto del corrispondente dato nazionale (7,8%). Di seguito la tabella con il tasso di disoccupazione al 2023 diviso per province:
Anno | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 |
---|---|---|---|---|---|
Puglia | 15,1% | 14,5% | 14,8% | 12,3% | 11,8% |
Foggia | 21,1% | 25,3% | 22% | 16,9% | 18% |
Bari | 12,1% | 10,5% | 10,2% | 9,3% | 8,4% |
Taranto | 15,5% | 11,9% | 15,3% | 13,6% | 13,9% |
Brindisi | 11,9% | 11,9% | 15,8% | 13,1% | 15,1% |
Lecce | 17,7% | 16,5% | 15,7% | 13,1% | 10,9% |
Barletta-Andria-Trani | 14,5% | 14% | 15,6% | 11% | 9,5% |
Di seguito valore aggiunto per provincia pro capite nel 2009.
Provincia | Valore aggiunto (€) | Capoluogo | Valore aggiunto (€) |
---|---|---|---|
Provincia di Foggia | 16 773 | Foggia | 19 179 |
Provincia di Barletta-Andria-Trani | 14 782 | Andria | 13 101 |
Provincia di Bari | 22 945 | Bari | 23 008 |
Provincia di Taranto | 16 669 | Taranto | 21 963 |
Provincia di Brindisi | 16 725 | Brindisi | 22 438 |
Provincia di Lecce | 15 703 | Lecce | 27 540 |
Totale Puglia | 14 794 | Totale capoluoghi di provincia | 20 415 |
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I collegamenti delle Ferrovie dello Stato sono:
In Puglia la rete delle ferrovie private supera per estensione quella delle Ferrovie dello Stato: operano in regione quattro diverse aziende ferroviarie:
Ferrovie del Nord Barese (già Bari Nord) si snodano lungo la linea Bari-Barletta, collegando numerosi centri dell'entroterra al capoluogo pugliese, con un bacino di utenza di circa 700 000 abitanti. La società che gestisce la rete ferroviaria e il trasporto passeggeri è la Ferrotramviaria Spa. Sono indicate con la sigla FNB o, secondo la vecchia denominazione, FT (Ferrotramviaria). La linea, lunga 70 km, attraversa il territorio dei seguenti comuni: Bari, Bitonto, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Corato, Andria, Barletta. Attualmente il primo tratto della ferrovia costituisce una linea cittadina metropolitana e collega le stazioni di Bari (Bari Centrale, sottovia Q. Sella, Via Brigata Bari, Cimitero, San Girolamo, con deviazione verso il Rione San Paolo). Le Ferrovie gestiscono anche un servizio di autolinee lungo le stesse direttrici di percorso. Ferrovie del Sud Est raggiungono i comuni interni della provincia di Brindisi, della provincia di Taranto e quelli più a sud della provincia di Lecce. Le ferrovie si estendono dalla stazione di Bari Centrale sino a Gagliano del Capo, vicino a Santa Maria di Leuca, nell'estremo sud del Salento. Nel Salento questa ferrovia è conosciuta col nome di Littorina. Il primo tratto aperto al traffico fu la linea Bari - Locorotondo. Il tratto iniziale della ferrovia costituisce una linea cittadina metropolitana e collega le tre stazioni di Bari (Bari Centrale, Bari Sud Est e Bari Mungivacca). Ferrovie del Gargano (FdG o FG) è una società che gestisce la linea ferroviaria di quasi 79 km (da San Severo a Peschici), con 11 stazioni e sette fermate, che collega i centri del Gargano settentrionale alla rete ferroviaria nazionale. Le Ferrovie del Gargano gestiscono anche la linea Foggia - Lucera e offrono anche un servizio su strada che assicura numerosi collegamenti extraurbani su gomma, a livello sia regionale sia nazionale. Ferrovie Appulo Lucane operano sulla linea ferroviaria che collega la Puglia con la Basilicata. Le linee ferroviarie presenti non sono elettrificate, per cui il servizio è effettuato con motrici Diesel. A Potenza le FAL si collegano sia alla rete delle FS, che alla FCL.Altri aeroporti:
La posizione della Puglia è stata sicuramente un'arma a doppio taglio da un punto di vista economico e culturale. Ubicazione fortunata in epoca classica perché era il ponte naturale per l'Oriente, la Puglia risente tutt'oggi della sua peculiarità di confine culturale tra un Occidente romano-germanico e un Oriente greco-bizantino.
«Si possiede quasi la sensazione che la letteratura abdichi ai propri statuti affidandosi quasi totalmente al figurativo e all'architettonico.»
Nell'anno 2003/04, secondo i dati del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, in Puglia la popolazione scolastica era di 728 739 alunni, di cui 132 813 (pari al 18,2%) nella scuola materna, 222 903 (il 30,6%) nella scuola elementare, 150 457 (20,6% del totale) nella scuola secondaria di primo grado e 222 566 (30,5%) nella scuola secondaria di secondo grado.
Sistema universitarioSecondo i dati del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, nell'anno 2003/04 i nuovi iscritti alle università pugliesi sono stati 20 094 su una popolazione complessiva di circa 120 000 studenti, suddivisi in sei università.
