Pisa comune | |
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(dettagli) (dettagli) | |
Pisa – VedutaVista aerea della città con l'Arno | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Pisa |
Amministrazione | |
Sindaco | Michele Conti (Lega) dal 27-6-2018 (2º mandato dal 29-5-2023) |
Territorio | |
Coordinate | 43°43′N 10°24′E43°43′N, 10°24′E (Pisa) |
Altitudine | 4 m s.l.m. |
Superficie | 185,07 km² |
Abitanti | 89 459 (31-5-2024) |
Densità | 483,38 ab./km² |
Frazioni | Calambrone, Coltano, Marina di Pisa, San Piero a Grado-La Vettola, San Rossore, Tirrenia |
Comuni confinanti | Cascina, Collesalvetti (LI), Livorno (LI), San Giuliano Terme |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 56100 e 56121–56128 |
Prefisso | 050 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 050026 |
Cod. catastale | G702 |
Targa | PI |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) |
Cl. climatica | zona D, 1 694 GG |
Nome abitanti | pisani/e |
Patrono | san Ranieri |
Giorno festivo | 17 giugno |
Cartografia | |
Pisa | |
Pisa – MappaPosizione del comune di Pisa all'interno dell'omonima provincia | |
Sito istituzionale | |
Pisa (, AFI: /ˈpisa/) è un comune italiano di 89 459 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nel centro ovest della Toscana.
Si inserisce nel territorio metropolitano con caratteristiche omogenee, denominato area pisana, o Pian di Pisa, che con i vicini comuni di Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano, arriva a formare un sistema urbano di circa 195 000 abitanti distribuiti su 475 km². Inoltre, con un traffico superiore a 5 milioni di passeggeri nel 2017, Pisa ospita l'aeroporto più rilevante della Toscana, il Galileo Galilei.
Nonostante le incertezze sull'origine della città nel corso della storia, dopo diversi ritrovamenti archeologici negli anni '80 e '90, tra cui una necropoli etrusca databile al VII-VI secolo a.C., si può affermare che probabilmente Pisa fu fondata dagli Etruschi.
Tra i monumenti più importanti della città vi è la celebre piazza del Duomo, detta Piazza dei Miracoli, dichiarata patrimonio dell'umanità, con la Cattedrale edificata tra il 1063 e il 1118 in stile romanico pisano e la Torre pendente, campanile del XII secolo, oggi uno dei monumenti italiani più conosciuti al mondo per via della sua caratteristica inclinazione, il Battistero, il Camposanto monumentale e Piazza dei Cavalieri, magnifica piazza ristrutturata dal Vasari.
La città è la sede di tre tra le più importanti istituzioni universitarie d'Italia e d'Europa, l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant'Anna, nonché la più grande sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e di altri numerosi istituti di ricerca.
Il territorio comunale si affaccia direttamente sul Mar Tirreno con le sue quattro frazioni litoranee (Marina di Pisa, Tirrenia, Calambrone e San Rossore).
La città di Pisa in passato fu un'importante repubblica marinara: anche oggi il suo stemma è visibile sull'insegna della Marina Militare.
La città sorge a pochi chilometri dalla foce del fiume Arno, in un'area pianeggiante denominata Valdarno inferiore, chiusa a nord dai Monti Pisani e a sud dalle Colline Pisane.
Pisa fu l'epicentro di due eventi sismici, il terremoto del 10 gennaio 1168 e un altro sisma che si verificò nel 1322: entrambi gli eventi sismici ebbero una magnitudo di circa 4,6 della scala Richter, raggiungendo il V-VI grado della scala Mercalli.
Il clima della città di Pisa è di tipo mediterraneo (Classificazione dei climi di Köppen Csa), ed è influenzato da due fattori: la vicinanza del mare, che tende a mitigare sia i rigori invernali sia la calura estiva, e la continentalità del Valdarno. Gli inverni sono abbastanza freddi ma più miti rispetto al passato; le estati calde e afose e accompagnate da elevati tassi di umidità. In caso di anticiclone di matrice nord-africana le temperature possono toccare picchi di 38°C.
La tabella sottostante riporta i valori medi che si registrano in città nel corso dell'anno; facendo riferimento al periodo 1961-1990, dunque, dati molto diversi rispetto a quelli odierni:
Pisa Facoltà di Agraria (1961-1990) | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 11,2 | 12,7 | 14,9 | 18,3 | 22,2 | 26,1 | 29,3 | 28,9 | 25,9 | 21,2 | 15,9 | 12,1 | 12,0 | 18,5 | 28,1 | 21,0 | 19,9 |
T. min. media (°C) | 2,9 | 3,5 | 5,4 | 8,3 | 11,7 | 15,3 | 17,4 | 17,5 | 14,7 | 10,6 | 6,6 | 3,5 | 3,3 | 8,5 | 16,7 | 10,6 | 9,8 |
Precipitazioni (mm) | 74 | 64 | 77 | 61 | 59 | 34 | 16 | 60 | 83 | 107 | 106 | 82 | 220 | 197 | 110 | 296 | 823 |
Le precipitazioni nevose a Pisa sono un fenomeno piuttosto raro: infatti la neve riesce ad attaccare al suolo solo in pochi casi e le precipitazioni, solitamente notturne, hanno scarsa intensità.
Nevicata del 17 dicembre 2010.Le nevicate del XX secolo si sono verificate nei mesi di gennaio (1905, 1919, 1929, 1940, 1947, 1954, 1959, 1963, 1968, 1985), febbraio (1929, 1952, 1954, 1956, 1963, 1991), marzo (1958) e dicembre (1967, 1973). Negli ultimi anni i fenomeni nevosi si sono avuti prevalentemente nel mese di dicembre (2001, 2005, 2009, 2010), tranne l'episodio tra il 31 gennaio e il 1º febbraio del 2012. L'ultimo fenomeno nevoso in ordine di tempo si è verificato nella notte tra il 28 febbraio e il 1º marzo 2018; la media nivometrica dal 2001 al 2012 è di un accumulo annuo di appena 0,25 cm in base ai rilevamenti effettuati alla stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare.
In alcuni casi il freddo è arrivato a ghiacciare la superficie dell'Arno (1905, 1929, 1985 e 2012).