Il logo dell'Università di Bari Il logo del Politecnico di Bari Il logo dell'Università del Salento Il logo dell'Università di Foggia Università di Bari Aldo Moro Fondata nel 1925, conta più di 60 000 studenti, 15 facoltà e 150 corsi di laurea. È la principale università pugliese e uno dei maggiori istituti universitari italiani. Oltre allo storico palazzo Ateneo, al centro di Bari, l'università conta diverse sedi nel capoluogo barese e sedi staccate a Taranto e Brindisi. Il 15 gennaio 2010, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata intitolata allo statista pugliese Aldo Moro, che vi fu docente per oltre trent'anni. Politecnico di Bari È un'università statale a carattere scientifico-tecnologico fondata nel 1990 per gemmazione dall'Università di Bari. Organizzato sulle tre sedi di Bari, Taranto e Foggia, nelle quali si contano complessivamente circa 12 000 studenti, il Politecnico forma architetti, ingegneri e disegnatori industriali per un totale di 36 corsi di laurea di primo e secondo livello. Vi hanno sede inoltre diversi corsi di dottorato di ricerca e master universitari. Università del Salento Nota sino al 2007 come Università degli Studi di Lecce, con nove facoltà e 29 000 iscritti è il secondo ateneo della Puglia per dimensioni. Accanto alla sede leccese, conta dislocazioni a Brindisi e Mesagne. Ospita l'ISUFI, una scuola superiore universitaria attiva nell'alta formazione in molteplici settori scientifici e il National Nanotechnologies Laboratory (NNL), centro di eccellenza a livello internazionale sulle nanotecnologie. Università di Foggia Il polo universitario foggiano, nato nel 1990 come sede staccata dell'Università di Bari, ha ottenuto l'autonomia amministrativa nel 1999. Conta oggi cinque facoltà e oltre 10 000 studenti e ha sedi in diversi comuni della provincia. Libera Università Mediterranea Nata nel 1995 con il riconoscimento da parte dell'Action Jean Monnet – Commissione europea di Bruxelles - quale sede di cattedre, corsi permanenti e moduli d'insegnamento, orientati a diffondere la cultura dell'integrazione europea, ha sede a Casamassima, nell'hinterland barese. Università LUMSA La Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA), un'università privata di ispirazione cattolica con sede a Roma, ha una sezione staccata a Taranto. RicercaIn Puglia la ricerca è coordinata dall'Agenzia Regionale per la Tecnologia e l'Innovazione (ARTI), e condotta da numerosi istituti:
Il Centro di Eccellenza in Meccanica Computazionale (CEMeC) Si occupa di ricerca e innovazione industriale, formazione e consulenza nei settori delle turbomacchine, dei sistemi di iniezione, delle trasmissioni meccaniche, dei sistemi frenanti, dei sistemi ruota-rotaia e dell'interazione fluido-struttura (flutter). Il Consiglio Nazionale delle Ricerche Con 23 istituti, lavora nei settori agroalimentare, dell'ingegneria, delle scienze naturali, chimiche e biologiche, delle scienze marine e della mineralogia. In particolare a Lecce sono presenti l'Istituto per i beni archeologici e monumentali e le sezioni dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari, dell'Istituto per la microelettronica e microsistemi, dell'Istituto di fisiologia clinica e dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima. Taranto è, invece, sede dell'Istituto sperimentale talassografico "Attilio Cerruti" e della Fondazione marittima "Ammiraglio Michelagnoli" che opera d'intesa con lo stesso CNR e con organismi universitari. L'ENEA di Mesagne Il centro ricerca è presente fin dai primi anni novanta con uno sportello tecnologico. Nel 2001 l'ENEA ha consolidato la propria presenza nella città adriatica, rilevando le strutture del Centro Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo dei Materiali, e creando un proprio centro all'interno della "Cittadella della Ricerca". Attualmente operano nel Centro l'Unità Tecnico Scientifica Materiali e Nuove Tecnologie (MAT), l'Unità Tecnico Scientifica Fusione (FUS), l'Unità Tecnico Scientifica Tecnologie Fisiche Avanzate (FIS) e il Progetto Speciale Clima Globale (CLIM). Tecnopolis È il primo parco scientifico e tecnologico nato in Italia, si occupa di trasferimento tecnologico e e-government, ha sede a Valenzano, alle porte di Bari. Finalità dell'Istituzione è il trasferimento tecnologico dal mondo accademico (Università) a quello produttivo. Il distretto tecnologico regionale “Dhitech” di Lecce Opera per la competitività e l'innovazione nella ricerca scientifica, comprende il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologia, centro di eccellenza a livello internazionale sulle nanotecnologie, che ha ricevuto riconoscimenti di varia natura, tra cui la visita ufficiale del Presidente della repubblica italiana Giorgio Napolitano il 15 settembre 2006. Il laboratorio segue linee di ricerca sia di tipo fondamentale, che di tipo fortemente applicato, grazie alle partnership con le multinazionali tecnologiche residenti presso di esso (STMicroelectronics, Agilent Technologies, TechInt, Alenia Marconi System) che appoggiano i loro programmi di formazione e reclutamento post laurea sull'ISUFI. L'Osservatorio sul mondo rurale e sul sistema agroindustriale della Puglia l'INEA è un'iniziativa inserita nell'ambito della Misura 4.3.6. del sottoprogramma FEOGA del Programma Operativo Plurifondo Puglia 1994-1999 che ha visto la nascita nel 1997. Suo compito è svolgere attività di supporto alla programmazione regionale, attraverso la fornitura di analisi, idee, strumenti, dati e informazioni. L'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari L'istituto fornisce ai laureati la possibilità di effettuare ricerca scientifica applicata e di lavorare in funzione delle esigenze del territorio e in stretta collaborazione politico-economica coi vari enti territoriali. Unico in Italia, è uno dei quattro istituti presenti in Europa con sede rispettivamente in Francia (IAM di Montpellier), in Spagna (IAM di Saragozza) e in Grecia (IAM di Chania). Questi quattro costituiscono la struttura operativa del CIHNEAM (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Mediterraneennes - Centro Internazionale degli Alti Studi Agronomici Mediterranei), organismo intergovernativo la cui sede è a Parigi, a cui i quattro istituti europei fanno capo. Il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA) è un Ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale. Il Centro Ricerche agroalimentari Bonomo (CRB) di Andria svolge attività di ricerca applicata, con progetti nazionali e