Le temperature estreme registrate nel centro storico di Pisa sono la massima assoluta di +39,5 °C della stazione meteorologica di Pisa Facoltà di Agraria registrata il 19-20 agosto 1943, + 38,5 °C il 22 agosto 2011, + 38 °C nel Luglio 2022; mentre la minima assoluta di −12,8 °C registrati presso la medesima stazione l'11 gennaio 1985 e −7 °C nel febbraio 2012. Nel territorio comunale esterno all'area urbana, il picco massimo assoluto è stato registrato alla stazione idrologica di Coltano con +39,9 °C il 5 agosto 2003, mentre il picco minimo assoluto è quello di −13,8 °C della stazione meteorologica di Pisa San Giusto del 12 gennaio 1985.
Le origini della città sono molto antiche con il primo insediamento accertato villanoviano.
Le origini del toponimo Pisa sono del tutto incerte, anche se sono state fatte due ipotesi che godono maggior considerazione, seppur senza evidenze schiaccianti: la prima si rifà a una voce che significa «estuario» nella lingua etrusca in riferimento alla foce dell'Arno, e l'altra a una base prelatina (un idronimo), forse derivante alla lontana dal vocabolo greco πῖσος pîsos, «luogo irrigato».
Senza alcun fondamento storico è la storia della fondazione di Pisa da parte di guerrieri elidi, come raccontato da alcune leggende antiche: per questo il nome veniva fatto risalire all'omonima città greca dell'Elide, i cui abitanti, guidati da Pelope, avrebbero fondato la Pisa toscana dopo la Guerra di Troia. Per questa ragione Pisa è soprannominata la città alfea (dal fiume Alfeo in Elide).
In epoca romana la città divenne municipium dopo la guerra sociale e colonia con il nome di Colonia Iulia Obsequens Pisana.
I simboli usati dalla città nei primi anni dalla fondazione sono sconosciuti, sicuramente un simbolo al quale la città è storicamente molto legata è la Madonna, la cui immagine è riportata su molte monete antiche (a volte con Gesù bambino) e alla quale è anche dedicata la Cattedrale.
L'aquila è un altro simbolo della città spesso riportato su carteggi e monete e testimonia la fedeltà di Pisa all'impero. Oggi l'aquila su sfondo giallo è il simbolo dell'omonima provincia. Sempre in virtù della fedeltà al Sacro Romano Impero, nel 1162 prima e nel 1166 poi, l'imperatore Federico Barbarossa concede al comune il vessillo imperiale; negli atti è infatti riportata la dicitura dedite etiam imperator eis usum vexillum (dal latino: l'imperatore diede anche l'uso del vessillo). Poco si sa di che vessillo si tratti, ma molti ritengono essere la Blutfahne ed è comunque certo che nei secoli successivi la città utilizzò una bandiera rossa come insegna, definita anche Signum Rubicundum.
Il colore rosso è ancora oggi presente nell'arme della città insieme alla Croce Pisana, tipica croce patente, ovvero con le braccia più larghe nella parte terminale, ritrinciata, cioè con l'estremità delle braccia a forma di rombo, e pomettata con dodici globi; questa croce ha una certa affinità con quella occitana. È però poco noto come e quando la croce sia stata adottata come simbolo della città. Nel 1288 si ha la prima prova dell'utilizzo della croce come arme del Popolo, ovvero dei borghesi pisani; questa insegna e quella della città rimasero tuttavia distinti sicuramente fino alla fine del dodicesimo secolo. Su alcune monete successive al 1318 compare, poi, una croce come segno di zecca e alcune di queste croci sono fogliate, forma simile a quella attuale. È durante la seconda repubblica (1494-1509) che la croce pisana diventa a tutti gli effetti l'arme cittadina. Bisogna quindi dire che molte riproduzioni di oggetti storici usati durante le rievocazioni storiche dello stemma pisano con la croce sono un falso storico in quanto si rifanno a eventi precedenti alla adozione dell'arme riprodotta; così come è da considerarsi storicamente errata la riproduzione della bandiera con la croce sullo stemma della Marina Militare poiché si rifà al periodo in cui Pisa era una repubblica marinara e che quindi adottava ancora il vessillo rosso.
Altri simboli meno usati sono la lepre, come ad esempio nel pavimento del Duomo di Siena, e a simboleggiare la tenacia e la forza dei pisani la gramigna, che però non è mai stato un vero e proprio simbolo in quanto deriva dall'errata interpretazione degli arabeschi disegnati per arricchire il Signum Rubicundum.
Pisa è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Medaglia di bronzo al valor militare «Nel corso della Guerra di Liberazione nazionale, né i violenti bombardamenti, né le continue devastazioni, riuscirono a piegare l'animosità e il coraggio della popolazione di Pisa, che, nell'ardore patriottico, seppe trovare la forza per opporsi con fiera dignità ed enormi sacrifici - alla tracotanza dell'oppressore, offrendo un continuo e notevole contributo di uomini e mezzi alle formazioni partigiane. Pisa, settembre 1943 - settembre 1944»Sono il vero centro cittadino, luogo d'incontro dei pisani e degli studenti universitari. Ogni sera il tratto storico dei Lungarni si colora di mille luci dei café o pub che vi si affacciano. Durante l'estate la sera sono chiusi al traffico veicolare, fatta eccezione per i veicoli dei residenti e dei portatori di handicap il lungarno Pacinotti, il lungarno Galilei e il lungarno Mediceo. Questo attira ogni sera molti giovani, spesso seduti sulle 'spallette', i parapetti dell'Arno, a testare nuovi gusti gelato delle sempre più numerose gelaterie presenti, o a consumare bibite. Durante il giorno rappresentano il principale punto di passaggio sia pedonale che veicolare. I Lungarni di Pisa sono storicamente quattro, divisi dal fiume e dal Ponte di Mezzo e si distinguono in Lungarno Gambacorti e Galilei a sud, Lungarno Pacinotti e Mediceo a nord. I ponti della Fortezza e della Cittadella rappresentano il confine orientale e occidentale della città murata. All'interno però si trovano altri due Lungarni, Simonelli a nord e Sonnino a sud. Oltre le mura si trovano il Lungarno Cosimo I a nord ovest, mentre a sud ovest le Vie da Padule e San Giovanni al Gatano danno inizio al lungo Viale d'Annunzio, che collega la città alla frazione sul mare, Marina di Pisa a nordest.