internazionali, in collaborazione con istituti universitari, enti di ricerca, consorzi e imprese private, nei seguenti settori: gestione post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli freschi, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, utilizzazione dei sottoprodotti e degli scarti di produzione delle aziende agroalimentari. L'ISUFI (scuola di management dell'innovazione) L'Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare è una delle nove Scuole Superiori d'Italia, costruita sul modello della Scuola Normale di Pisa, riconosciuta dal MIUR nel 2005 dopo 5 anni di sperimentazione. È stata attivata presso l'Università del Salento nel 1999. La scuola realizza programmi di alta formazione nell'ambito dei seguenti settori: Nanoscenze, e-Business Management, Euromediterranean School of Law and Politics, Beni Culturali. I centri di ricerca pubblico-privati il Centro Laser (automazione industriale), il Cetma (materiali). L'Università dell'idrogeno Centro d'eccellenza no profit aperto a Monopoli nel giugno 2007 per la formazione, la ricerca e l'informazione sui temi delle nuove energie. Nel 2008 nasce in collaborazione con il ministero dell'Ambiente, della Regione Puglia e la consulenza di Jeremy Rifkin Progetto Idrogeno, un progetto triennale dal costo di 5 milioni di euro per la costruzione di distributori di idrogeno, metano e idrometano, una miscela di idrogeno e metano. L'idrogeno viene ottenuto da fonti rinnovabili in loco. Musei Vaso di Talos conservato nel museo Jatta di Ruvo di Puglia Museo archeologico nazionale Jatta di Ruvo di Puglia Ingresso della Basilica del Santo Sepolcro in Barletta, che custodisce il noto Tesoro Antiquarium del parco archeologico di San Leucio a Canosa di Puglia I mosaici del Duomo di Otranto Trapezophoros con due grifoni che sbranano una cerva. Scultura in marmo policromo (IV sec. a.C.) rinvenuta ad Ascoli Satriano (FG) e considerata un'opera unica nel suo genere, di cui non esistono precedenti analoghi. Musei archeologici Museo archeologico nazionale di Manfredonia noto per le stele daunie custodite nelle sale e per le altre testimonianze del territorio sipontino e del Gargano meridionale. Museo archeologico nazionale Jatta I reperti conservati nel museo furono raccolti dall'archeologo Giovanni Jatta nei primi anni dell'Ottocento. Successivamente venne arricchita dall'omonimo nipote, e venne ceduta allo Stato nel Novecento. Il museo, costituito da quattro sale contenenti quasi esclusivamente materiale ceramico della Magna Grecia, è ospitato nel piano terra dell'ottocentesco Palazzo Jatta e raccoglie materiale proveniente dalla vasta e ricca necropoli peucetica di Ruvo di Puglia, vittima, nei secoli scorsi, di scavi abusivi che hanno distribuito oggetti in tutto il mondo. Museo di civiltà preclassiche della Murgia meridionaleInizialmente nato con le scoperte archeologiche avvenute solo nell'agro di Ostuni, con il passare del tempo ha ospitato reperti provenienti da quasi tutta l'area delle Murge meridionale. Tra i più interessanti reperti archeologici che si possono ammirare vi è il calco della Donna di Ostuni, gestante con feto risalente a circa 27 000 anni fa.
Museo archeologico nazionale di Taranto MArTA L'importante museo archeologico, fondato nel 1887 con l'intenzione di farne il Museo della Magna Grecia, ma è dedicato principalmente alla documentazione archeologica di Taranto e del resto della Puglia. Posto nell'ex convento di San Pasquale Baylon, è stato riaperto nel 2007: accanto alla sezione preistorica, inerente ai reperti Paleolitico e dell'età del Bronzo dell'intero territorio pugliese, si fregia di una delle più grandi collezioni di manufatti dell'epoca della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto. Questi ultimi costituiscono la più importante testimonianza di come la lavorazione dei metalli preziosi, e in particolare dell'oro, fosse una delle attività più sviluppate nella città magno-greca tra il IV e il I secolo a.C. Museo di archeologia urbana Giuseppe Fiorelli di Lucera Il Museo civico "Giuseppe Fiorelli" la cui sede è il Palazzo De Nicastri, in via De Nicastri, si costituì nel 1905 ed è considerato il primo museo civico a nord di Bari. Al suo interno, oltre all'arredo permanente della famiglia De Nicastri, comprende preziosi manufatti che vanno dall'età preistorica all'età romana (di particolare rilievo è il Mosaico di Piazza Nocelli), fino al Medioevo. Ricca anche la pinacoteca con i quadri del pittore lucerino Giuseppe Ar. Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi il museo, che prende il nome dall'omonimo archeologo e glottologo (1875-1952), si trova in piazza Duomo a Brindisi. Include le sezioni preistorica, che raccoglie i reperti dell'intera provincia, epigrafica, con iscrizioni in latino, ebraico e greco, numismatica, comprendente monete di età classica, medioevale e moderna, statuaria, con le statue romane rinvenute nel centro storico di Brindisi, più un antiquarium, con vasi apuli e attici, trozzelle, monete, e un ambiente dedicato ai bronzi di Punta del Serrone, con le due statue restaurate del console Lucio Emilio Paolo Macedonico e del civis romanus nelle vesti di togato, teste-ritratti, immagini femminili e altri bronzi rinvenuti in occasione degli scavi subacquei del 1992. Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce è uno dei musei archeologici di Lecce ed è intitolato al duca di Cavallino Sigismondo Castromediano, appassionato di archeologia, che ne volle l'istituzione nel 1868. È situato nel collegio Argento, dal nome del padre gesuita che lo fondò nel 1888 ed è stato acquistato dalla Provincia di Lecce nel 1967 e ristrutturato.Museo diocesano di Taranto: il Museo diocesano, la cui sede è nel cinquecentesco Seminario arcivescovile di Taranto nel Borgo Antico, è stato inaugurato nel 2011.
Museo diocesano di Lucera: il Museo diocesano, la cui sede è il Palazzo Vescovile, in piazza Duomo, è stato inaugurato nel 1999. All'interno delle sale, oltre alla Pinacoteca dei Vescovi, sono conservati manufatti di diverse epoche. Di rilevante importanza sono: una pisside in diaspro sanguigno rosso del secolo XIII, un dittico di scuola sulmonese in lamine d'argento dorato del secolo XIV, il camice di lino con ricami, la stola e il cappello del Beato Agostino Casotti (XIV secolo), il mantello di lana del francescano San Francesco Antonio Fasani (secolo XVII-XVIII), l'artistico armadio-cappella contenente l'altare in legno dorato appartenuto alla famiglia di mons. Freda (secolo XVIII-XIX).