Il lungarno a nord del fiume fra il ponte della Fortezza e il ponte della Vittoria è chiamato lungarno Buozzi, e prosegue lungo il viale delle Piagge, grande parco urbano. Lungo l'altra sponda del fiume si trovano invece il Lungarno Fibonacci, che costeggia la Fortezza Nuova e il Lungarno Guadalongo, a sud del ponte della Vittoria.
I lungarni sono inoltre la sede del circuito museale 'I Musei del Lungarno' che conta ben 6 musei d'interesse nazionale.
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Piazza del Duomo, Pisa | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Architettonico |
Criterio | C (I) (II) (IV) (VI) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 1987 |
Scheda UNESCO | (EN) Piazza del Duomo, Pisa (FR) Scheda |
La Piazza del Duomo, nota anche tramite l'espressione poetica piazza dei miracoli, è il centro artistico e turistico più importante di Pisa. Annoverata fra i Patrimoni dell'Umanità dall'UNESCO dal 1987, vi si possono ammirare alcuni capolavori dell'architettura romanica europea, cioè i monumenti che formano il centro della vita religiosa cittadina: la cattedrale, il battistero, il camposanto, e il campanile.
Il Borgo Stretto e i mercati medievali sono una zona dove si può passeggiare al coperto di portici medievali. Lungo la strada, che insieme a Corso Italia, costituisce il "salotto" della città, sorge la chiesa romanico-gotica di San Michele in Borgo, costruita a partire da un nucleo attestato già nel 990. Il settecentesco Casino dei Nobili e le terme romane, denominate Bagni di Nerone ne delimitano la lunghezza. I mercati medievali, oltre che sotto i portici della via citata, si svolgevano regolarmente nelle piccole piazze ben protette da Torri e stretti vicoli, come piazza delle Vettovaglie e Sant'Omobono, che ospitano il mercato della Frutta, Piazza Cairoli (conosciuta come La Berlina), antico mercato dei Chavoli e le Gondole, per le merci provenienti dai Monti Pisani. A sud troviamo piazza Chiara Gambacorti (o come tutti la conoscono piazza della Pera), un tempo famosa per il mercato dei fiori e del pesce.
I mercati arabiIn epoca medievale i quartieri a sud dell'Arno erano luogo di importanti scambi culturali e mercantili. Con il termine Kinzica si fa riferimento all'antico quartiere meridionale, oggi riconoscibile nell'unione di Sant'Antonio e San Martino. Il significato della parola è ancora oggetto di studi, ma le ultime due sillabe -zica fanno pensare al termine arabo suk e cioè mercato. I vicoli stretti e paralleli che dal fiume corrono verso l'entroterra fanno pensare a rapide vie di fuga per mettere al riparo le merci giunte in città via acqua, che venivano in seguito selezionate e smistate nelle piazzette o all'interno dei palazzi medievali. Via San Martino, antico tracciato della via Emilia Scauri, esprime a pieno la ricchezza dei mercanti stranieri giunti in città e ivi stabilitisi.
L'area pisana è uno dei 4 distretti in cui la provincia di Pisa è suddivisa, insieme a Valdera, Valdarno inferiore e Val di Cecina. Rispetto agli altri tre, l'area pisana ha un'estensione relativamente piccola (475 km² circa), essendo la sua superficie superiore solo a quella del Valdarno inferiore, ma la sua popolazione si attesta su circa 190 000 abitanti, pari a poco meno della metà di quella dell'intera provincia, che supera i 400 000 abitanti.
L'area pisana è composta dai comuni di Pisa, Cascina, San Giuliano Terme, Vicopisano, Vecchiano e Calci, ovvero da un territorio avente caratteristiche omogenee per ubicazione geografica, tradizioni culturali e relazioni economiche.
Il cosiddetto "Piano strategico dell'area pisana" è nato ufficialmente nel 2007 su iniziativa dei sindaci e dei rappresentanti dei comuni e punta alla sinergia tra di essi sia sul piano amministrativo che infrastrutturale. Il piano strategico dell'area pisana è in linea con il piano strategico dell'area vasta costiera di cui fanno parte le province di Pisa, Livorno e Lucca.
Dopo anni di declino demografico, la popolazione di Pisa ha iniziato a crescere grazie principalmente alla presenza considerevole degli immigrati residenti che hanno un tasso di natalità più alto della comunità italiana. Secondo gli ultimi dati, Pisa è una città superiore alla media nazionale per quanto riguarda il rapporto fra italiani e stranieri residenti: su 10 residenti, 1 è straniero. I cittadini immigrati appartenenti alla Comunità Europea sono quasi il 3% della popolazione complessiva, metà dei quali provengono dalla Romania, paese che è entrato nell'Unione dal gennaio 2007 insieme alla Bulgaria. La seconda comunità più numerosa è quella dei polacchi, seguiti da bulgari, spagnoli, tedeschi e francesi. Gli extracomunitari, in continua crescita sia per la natalità che per i nuovi arrivi, arrivano a superare anche il 11% della popolazione cittadina dove i gruppi più numerosi sono costituiti principalmente da persone dei paesi dell'Est come Ucraina, Bielorussia e Moldavia, dagli emigrati dai paesi africani del bacino mediterraneo e da popolazione originaria delle Filippine, Bangladesh, Pakistan e Senegal.
La popolazione pisana autoctona, invece, continua ad assottigliarsi, sia per la bassa concentrazione delle nascite, che per la «fuga» verso i comuni limitrofi dove la vita sembra migliore. Dato sconcertante della comunità pisana è l'età media: è la più vecchia e continua a invecchiare: più di un quarto della popolazione ha più di 70 anni. Altre numerose comunità sono quelle appartenenti all'America Latina, Cina, Albania, Stati Uniti, Turchia, Grecia e quelle di etnia Rom.
Le università e le istituzioni militari portano a Pisa molti cittadini provenienti dal Meridione: a oggi sono molti gli italiani provenienti da Sardegna, Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania. Fra la popolazione universitaria invece si registrano presenze da Iran, Spagna, Irlanda, Francia, Cina, Russia e Stati Uniti.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti a Pisa sono 12 546 pari al 14,02% della popolazione, superiore alla media toscana (11,19%) e nazionale.
Al 2020 i maggiori gruppi stranieri in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera sono:
«Levati quer viziaccio di rubbare,
San Ranieri è un gran santo di 've' boni.
Quando dianzi l'ho visto 'n sull'artare,
Lo 'redi? m'è venuto è luccïoni.
Delle grazie ne fa, lassàmo andare.
Gualda 'n po' 'vanti 'ori ciondoloni
Ci ha 'n della nicchia! e sai, nun dubitare,
Se glieli dànno c'è le su' ragioni.
Più della piena d'anno? che spavento!
Che spicinìo, Madonna! t'arramenti?
Pareva d'anda' sotto unni mumento.
Ma San Ranieri 'un fece 'omprimenti:
Agguantò per er petto 'r Sagramento,
E li disse: O la smetti o sputi i denti.»
Il vernacolo pisano è una delle parlate che ha contribuito alla nascita del toscano, la lingua parlata da Dante Alighieri e poi divenuta l'idioma nazionale. Il pisano viene raggruppato con quello livornese e aree limitrofe. Si distingue dal toscano dell'entroterra per la totale elisione della pronuncia della 'c' intervocalica che viene invece aspirata negli altri vernacoli regionali. Il pisano ha inoltre dato vita alla lingua corsa, che viene appunto raggruppata tra i dialetti toscani.
Tra tutti i vernacolisti pisani ricordiamo il grande poeta e commediografo Domenico Sartori, autore tra l'altro degli storici testi teatrali "Macerie" e "La 'asa rifatta", andati in scena in più riprese fin dal dopoguerra. Significativo di Sartori anche il poema "La grolia di Pisa". Altri autori significativi sono stati Renato Fucini, Arturo Birga e Archimede Bellatalla.
Il vernacolo pisano è stato recentemente riproposto dalla band Gatti Mézzi e da altre compagnie di giovani. La più importante compagnia attoriale di vernacolo pisano è stata il Crocchio Goliardi Spensierati, nata nel 1921, che poi ha dato vita alla celebratissima Brigata de' Dottori, nella quale hanno recitato e tuttora si esibiscono i migliori interpreti del vernacolo.
Esistono numerosi concorsi di vernacolo pisano, tra cui "La Cèa d'Oro" (il più longevo, per sonetti e prose), "Il Celatino d'Oro" (poesie sul Gioco del Ponte e su Pisa), il Premio "Ferrini" e molti altri.
Nel centro della città sono presenti la sede del comune in piazza XX Settembre, quella della provincia di Pisa in piazza Vittorio Emanuele e quella della Prefettura presso il Palazzo Mediceo di piazza Mazzini. In via Galli-Tassi 8 ha sede la associazione Casa della donna.
Caserme e strutture militariPisa ha da sempre grandi tradizioni militari. Oltre alle caserme di Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia e Guardia di Finanza, la città ospita la 46ª Brigata Aerea presso lo scalo militare dell'aeroporto (Aeroporto militare "Dall'Oro") e il Centro Addestramento di Paracadutismo della Brigata paracadutisti "Folgore", presso la caserma "Gamerra".
Sono presenti anche la caserma "Bechi Luserna", la caserma "Vito Artale" (dove ha sede il 6º Reggimento di Manovra) e il centro di addestramento BAI (Base Addestramento Incursori) del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin".
In periferia della città, a San Piero a Grado, si trova il CISAM (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), un tempo utilizzato per esperimenti sul nucleare e oggi base di addestramento del Gruppo di intervento speciale (GIS). Sul litorale, a Marina di Pisa, è presente un ufficio locale marittimo della Guardia Costiera. Pisa ospita inoltre la base militare americana di Camp Darby, una delle più grandi d'Europa, presso la località di Tirrenia. Sia in città che nel territorio comunale, presso la tenuta di San Rossore è presente anche il Corpo Forestale dello Stato.
Strutture sanitarieIn città sono presenti diverse strutture sanitarie sia pubbliche che private:
Nella città sono presenti diversi enti di volontariato a scopo assistenziale, tra cui:
L'Arcidiocesi di Pisa è una delle 540 arcidiocesi metropolitane che sono presenti nel mondo: a essa fanno parte le diocesi di Livorno, Massa-Carrara, Pontremoli, Pescia, Volterra oltre a gran parte del territorio della provincia di Pisa con un totale di circa 310 000 abitanti. La sede si trova all'interno del Palazzo Arcivescovile.
Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)* | |||||
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Anno | Posizione | ∆ | Punti | ∆% | Ref |
2003 | 35ª posizione | --- | 54,30% | --- | |
2004 | 10ª posizione | +25 | 60,30% | 6,00 | |
2005 | 10ª posizione | = | 57,60% | -2,70% | |
2006 | 14ª posizione | -4 | 56,90% | -0,70% | |
2007 | 6ª posizione | +8 | 64,81% | +7,91% | |
2008 | 12ª posizione | -6 | 60,46% | -4,35% | |
2009 | 25ª posizione | -13 | 55,96% | -4,5% | |
2010 | 31ª posizione | -6 | 54,86% | -1,10% | |
2011 | 10ª posizione | --- | 56,40% | --- | |
2012 | 7ª posizione | +3 | 59,59% | +3,19% | |
2013 | 7ª posizione | = | 59,46% | -0,13% | |
2014 | 43ª posizione | --- | 53,34% | --- | |
2015 | 36ª posizione | +7 | 56,20% | +2,86% | |
2016 | 24ª posizione | +12 | 58,38% | +2,18% | |
2017 | 37ª posizione | -13 | 55,67% | -2,71% | |
2018 | 26ª posizione | +11 | 59,75% | +4,08% | |
2019 | 37ª posizione | -11 | 57,11% | -2,64% | |
2020 | 55ª posizione | -18 | 53,82% | -3,29% | |
2021 | 58ª posizione | -3 | 52,69% | -1,13% | |
2022 | 56ª posizione | +2 | 52,02% | -0,67% | |
2023 | 38ª posizione | +18 | 61,61% | +9,59% |
(* La classifica tiene conto dei soli capoluoghi di provincia e non di tutti i comuni italiani e si riferisce ai dati relativi all'anno precedente.)
Per Pisa l'istruzione e la ricerca sono una forma di economia vitale. La città è fra le maggiori sedi universitarie italiane i cui corsi di laurea vantano riconoscimenti in tutto il mondo. Alla fine del 2018, all'Università di Pisa risultavano iscritti circa 50 000 studenti.