Museo Emanuele Barba,a Gallipoli nasce nel 1823 a opera del canonico Carmine Fontò che rese pubblici i suoi libri. A queste prime donazioni se ne aggiunsero altre da parte di conventi Domenicani e Francescani. Dopo alcuni anni il Museo venne affidato a Emanuele Barba (filosofo, medico, docente) che istituì un "Gabinetto zoologico". Oggi nel museo sono presenti collezioni di armi, abiti, fossili. È esposta inoltre la collezione del pittore gallipolino Giovanni Andrea Coppola. Il museo comprende reperti archeologici, sarcofagi e vasi messapici con iscrizioni; ritratti di personaggi illustri di Gallipoli; una raccolta numismatica;
Museo diocesano di Bitonto creato tra il 1969 e il 1970, il museo è ospitato sui tre piani della curia vescovile di Bitonto. Si tratta del museo dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto, che raccoglie i beni artistici della cattedrale di Bitonto. La collezione è composta soprattutto da tele ma anche da vasi di Sevres, arredi sacri e sculture datate dal XIII secolo fino al Novecento. La ricca collezione ospitata nel museo diocesano sarà a breve trasferita presso l'ex seminario vescovile annesso alla Chiesa di San Francesco della Scarpa. La struttura, articolata su due livelli e dotata di un giardino pensile, ospiterà oltre 2 500 pezzi e sarà il museo diocesano più grande del mezzogiorno. Pinacoteca metropolitana di Bari istituita nel 1928, era inizialmente ospitata nel locale palazzo del Governo. Nel 1936 la sua sede fu trasferita nelle sale del palazzo della Provincia, sul lungomare monumentale di Bari, dov'è tuttora custodito il suo ingente patrimonio artistico. Il materiale attualmente esposto comprende: una sezione medioevale; pittura pugliese tardo medioevale e di scuola napoletana alto medioevale; dipinti veneti del XV e XVI secolo provenienti da numerose chiese di tutta la Puglia; una sezione di dipinti di Corrado Giaquinto; un'importante raccolta di pittura napoletana e meridionale del XIX secolo; maiolica pugliese medioevale; presepi napoletani; capi d'abbigliamento antico; dipinti del XIX e XX secolo nonché opere d'arte contemporanea. Pinacoteca De Nittis di Barletta nella pinacoteca, ospitata presso il barocco Palazzo della Marra, è esposta la collezione permanente delle opere del celebre impressionista barlettano cui è dedicata. Periodicamente vi vengono organizzate mostre temporanee di livello internazionale, in genere relative ad artisti di fine Ottocento coevi di De Nittis. Galleria nazionale di Bitonto è la prima galleria nazionale della Puglia ed è considerato il più importante nel suo genere in città e uno dei più ammirati e prestigiosi della regione. È nato il 18 aprile 2009 e ha sede nel Palazzo Sylos-Calò di Bitonto, gioiello rinascimentale cittadino risalente alla prima metà del XVI secolo. La raccolta è frutto di una ricerca da parte dei fratelli collezionisti Girolamo e Rosaria De Vanna, cui il museo è intitolato, i quali nel 2004 donarono allo Stato gran parte della loro ricchissima collezione privata, formata da 229 dipinti e 108 disegni di importanti artisti italiani e stranieri, databili tra il XVI e i primi del XX secolo, chiedendo la sistemazione delle opere nel prestigioso e rinascimentale palazzo Sylos-Calò, sede attuale della galleria. Per quanto concerne l'arte contemporanea, sono presenti opere provenienti anche dagli Stati Uniti. Sono attualmente esposti 166 dipinti suddivisi in cinque sezioni. Tesoro della basilica del Santo Sepolcro di Barletta comprende diverse oreficerie sacre, in parte provenienti dalla Palestina e databili ai primi decenni del XIII secolo; tra questi una croce patriarcale binata, contenente la reliquia della Santa Croce, portata a Barletta nel 1291 dal Patriarca di Gerusalemme Randulphus. Museo civico di LizzanoIl Museo civico della paleontologia e dell'uomo, ha sede nel centro storico, nel Palazzo Majorano, un tipico palazzo dei signorotti locali dell'Ottocento. Il museo raccoglie importanti reperti a partire da 600 milioni di anni fa, provenienti da tutto il mondo e fossili ritrovati nel territorio di Lizzano o della regione. Un'ampia sezione è dedicata all'archeologia con l'esposizione di vari reperti risalenti al periodo della Magna Grecia, al Neolitico e prossimamente all'esposizione di reperti risalenti all'età del Bronzo, all'età Romana e a quelle medioevale. Nel museo sono esposti vari attrezzi da lavoro e oggetti di uso domestico tradizionali, come l'antico telaio ancora funzionante e corredato di accessori. Notevole "lu traìnu", carro trainato da cavallo o mulo per il trasporto, importante come valore documentario soprattutto per le nuove generazioni. Ci sono ampie sezioni dedicate alle culture dell'Africa, dell'Oceania e all'arte contemporanea.
Numerosi film di fiction hanno per sfondo e ambientazione varie località di Puglia. Tra di essi si segnalano:
1976, Il soldato di Ventura, Pasquale Festa Campanile
Nella regione sono pubblicati giornalmente alcuni quotidiani, i principali sono: il Corriere del Giorno, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Nuovo quotidiano di Puglia, Quotidiano Puglia e Il Quotidiano Italiano, Edizione di Bari.
In Puglia ha sede il Gruppo Norba, che gestisce Radionorba, ascoltata in tutta l'Italia centro-meridionale, e Telenorba, prima televisione locale d'Italia per ascolti, visibile in Puglia, Basilicata, Molise ed, in parte, in Campania, Calabria, Abruzzo e Lazio. Il gruppo pugliese gestisce anche la allnews TG Norba 24, visibile sul DGT e sulla piattaforma Sky.
Teatro Teatro Petruzzelli di BariLa Puglia possiede un panorama teatrale interessante e in continua crescita.
Accanto ad una solida tradizione vernacolare (radicata soprattutto a Bari e nella sua provincia) sono sorte in tempi più recenti numerose formazioni sperimentali, circolate nuove idee ed emersi nuovi interpreti, i quali hanno attratto l'interesse di compagnie teatrali nazionali: è nato così un teatro fruibile anche al di fuori dei confini pugliesi. Il territorio regionale vive dunque un processo dinamico e in continua trasformazione, la cui portata è difficile da quantificare e non troppo dissimile dal momento di fioritura che il cinema sta vivendo in Puglia, anche se certamente con meno incentivi da parte dello Stato e minor interesse da parte del pubblico.
La Puglia è una delle poche regioni italiane non dotata di alcun teatro stabile, lacuna non indifferente e che senz'altro frena la crescita del settore.