Archivi e bibliotecheLa città ospita vari archivi tra i quali spiccano:
Oltre agli archivi in città vi sono numerose biblioteche tra cui le più importanti sono:
Pisa ospita la più grande sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), nonché altri numerosi istituti di ricerca.
Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa:
A Pisa sono presenti numerose scuole di ogni ordine e grado, tra cui il liceo classico Galileo Galilei, il liceo scientifico Ulisse Dini, il liceo scientifico Filippo Buonarroti, l'Istituto d'Istruzione Superiore Da Vinci-Fascetti (ex-ITIS Leonardo da Vinci e IPSIA G.Fascetti), il Liceo Artistico Russoli, il Liceo G.Carducci, l'IIS Santoni e l'ITC Pacinotti..
UniversitàPisa, rinomata città universitaria, è sede di tre istituzioni.
Musei San Paolo Masaccio Polittico di Agnano, Cecco di Pietro, Palazzo BluLa città di Pisa ospita musei e collezioni di rilevanza nazionale e internazionale quali:
La città è sede anche di altri musei non statali come:
L'Opera della Primaziale Pisana gestisce, oltre ai monumenti della piazza dei Miracoli, i seguenti due musei:
Vi sono poi le collezioni scientifiche, archeologiche e artistiche dell'università di Pisa che sono conservate in nove musei raggruppati in un unico Sistema Museale di Ateneo (SMA). Dei nove musei otto si trovano sul territorio comunale:
Anche il Museo di storia naturale fa parte del Sistema Museale di Ateneo dell'università di Pisa ma ha sede nel vicino comune Calci, dentro la certosa.
Tra la seconda metà dell'undicesimo secolo e la prima del dodicesimo secolo, quando la città era una potente repubblica marinara, si sviluppò in città uno stile architettonico peculiare detto Romanico pisano, caratterizzato da uno spiccato eclettismo che unisce le linee tipiche romaniche con componenti arabe e bizantine; nato durante la costruzione del Duomo di Pisa, che ne è la massima espressione, questo stile si è poi diffuso in molte città toscane, come Lucca e Pistoia, e nelle terre all'epoca di influenze pisana come la Sardegna e la Corsica.
Questo è l'elenco dei principali teatri della città di Pisa:
Pisa è stata spesso al centro dell'attenzione di numerosi registi sia italiani che internazionali che hanno deciso di utilizzarla come set per i loro film. Fino alla fine degli anni sessanta la città vantava tra i più importanti studi cinematografici d'Italia, presso la località di Tirrenia.
Pisa è stata la location di alcune fiction TV: nella seconda stagione de I liceali 2 puntate si svolgono a Pisa; anche nella seconda stagione de L'amica geniale alcune puntate si svolgono a Pisa. La città ha occasionalmente ospitato le riprese delle soap opera CentoVetrine, Incantesimo e Un posto al sole.
La gastronomia pisana non si discosta molto da quella delle altre città toscane. La vicinanza al mare e alla campagna fa sì che le ricette tipiche locali usino la carne tanto quanto il pesce d'acqua dolce e di mare. Tra i primi piatti più tipici troviamo la Minestra di fagioli bianchi di San Michele; le bavette sul pesce, un particolare tipo di bavette servite con pesce a pezzi medi; le trenette alla renaiola, piatto anticamente preparato dai navigatori dell'Arno che consiste in pasta lunga condita con acciughe e cime di rapa; pietanze a base di fagioli come la zuppa di fagioli o il bordatino, piatto della cucina povera a base di passata di fagioli con cavolo nero e farina gialla; pasta o riso con le arselle; la zuppa di ranocchi e la zuppa pisana a basa di pane raffermo, cavolo nero e ortaggi vari.
I secondi piatti della cultura gastronomica pisana includo molte pietanze a base di carne come la bistecca di mucco pisano, una versione pisana della trippa e molti piatti a base di selvaggina e in particolare di fagiano. Tra i secondi tipici spuntano anche molti piatti a base di pesce come lo stoccafisso alla pisana e le seppie con la bietola. I pesci più utilizzati nelle ricette sono: il muggine della foce dell'Arno cucinato alla griglia, le cèe alla pisana (ovvero le cieche, gli avannotti dell'anguilla, le cui cattura, vendita e consumo sono vietati dalla legge), il pesce ragno bollito e il baccalà alla griglia con ceci all'olio.
Diffusa è anche la cecina, una torta salata molto bassa a base di farina di ceci. La cecina era un tempo chiamata dai genovesi "l'oro dei pisani", e secondo una leggenda la sua invenzione risale all'epoca delle Repubbliche marinare.
Tipico dolce pisano è invece la Torta co' bischeri, prodotta artigianalmente in tutto il territorio cittadino e provinciale. Ricetta originaria di Vecchiano, Nodica e Pontasserchio, dove viene fatta in maggio, agosto e aprile in occasione delle rispettive feste paesane, la torta co' bischeri è talmente diffusa e apprezzata da essere considerata il dolce più tipico della gastronomia pisana. Altro dolce tipico della tradizione pisana è la schiacciata di Pasqua, dolce povero che viene mangiato accompagnato dal vinsanto nel periodo pasquale.
Pisa è gemellata con:
Esiste anche un gemellaggio di strade: il Corso Italia di Pisa è gemellato con la Rue des lices di Angers (Francia).
L'Istituto Confucio della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa è gemellato con l'Università di Chongqing in Cina.
La città di Pisa è divisa in 33 tra quartieri e frazioni. Data la grandezza del territorio comunale, negli ultimi anni ha preso forza l'idea di creare un'altra amministrazione comunale che ingloberebbe il litorale pisano e le frazioni limitrofe.
Il comune di Pisa ha una notevole dimensione, tuttavia il centro storico della città è facilmente visibile perché è ancora oggi delimitato dalle antiche mura. Dalle immagini satellitari, Pisa ha la classica forma a macchia d'olio, dove la parte storica è circondata dalla periferia.
Una caratteristica della città è la presenza dei cosiddetti orti Pisani, aree verdi private abbastanza estese ma poco agibili in quanto separate dal tessuto urbano da alti muri in mattoni o in pietra. Alcuni esempi di orti accessibili al pubblico sono il Giardino Cardella, il chiostro di Santa Caterina e la limonaia di Palazzo Ruschi.
I primi grandi cambiamenti al tessuto urbano (già mutato nel corso dei secoli dalle guerre e dalle dinastie che si sono susseguite) sono giunti nell'epoca fascista, con le costruzioni delle colonie giovanili del litorale pisano a Calambrone e di imponenti edifici nel cuore della città come la sede della facoltà di ingegneria, Palazzo INAIL, Palazzo di Giustizia o il Palazzo delle Poste. I continui bombardamenti degli alleati durante la seconda guerra mondiale causarono numerosi danni ai monumenti di Pisa, in particolare quelli del 31 agosto 1943 quando la città fu tagliata in due dal fronte bellico e persero la vita più di 5000 persone. Ancora oggi la città presenta delle ferite visibili. I ponti abbattuti sono stati ricostruiti in cemento armato senza seguire gli storici stili della città e molti palazzi del suo centro storico sono stati ricostruiti per fronteggiare all'emergenza case in modo discutibile, sottovalutando completamente il danno storico e architettonico che Pisa avrebbe subito. Lo straripamento dell'Arno nel 1966, che a Firenze provocò l'alluvione, non risparmiò neanche Pisa danneggiando ulteriormente i lungarni e i ponti sopravvissuti.
La più grande rivoluzione urbanistica moderna del dopoguerra è avvenuta negli anni settanta con la costruzione del quartiere popolare CEP (Centro Edilizia Popolare), periferia ovest. Nei primi anni ottanta la periferia inizia a svilupparsi a est, verso Cascina, creando i quartieri di Cisanello e Pisanova, prendendo come modello le moderne periferie delle città straniere. Dopo anni di immobilismo la città ha intrapreso la via della modernità pianificando un ambizioso progetto di trasloco delle principali istituzioni o degli edifici cittadini (provincia, caserme, università, ospedale, polo fieristico, stadio, biblioteca e polo congressuale) dalla città vecchia ai nuovi quartieri di Pisanova, Cisanello e Ospedaletto. A Pisanova si sta attualmente costruendo il nuovo centro residenziale di Jean Pierre Buffi, composto da due torri che domineranno il quartiere (costruzione ferma da anni), mentre continuano da anni i lavori per il policlinico di Cisanello, destinato a diventare l'unico ospedale pubblico della città.
Anche il centro storico muterà aspetto nei prossimi anni: nel 2007 l'architetto inglese David Chipperfield si è aggiudicato il progetto di restauro e riqualificazione della piazza del Duomo che sarà "ampliata" una volta trasferito completamente l'ospedale Santa Chiara. In piazza Vittorio Emanuele gli innumerevoli reperti archeologici portati alla luce hanno fatto ritardare i lavori di realizzazione di un parcheggio sotterraneo durati sette anni, mentre in varie zone della città si sta proseguendo verso la ricostruzione o il recupero degli antichi palazzi distrutti durante la guerra. Da ricordare pure alcuni progetti di recupero delle aree dismesse, come quello dell'ex convento di san Michele degli Scalzi, diventato un centro di arte moderna (denominato Centro SMS), o la costruzione di una nuova area residenziale nel quartiere di Porta a Mare, negli ex stabilimenti Saint Gobain recentemente abbattuti. Altri importanti progetti sono il porto turistico di Marina di Pisa, diventato realtà nel 2013 e lo sviluppo dell'area della Darsena Pisana lungo il canale dei Navicelli.
Anticamente la città era divisa in quattro quartieri storici: "Ponte", "Mezzo" o "Borgo", "Foriporta" e "Kinzica". Tali quartieri sono nati e si sono sviluppati naturalmente con la crescita della città. Il più antico era "Ponte" dove vi era la Piazza delle Sette Vie con il Palazzo degli Anziani, antico centro governativo della città. Oggi la piazza è nota come Piazza dei Cavalieri. "Mezzo" corrispondeva all'incirca all'antica città romana ed era il quartiere nobile della città. A sudest di "Mezzo" vi era il quartiere di "Foriporta" il cui nome deriva dal fatto di essere fuori dalle mura altomedioevali. "Foriporta" era il borgo della città. Tutti questi quartieri si trovavano racchiusi tra l'Ozzeri a nord e l'Arno a sud. A ovest confinavano con le paludi. A sud dell'Arno c'era invece il quartiere di "Kinzica". Il nome sembrerebbe derivare dall'eroina Pisana Kinzica de' Sismondi, ma più probabilmente derivava dalla parola longobarda "kinsech" che significa "luogo paludoso", oppure dalla parola araba "kimsouk" che significa "mercato libero". Entrambi i significati sono plausibili in quanto quella zona era sia circondata da paludi che il luogo dove diversi popoli si incontravano per il commercio cittadino.
Le bandiere dei quartieri avevano tutte campo rosso vermiglio, ovvero la base della bandiera della Repubblica di Pisa.
Durante la dominazione fiorentina, dal secolo XV, l'assetto cittadino cambiò in quanto i conquistatori ridistribuirono i quartieri in modo uniforme: due a nord dell'Arno nella zona che fu chiamata "Tramontana" e due a sud nella zona chiamata "Mezzogiorno". In questo nuovo riassestamento i quartieri prendono nome dalle chiese principali di queste quattro zone. In Tramontana abbiamo "Santa Maria" che prende il nome dal Duomo. Corrisponde al vecchio quartiere di Ponte e la parte più occidentale di "Mezzo" in maniera da comprendere anche la Piazza dei Cavalieri. Segue "San Francesco" che prende il nome dall'omonima chiesa e corrisponde alla parte restante di "Mezzo" e il quartiere di "Foriporta". In Mezzogiorno abbiamo "Sant'Antonio" che prende il nome dalla chiesa di Sant'Antonio Abate e corrisponde alla parte occidentale di Kinzica, mentre alla parte orientale c'è ora il quartiere di "San Martino", il quale prende il nome dalla chiesa omonima la quale tutt'oggi viene spesso chiamata "San Martino in Guadolongo" o "in Kinzica" a ricordare l'antica denominazione e la prossimità delle paludi.
Suddivisione della città di PisaLa città di Pisa si inserisce, sia geograficamente che economicamente, in una più ampia area denominata Area Pisana, entro la quale sono inclusi anche i comuni di Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano. L'interdipendenza, soprattutto economica, di questi comuni ha fatto sì che le amministrazioni si riunissero per creare un piano di sviluppo comune.