L'unico ente che disciplina e gestisce gli spettacoli dal vivo nella regione è il Teatro Pubblico Pugliese, attivo dai tardi anni 2000 e responsabile di gran parte dei finanziamenti destinati al settore: tra i suoi progetti più interessanti citiamo a titolo d'esempio Teatri Abitati, grazie al quale 12 compagnie teatrali sono riuscite ad ottenere uno spazio scenico prima inutilizzato e abbandonato per adibirlo a loro teatro.
La Puglia è dotata inoltre di alcuni spazi scenici di prim'ordine, le cui potenzialità non sono sempre sfruttate pienamente: basti ad esempio pensare al Teatro Petruzzelli (il più grande teatro privato d'Europa, restaurato nel 2008 dopo il tragico incendio del 1991), al Teatro Giordano di Foggia (recentemente restaurato e riattivato il 13 dicembre 2014), al Teatro Piccinni, al Teatro Margherita e al Teatro Team a Bari; al Teatro Traetta di Bitonto; al Teatro Curci a Barletta; al Teatro Verdi di San Severo e al Teatro Politeama Greco a Lecce.
In epoca latina la vicinanza geografica e culturale della Puglia alla Grecia, fecero sì che diventasse un territorio di importanti uomini di cultura e terra di passaggio di tutti gli studiosi romani che si recavano nell'antico Paese ellenico per approfondire i propri studi.
Livio Andronico, poeta, drammaturgo e attore teatrale tarantino, tradusse in versi saturni l'Odissea di Omero, e fece rappresentare a Roma nel 240 a.C. un dramma teatrale che è tradizionalmente considerato la prima opera letteraria scritta in lingua latina.
Quinto Ennio, nativo di Rudiae, è stato un poeta, drammaturgo latino, considerato fra i padri della letteratura latina. Scrisse opere teatrali, un poema epico centrale nella cultura latina (gli Annales) e altre opere di vario genere.
Il brindisino Marco Pacuvio è stato un importante drammaturgo e poeta. Nato in area culturale greco-osca e nipote di Quinto Ennio, si trasferì giovane a Roma, dove intraprese a lungo l'attività di pittore (nel I secolo a.C. era ancora integro un suo dipinto nel tempio di Ercole) e di poeta, frequentando il Circolo degli Scipioni.
La posizione della regione è stata, invece, un punto di debolezza durante il Medioevo, a causa di un feudalesimo non sviluppato e dipendente da sovrani e capitali lontani.
Nel caso specifico la cultura pugliese è stata spesso meno fortunata della cultura napoletana. Capitale del Meridione, la città partenopea, ospitava l'unica Università del sud Italia e rappresentava tappa obbligatoria per gli intellettuali pugliesi.
Numerosissimi sono stati i casi di intellettuali che sono partiti per luoghi culturalmente più dinamici e che non hanno fatto più ritorno nella terra d'origine, contribuendo alle attività di città come Roma, Venezia, Torino.
La mancanza di una corte, come avvenne in altre zone d'Italia, ha ridotto la vita culturale pugliese. Lodevoli eccezioni sono state la corte normanna di Federico II, il "puer Apuliae", nel XIII secolo; la corti degli Orsini Del Balzo nell'alto Salento, quella di Isabella d'Aragona e di Bona Sforza a Bari; quella degli Acquaviva a Conversano e Nardò tra il XV secolo e XVI secolo. Questi centri, insieme a centri ecclesiastici e mercantili hanno sviluppato importanti forme culturali e di innovazione capaci di dare impulso alla letteratura.
Nel corso del XVIII secolo gli intellettuali pugliesi, a differenza di quanto avvenuto a Napoli e a Milano non si sono fatti conquistare dai principi dell'Illuminismo. Un impulso in questo senso è tuttavia dato da Ferrante de Gemmis, nobile letterato, che coglie gli insegnamenti dell'amico Antonio Genovesi e fonda un'Accademia Illuminista, a Terlizzi nel 1760 circa. Quando la Borghesia prende coscienza di sé, nel XIX secolo si sviluppa un'attiva cultura scientifica, giuridica, economica e amministrativa.
Nel frattempo si diffonde, in conseguenza dell'annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d'Italia, come nel resto del Mezzogiorno il fenomeno del brigantaggio, grazie al quale avrà origine la cosiddetta letteratura meridionalista. Questa filone culturale, si caratterizzerà in riviste come la "Rassegna Pugliese" di Valdemaro Vecchi, e sarà il punto di partenza per lo sviluppo di un'importante editoria, la Laterza.
Il XX secolo è segnato da una profonda riflessione meridionalista e da un sentito antifascismo, esempio lampante è stato Tommaso Fiore, meridionalista convinto di parte socialista, lottò sempre per le autonomie e per il federalismo meridionalista, fu guida di un gruppo di giovani intellettuali e si occupò delle condizioni del Mezzogiorno e, in particolare, di quelle dei contadini.
Sicuramente tra i massimi esponenti della cultura ritroviamo Carmelo Bene, per il contributo che ha dato all'arte drammatica italiana come attore, drammaturgo e regista. È stato stimato anche come filosofo, intellettuale, poeta e uomo di spettacolo. Dei nostri giorni i successi editoriali di Gianrico Carofiglio, magistrato e senatore barese, che usa Bari come scenario di avvincenti romanzi.
Da un punto di vista urbanistico, la Puglia si caratterizza, rispetto al resto d'Italia, per la presenza di un numero di comuni ridotto, di dimensioni demografiche e territoriali medio-grandi, salvo che nel Salento.
I comuni pugliesi hanno mantenuto la loro struttura medievale inalterata fino al XIX secolo quando i borghi, ancora chiusi nelle loro mura e torri, cominciano a espandersi. Questa situazione si verificò per due ordini di ragioni: le necessità di difesa delle città vennero meno e nello stesso tempo si registrò un aumento di popolazione che non poteva essere contenuta negli antichi borghi. In epoca moderna, la regione ha visto trasformare le sue città con alcuni esempi del periodo liberty, e le costruzioni di numerose strutture pubbliche nel periodo fascista.