Pisa, che nel 2014 si è posizionata al 178º posto in Italia per reddito imponibile medio pro-capite, è il comune economicamente più forte dell'Area Pisana e sebbene non manchino impiegati nel settore primario e secondario, la maggior parte delle attività cittadine è occupata in quello terziario. Dai dati rilasciati dal Comune nel 2006, risulta infatti che il 76,9% delle attività comunali operi in quest'ultimo settore e in particolare nel turismo, nella finanza e nel commercio. Commercio che, sempre secondo i dati forniti dall'amministrazione, si concentra per oltre il 68% nella vendita al dettaglio con un interesse particolare alla vendita di articoli d'abbigliamento.
Tra le imprese manifatturiere più importanti di Pisa troviamo quelle specializzate nella fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche, nella fabbricazione della carta e del cartone, stampa ed editoria, nella fabbricazione di mezzi di trasporto e nella fabbricazione di macchine elettriche, elettroniche e ottiche. Tra le aziende più importanti che in passato hanno operato sul territorio urbano vi sono la Richard-Ginori e la Marzotto, la cui vecchia sede è ora di proprietà dell'Università di Pisa. Tra quelle ancora in attività vi è invece la Saint-Gobain, che è attiva in città dal 1889 e che ha rappresentato la seconda sede produttiva dell'azienda fuori dai confini francesi.
Anche la cantieristica navale ha il suo peso nell'economia cittadina principalmente grazie alla costruzione di yacht. La darsena pisana, localizzata sul canale dei Navicelli nel quartiere di Porta a Mare, ha visto infatti una crescita del numero di aziende operanti in questo settore anche per via degli investimenti fatti per collegare il canale all'Arno, creando così un'autostrada fluviale tra le città di Pisa e Livorno.
Il turismo balneare di Pisa si basa interamente sugli unici 25 km di costa della provincia di Pisa che compongono il litorale pisano. Dopo anni di stallo, questo tipo di turismo ha iniziato a crescere e a essere apprezzato anche a livello internazionale grazie alle numerose opere di riqualificazione che sono state completate e che si stanno attuando. La parte meridionale del litorale pisano, delimitata a nord dalla foce dell'Arno, è caratterizzata da una massiccia urbanizzazione, con i paesi di Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone, tutti facenti parte della municipalità di Pisa. La parte settentrionale, più selvaggia e incontaminata, è inglobata nel Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.
Nonostante Pisa sia annoverata fra le maggiori città d'arte d'Europa, gran parte del turismo gravita tutt'oggi intorno al complesso romanico di Piazza del Duomo con delle ricadute negative sulla città stessa: se il Museo dell'Opera del Duomo è fra i musei più visitati d'Italia, è emerso che la maggior parte degli altri musei della città sono invece semisconosciuti.
Nel 2008 il museo di Palazzo Reale è entrato nella triste classifica dei musei meno visitati del Paese, mentre nel Museo nazionale di San Matteo, nella Certosa di Pisa e nel Museo della Grafica si registrano cifre significative, ma non paragonabili a quelle che si registrano nel complesso di Piazza del Duomo.
Con l'apertura del Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, avvenuta nel 2008, il restauro del Palazzo Reale e l'imminente recupero dell'area dell'Ospedale Santa Chiara, la città sta puntando a una rivalutazione del suo centro storico e a un assetto urbanistico più moderno e accogliente, sia per il turista sia per il cittadino, che tenda alla riqualificazione di aree importanti e meno conosciute come i lungarni. Alcune delle opere sono stare realizzate grazie ai fondi PIUSS stanziati dall'Unione Europea, oltre che dalla Regione Toscana, dal Comune e dalla Provincia di Pisa.
Pisa è attraversata da molte strade extraurbane che la collegano con le altre città toscane e italiane. La Strada statale 1 Via Aurelia, istituita nel 1928, è la strada statale più importante che passa per il comune, non è tuttavia l'unica infatti, da Pisa iniziano la Strada statale 67 Tosco-Romagnola che la collega a Marina di Ravenna e la Strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero che termina al Passo del Brennero. La città di Pisa rappresenta anche la tappa finale di due ex strade statali, ora riclassificate come regionali: la Strada statale 224 di Marina di Pisa e la Strada statale 206 Pisana-Livornese, alternativa nell'entroterra alla SS1 per andare a Livorno. La Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, o più semplicemente FI-PI-LI, è un'altra importante arteria stradale della città, collegandola con il capoluogo toscano e con Livorno; per Pisa vi sono quattro uscite: Pisa Nord-Est, Pisa Aeroporto, Pisa Centro (solo in uscita o direzione autostrada) e Pisa Ovest. La città di Pisa è intersecata dalla Autostrada A12 e ha due uscite per la città, quella di Pisa Centro e di Pisa Nord; proprio in quest'ultimo casello termina la A11, che ha inizio a Firenze e viene anche chiamata Firenze-Mare poiché collega l'entroterra toscano alla costa.
La città di Pisa rappresenta un nodo ferroviario nazionale, al quale afferiscono le seguenti linee:
Fino al 1960 era in esercizio anche la ferrovia elettrica in concessione Pisa-Tirrenia-Livorno, che collegava la città di Pisa a quella di Livorno attraversando tutti i paesi del litorale Pisano (Marina di Pisa, Lido, Tirrenia e Calambrone) e il borgo di San Piero a Grado. A oggi è ancora possibile ritrovare intatte tutte le stazioni e le fermate, a esclusione della stazione di Bocca d'Arno, distrutta durante la seconda guerra mondiale, e parte dei binari, soprattutto nella tratta pisana della linea.
Nel corso degli anni si sono susseguiti un gran numero di progetti mirati al ripristino della linea Pisa-Tirrenia, ma nessuno di questi è riuscito ad andare in porto. Dal 2007 esiste un comitato che mira a recuperare il valore storico dell'infrastruttura ferroviaria e a percorrere tutte quelle strade che potrebbero un giorno ripristinare l'esercizio ferroviario su questa linea tanto amata da generazioni di pisani.