Se nel Salento si ritrova con più facilità lo stile barocco in comuni come Nardò, Maglie, Lecce; alcuni comuni della Valle d'Itria invece sono esempio di architettura spontanea, come Cisternino e Ceglie Messapica
Centro Storico di GiovinazzoCome in gran parte dell'Italia meridionale la tradizione musicale pugliese si lega strettamente a quella coreutica. Dal nord al sud della regione in passato erano diffuse danze popolari dette usualmente tarantelle, alle quali corrispondevano melodie musicali in tempo veloce. Della tradizione della tarantella pugliese resta molto attiva la scuola musicale di Carpino, piccolo centro del Gargano. La musica, probabilmente influenzata dalla cultura araba o slava, corre sul quarto di tono ed è accompagnata con la voce, la chitarra battente, la chitarra francese, le castagnole e il tamburo.
Di particolare interesse antropologico è la pizzica (o taranta), una particolare danza popolare diffusa nel Salento e nel tarantino, che si balla in coppia tra individui non necessariamente di sesso opposto. Un tempo, oltre che nelle occasioni di festa, essa veniva eseguita per giorni nell'ambito dei riti di guarigione delle tarantate, ossia delle donne che si credeva fossero state morse dalla tarantola. Gli studi compiuti dall'etnologo Ernesto de Martino, e confluiti nel fondamentale saggio La terra del rimorso (1959), hanno indagato il fenomeno del tarantismo mostrandone i nessi con l'isteria, l'epilessia, la depressione. Sebbene il fenomeno del tarantismo possa ritenersi ormai estinto, la musica che lo accompagna negli ultimi anni è stata oggetto di una straordinaria riscoperta che ha travalicato i confini regionali e che annualmente culmina nell'affollatissima Notte della Taranta di Melpignano.
Un grande compositore e cantante pugliese conosciuto in tutto il mondo è stato Matteo Salvatore, i suoi generi erano il folk, la musica popolare ed era un grande interprete dei canti tradizionali del Gargano. Dobbiamo anche ricordare Eugenio Bennato che con il movimento Taranta Power porta nel mondo l'energia di queste musiche e danze mediterranee legate ad una cultura che affonda le sue radici nella storia pugliese.
Importante è sottolineare il rapporto del cantautore Lucio Dalla con la regione pugliese. Il cantautore, infatti, visse per diversi anni nella città di Manfredonia dove nacque la sua grande passione per il mare e per la Puglia tanto da battersi contro le trivellazioni al largo delle coste pugliesi delle Tremiti.
Pertanto si troveranno tutte le verdure di stagione, dalla cima di rapa al cavolo verde, al cardo, ai peperoni, alle melanzane, ai carciofi, tutti i legumi, dai fagioli alle lenticchie alle cicerchie, alle fave di Carpino, alla Cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti e tutti i prodotti del mare, in particolare dell'Adriatico e del golfo di Taranto; questi ultimi hanno una particolare caratteristica che li distingue, in conseguenza della particolare acqua che si rinviene nel Mar Piccolo, e dalle polle di acqua dolce (chiamati citri) che si scaricano in mare, e che servono ad attutire il salmastro, ma non ad alterarne il profumo. Peraltro, anche se vi sono dei piatti comuni, le ricette variano da provincia a provincia, e talvolta, da città a città, così per esempio le ricette tipiche delle province di Bari, Brindisi e Taranto, adagiate sul mare, non sono uguali a quelle praticate nella provincia di Foggia, più collinosa, e di Lecce, più terragna.
Tante sono le ricette che presenta questa cucina, che ha poi una particolarità che la distingue dalle altre, di offrire piatti diversi in relazione alle diverse stagioni, così che durante le stagioni più miti, cioè in primavera e in estate, viene data preferenza alle verdure e al pesce, mentre nelle altre predominano i legumi, la pasta fatta in casa condita con vari sughi, da sola o combinata alle verdure o al pesce.
Il piatto più tipico è quello delle "orecchiette al ragù di carne", la cui ricetta è ormai diffusa in tutti i ricettari, ma non sono meno conosciute le "orecchiette con le cime di rapa", la "cicoria con la purea di fave", e quelle che ricollegano il territorio al Mediterraneo, come i "cavatelli con le cozze", il "risotto ai frutti di mare", il "polpo alla griglia" o il riso al forno alla barese chiamato pure riso, patate e cozze. Tra i piatti tipici del Salento vi sono i "municeddhi", gli involtini con interiora di agnello (variamente denominati e presenti anche nel foggiano col nome di "torcinelli"), i "ciceri e tria" e i "pezzetti di cavallo" al sugo.
Per quanto riguarda la carne, famosa è quella della Valle d'Itria, in particolare dei centri di Martina Franca (con l'unico esempio di norcineria pugliese), ove si produce il tipico capocollo, Cisternino e Crispiano e Ceglie Messapica un tipo di salsiccia denominata "zampina" tipica di Sammichele di Bari, mentre esclusivo dei monti Dauni è il prosciutto di Faeto.
I prodotti DOP pugliesi includono:
Numerosi sono anche i vini pugliesi DOC, DOCG e IGT.
Il festival si svolge a Ceglie Messapica ha cadenza annuale e prende atto durante i mesi estivi con varie manifestazioni anche durante l'inverno. Il Festival nasce nel 2005 con due scopi principali: il primo, quello di recuperare le tradizioni e i giochi di strada che i bambini svolgevano anticamente per intrattenersi; il secondo scopo è indirizzato alla promozione di un gioco consapevole e divertente oppenendosi alle pratiche del gioco-scommesse ed in particolare come sensibilizzazione verso il problema della Ludopatia. Durante l'anno, l'organo organizzatore chiamato Casarmonica viene invitato in varie località pugliesi per riproporre alcuni giochi che vengono svolti nell'edizione estiva. Ogni anno il festival accoglie moltissimi cittadini cegliesi e dei comuni limitrofi, la festa è un tripudio di musiche, colori, balli e giochi tradizionali. La prima manifestazione si ha nel periodo di Carnevale quando si svolge la "scascia-Pignata", ossia il gioco della Pentolaccia che ha una tradizione molto antica, prima compresa nei cortei carnevaleschi.
Pentolaccia a Casamassima Ha origini antiche e solide l'arte della cartapesta in Casamassima, il "paese azzurro". La Pentolaccia era un'antica usanza che si festeggiava ogni prima domenica di Quaresima nelle famiglie locali, con la classica rottura della 'pégnate', un utensile di cucina, dalla quale fuoriuscivano dolcetti e regali. Da qui l'idea di portare l'usanza locale in piazza con una grande sfilata di carri allegorici, gruppi mascherati, spettacoli e la rottura dell'intramontabile Pentolaccia al calar del sole. Si festeggia ogni primo weekend di Quaresima, dal 2015 rientra nella rete dei Carnevali Storici del MiBAC, tra i primi e più importanti carnevali pugliesi. La maschera tipica è il Calascione.SNIM Salone Nautico di Puglia a Brindisi: in pochi anni questo evento fieristico è divenuto un punto di riferimento nel Mediterraneo Orientale occupandosi non solo d nautica da diporto e di turismo nautico ma anche di promozione del territorio e di turismo sostenibile. Si tiene in primavera in genere tra aprile e maggio.
Fiera D'Aprile ad Andria Si tiene dal 1438. Celebra il ritrovamento delle ossa di San Riccardo da parte di Francesco II Del Balzo, Duca di Andria. Il Duca istituì la fiera dal 23 al 30 aprile di ogni anno. Fiera Nazionale dell'Ascensione a Francavilla Fontana (maggio) È il terzo polo fieristico regionale e tratta principalmente i temi dell'agricoltura, dell'artigianato, dell'industria e del commercio. Fu riorganizzata nel 1930 su iniziativa del Podestà Pompeo Pisciotta. Fiera di San Giorgio a Gravina in Puglia (aprile) È una fiera importante per l'agricoltura, artigianato, zootecnia, enogastronomia e prodotti tipici. Si tiene tradizionalmente dall'epoca Angioina, dal 1294 rappresenta la più antica fiera d'Italia ed Europa. Fiera Campionaria a Galatina (giugno) È una grande vetrina espositiva (58 edizioni) per il commercio, l'industria e l'artigianato, finalizzata alla valorizzazione dei prodotti locali. Fiera di San Leone a Bitonto (aprile) È una fiera tradizionale di importanza storica. Risale infatti all'XI secolo e fu molto rinomata, tanto da essere citata da Giovanni Boccaccio nel suo Decameron. Dopo un lungo periodo di crisi, sta tornando a fiorire. Nata come fiera del bestiame, tratta oggi tutti i tipi di prodotti. Fiera Pessima a Manduria (marzo) È una fiera campionaria generale che tratta della produzione agroalimentare, dell'artigianato, del commercio, del tempo libero e dei servizi. Fiera di San Cosimo a Oria (maggio) Presso il santuario di San Cosimo alla Macchia. È una fiera campionaria che tratta i temi della produzione alimentare, dell'agricoltura e altri servizi. Mercatino del Gusto a Maglie (luglio-agosto) È un percorso enogastronomico per le strade, le piazze, le corti e i giardini della città. La fiera gode anche della collaborazione di Slow Food, che porta al Mercatino I Presidii del Gusto di Puglia. Fiera di San Pasquale a Lizzano È un'importante fiera riguardante l'artigianato, l'agricoltura, l'enogastronomia e le tradizioni. Si svolge fin dalla metà del settecento nelle vie del paese il 17 e 18 maggio. Fiera di Sava a Sava Presso l'area mercatale del popoloso centro tarantino. È una fiera che tratta molti temi tra cui agricoltura, artigianato, commercio e molti altri servizi. Fiera dei Santi Medici a Bitonto (ottobre) Di dimensioni notevoli, la fiera che si svolge nella terza domenica di ottobre in occasione della festa esterna dedicata ai Santi Medici Cosma e Damiano, protraendosi anche durante il lunedì e la domenica successivi, occupa tutte le strade nei pressi della Basilica dedicata ai Santi, fulcro dello svolgimento della tradizionale festa. Fiera di Costantinopoli a Canosa di Puglia Fiera agricola che si svolge dal 1883. Le province della PugliaLa Puglia conta di 2 Parchi nazionali (il Parco nazionale del Gargano, istituito nel 1991 ed esteso per 118 144 ettari, ed il Parco nazionale dell'Alta Murgia, istituito nel 2006 ed esteso per 67 739), 3 Aree marine protette (Torre Guaceto, le Isole Tremiti e Porto Cesareo), 11 Parchi regionali, 17 Riserve statali e 7 riserve regionali. Inoltre, nell'ambito del Progetto Rete Natura 2000 sono stati proposti 75 Siti di Importanza Comunitaria e 16 Zone di Protezione Speciale. Nonostante la presenza di diversi biotopi, come zone umide (diffuse soprattutto sul versante adriatico), grotte (un esempio sono le Grotte di Castellana), gravine, lame, boschi, le aree protette non superano il 7% della superficie regionale; la superficie boscata occupa il 7,5% del territorio regionale, la percentuale più bassa d'Italia.
Nonostante l'ingente fenomeno di dispersione e distruzione del patrimonio archeologico che colpisce soprattutto il Salento, in Puglia insistono numerosi siti archeologici anche di grandi dimensioni, talvolta di rilevanza internazionale come la cava dei dinosauri di Altamura, scoperta nel 1999 e contenente circa 30 000 orme di dinosauri risalenti a 70-80 milioni di anni fa; sempre ad Altamura, è stato scoperto l'unico scheletro di Homo arcaicus in Italia (denominato l'Uomo di Altamura). Altri siti archeologici sparsi in tutto il territorio regionale dimostrano la presenza umana dall'età della pietra in poi: tra i più grandi vi sono le antiche città di Canusium, Manduria, Egnatia, Canne e Siponto, mentre molto diffuse sono necropoli, dolmen, menhir, resti di vie consolari (la Via Appia e la Via Traiana) e di altri piccoli insediamenti.
Il romanico pugliese, che raggiunse il suo massimo splendore tra l'XI e la prima metà del XIII secolo, fu l'antecedente più immediato dell'arte che si sviluppò alla corte di Federico II nel XIII secolo e che, tramite il movimento di artisti come Nicola Pisano de Apulia, portò al rinnovamento artistico innestato in Toscana e da qui in tutta Italia. Nelle architetture religiose, le chiese pugliesi recepirono caratteri lombardi, pisani, borgognoni, orientali e autoctoni, rielaborandoli secondo uno schema peculiare. Tra i primi e più rappresentativi edifici romanici è la basilica di San Nicola a Bari, iniziata nel 1087 e terminata verso la fine del XII secolo. Altri esempi caratteristici di romanico pugliese sono le cattedrali di Trani, Troia, Ruvo di Puglia, Altamura, Bitonto e la Basilica di Siponto a Manfredonia. Di notevole importanza storica, la chiesa madre di Santa Maria la Porta di Palo del Colle, edificata nel sec. XII e rimaneggiata secondo i canoni rinascimentali nel 1500. Imponente il campanile trecentesco con i suoi 50 metri di altezza, dalla cui sommita', si scorge una magnifica vista dell'altopiano delle murge e del mare adriatico.
Accanto ai monumenti romanici spiccano anche importanti emergenze gotiche, come il Duomo angioino di Lucera, il Santuario di San Francesco Antonio Fasani a Lucera, la basilica di San Francesco della Scarpa a Bitonto, la basilica del Santo Sepolcro a Barletta e la basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina.
Basilica di Santa Croce a LecceDalla fine del XVI secolo in clima di Controriforma, fino alla prima metà del Settecento, si diffonde il Barocco leccese, declinazione del barocco. Questa corrente artistica si diffuse in tutta la provincia salentina favorita oltre che dal contesto storico, anche dalla qualità della pietra locale impiegata; la pietra leccese, un calcare tenero e compatto dai toni caldi e dorati adatto alla lavorazione con lo scalpellino. Il barocco leccese è riconoscibile per le sue sgargianti decorazioni che caratterizzano i rivestimenti degli edifici. In un primo momento, tale stile interessò solo gli edifici sacri e nobili (esempi sono la Basilica di Santa Croce, il Palazzo dei Celestini e la Basilica pontificia concattedrale di Gallipoli), ma successivamente le esuberanze barocche, i motivi floreali, le figure, gli animali mitologici, i fregi e gli stemmi trionfarono anche nell'architettura privata. L'architettura barocca è rigogliosa a Lecce e in tutti i comuni della provincia e in particolare nella Grecìa Salentina e nei grossi centri del Salento quali Gallipoli, Maglie, Nardò, Galatina e Martina Franca.
Assai diversa dal barocco leccese e maggiormente legata alla cultura del Settecento, tanto da sfociare nel rococò, è l'architettura tardobarocca della Capitanata che, pur mostrando forme precipue, risente fortemente degli influssi napoletani, particolarmente negli edifici sacri di San Severo, Foggia e Lucera. A San Severo, peraltro, il linguaggio partenopeo si fonde con quello lombardo (importato dall'architetto intelvese Ambrosio Piazza), dando vita a esiti di una vaporosa e festosa leggerezza di linee e di ornati, evidentissima in particolar modo nella prestigiosa fabbrica benedettina di San Lorenzo, che conserva, per di più, le ultime opere marmoree di Giuseppe Sanmartino.
In Puglia è infine un importante esempio di architettura sacra contemporanea, la Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, opera dell'architetto italiano Renzo Piano.
Concattedrale di Santa Maria Assunta (Gravina in Puglia)Anche la Puglia ha subito il processo dell'incastellamento, soprattutto durante il regno di Federico II di Svevia, che aveva creato una vera e propria rete castellare.
Torre della Leonessa della Fortezza Svevo-Angioina, LuceraVi sono numerosi tipi di architetture militari come torri costiere antisaracene, bunker costieri risalenti alla seconda guerra mondiale, impianti castellari e città fortificate (come Acaya). Tra le varie fortificazioni spicca per peculiarità Castel del Monte, patrimonio dell'UNESCO dal 1996.
Edificato nel XIII secolo su volere dell'imperatore Federico II, si caratterizza per l'inconsueta pianta ottagonale; più che una vera e propria fortezza, si ipotizza che questo maniero, ricco di simbologia, fosse in realtà una riserva di caccia dell'imperatore, un osservatorio astronomico oppure semplicemente, a causa del suo simbolismo, un tempio dell'arte. Nel resto della regione vi sono altre grandi strutture militari, costruite o ampliate perlopiù durante il regno di Federico II, come la Fortezza Svevo-Angioina di Lucera, il Castello Svevo di Bari, Trani, Barletta, Taranto, Oria, Brindisi, Lecce, Otranto, Ceglie Messapica, Copertino, il Castello di Gallipoli oltre a quello di Manfredonia.
Architetture civili simbolo della Puglia sono i trulli, (truddrhj) costruzioni coniche in pietra "a secco" con il tetto ricoperto di "chiancarelle" (lastre di pietra calcarea) dichiarati patrimonio dell'UNESCO nel 1996 per la loro primitiva tecnica costruttiva rimasta intatta e perfettamente funzionale. La cupola conica, in particolare, è formata disponendo le pietre in cerchi concentrici che, andando in alto, decrescono, ed è chiusa da un monolite di forma circolare decorato da un pinnacolo. La zona di maggior concentrazione dei trulli è la Valle d'Itria, precisamente nei territori di Alberobello, Ceglie Messapica, Cisternino, Locorotondo e Martina Franca. Documenti storici attestano l'esistenza dei trulli come unico tipo di unità abitativa della zona fin dal XVI secolo. Nel resto della regione (ed in particolare nel Salento) vi sono altre costruzioni in pietra "a secco", definite pajare che, a differenza dei trulli di Alberobello, hanno una forma a tronco di cono, non hanno finestre e sono interamente perimetrate e coperte da pietre senza l'uso di malta; probabilmente questo tipo di edifici risalgono all'Età del Bronzo.. Di particolare interesse è il borgo di Casamassima che, a differenza degli altri borghi pugliesi di colorazione bianca, è definito il "paese azzurro". Infatti case, chiese, monumenti ed edifici storici sono ricoperti di calce azzurra.
Trullo gradonato (truddu) salentino a Lizzano, in Provincia di TarantoLa Puglia è una regione molto attiva dal punto di vista sportivo. Alla numerosa e capillare presenza di impianti sportivi sul suo territorio, si accompagna anche la rilevanza a livello nazionale e internazionale delle sue società sportive.
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