Dal 1881 al 1953 fu attiva una tranvia a vapore che, percorrendo l'asse della via Fiorentina, collegava Pisa con Pontedera e, attraverso una diramazione che si distaccava in località Navacchio, a Calci. Un'altra linea tranviaria, sostituita nel 1932 dalla ferrovia elettrica sopra citata, fu attivata nel 1892 per collegare la frazione di Marina di Pisa.
Stazione di Pisa CentraleA Pisa sono presenti 3 stazioni ferroviarie di cui 2 con servizio viaggiatori:
Il porto turistico di Pisa, detto Porto di Bocca d'Arno, è stato inaugurato nel 2013 e si tratta di un porto turistico dotato di 354 posti barca e distante circa 13 km dal centro cittadino, presso la frazione litoranea di Marina di Pisa.
Il Porto di Pisa L'aeroporto Galileo Galilei di PisaL'aeroporto di Pisa, situato nel quartiere di San Giusto, è il maggiore aeroporto toscano e tra i primi in Italia per i voli low cost. Presenta collegamenti sia nazionali che verso le principali città europee e alcuni voli intercontinentali.
I trasporti urbani e suburbani sono serviti dalla Autolinee Toscane, che dal 1º novembre 2021 è subentrata alla CTT Nord (la quale a sua volta nel 2012 inglobò la CPT, Compagnia Pisana Trasporti).
La città di Pisa cominciò a usufruire di un regolare servizio di trasporti urbani nei primi anni del XX secolo. L'impresa Primo Palla ottenne nel 1902 la concessione di una linea da Piazza dei Cavalieri a San Michele degli Scalzi gestita tramite un omnibus.
Pochi anni dopo, il 25 gennaio del 1912, il sindaco Francesco Buonamici inaugurò la rete tranviaria di Pisa. Le prime due linee furono la Stazione-Duomo e la Stazione-Barriera alle Piagge, soppressa nel 1952.
Dal 1952 al 1968 fu anche in servizio una rete filoviaria.
È presente anche un servizio turistico di City Sightseeing attivo solo nei periodi primaverile ed estivo, contando su due linee. La A, con 11 fermate, attraversa il centro storico soffermandosi nelle zone di primario interesse. La linea B, con 15 fermate e un percorso storico-naturalistico, collega la città con il parco di San Rossore e l'ex tenuta presidenziale.
A partire dagli anni 2010 l'amministrazione comunale discute sulla reintroduzione di un mezzo di trasporto vincolato, filobus, busvia o tram, che intercetti il volume di traffico dal centro al quartiere di Cisanello col suo ospedale.
Trasporto fluvialeQuello di Pisa è l'ultimo comune a essere percorso dal fiume Arno che termina il suo corso nella foce di Marina di Pisa. La mancanza di dighe o barriere nel tratto pisano permette la navigabilità del fiume dal mare alla città per barche di piccola e media categoria. Pisa è servita anche da vie d'acqua come il Canale dei Navicelli (che la collega al porto di Livorno tramite la darsena pisana), il fiume morto (che sfocia in San Rossore) e il Fosso del Mulino (un piccolo canale artificiale che sfocia nell'Arno passando per il centro cittadino). Dal 2006 sono partiti i lavori di bonifica del canale dei navicelli con lo scopo di incrementare la cantieristica navale a Pisa e ripristinare l'accesso diretto al fiume Arno. I corsi d'acqua pisani sono stati gestiti storicamente dall'Ufficio dei fiumi e fossi di Pisa e attualmente dal Consorzio 4 Basso Valdarno.
Il trasporto fluviale su battello è gestito dalla cooperativa "Il navicello - Trasporti fluviali" ed è operativo solo nei mesi di primavera ed estate. Il servizio comporta di due sole linee:
Esiste anche una linea speciale, che si effettua solo su prenotazione, che collega la città a Marina di Pisa.
Piste ciclabili La pista ciclabile affiancata al marciapiede in via di PrataleNel territorio comunale sono presenti 48 km di piste ciclabili o ciclopedonali: i percorsi che si snodano all'interno della città sono sia in sede protetta che in corsia riservata e sono completamente asfaltati, a differenza di quelli extraurbani che sono quasi totalmente misti o sterrati. Le piste ciclabili offrono anche degli itinerari interessanti dal punto di vista turistico. Pisa è inoltre inclusa nella ciclovia dell'Arno, itinerario ancora parzialmente incompleto che, partendo dalla sorgente del fiume Arno, arriva alla sua foce a Bocca d'Arno.
Nel febbraio 2008 Pisa è stata la prima città italiana a effettuare la punzonatura bici su richiesta, metodo che permette di marchiare con un codice numerico la bicicletta e diminuire la possibilità di furto del 25%. In città è anche possibile noleggiare risciò per giri turistici.
Nel corso del 2020 è stato aperto un percorso ciclabile di 12,8 km chiamato ciclopista del Trammino sul sedime della ferrovia Pisa-Tirrenia-Livorno. La pista ciclabile, interamente in sede protetta, ricalca il percorso della ferrovia dal quartiere Porta a Mare di Pisa fino alla vecchia stazione di Marina di Pisa. È prevista una futura estensione verso Calambrone, sempre sul sedime ferroviario.
In città è inoltre presente un servizio di bike sharing chiamato CicloPI, tra i più usati d'Italia. Il servizio è dotato di 200 biciclette prelevabili da 24 stazioni situate in diversi punti della città.
Pisa ha una vasta tradizione sportiva che riguarda numerose discipline più o meno seguite in tutta Italia. Oltre al calcio e alla pallavolo si ricordano hockey su prato, ginnastica ritmica, pugilato, canottaggio, scherma e karate. La città ha ospitato per la seconda volta i campionati nazionali universitari del 2008 dopo 47 anni ed è stata 3 volte città italiana candidata a ospitare i giochi del Mediterraneo. Ogni anno nel mese di dicembre si tengono i campionati italiani di kickboxing organizzati dall'a.s.d. "Scuola Fragale" presso il palasport di Barbaricina.
Il Pisa Sporting Club è la principale società calcistica di Pisa. Tra le più antiche squadre di calcio italiane, vanta due Mitropa Cup vinte nel 1986 e nel 1988. Disputa le partite casalinghe nello Stadio Arena Garibaldi - Romeo Anconetani.
Pisa Sporting ClubNata nel 1909, la squadra si affilia alla FIGC e sfiora il titolo italiano nel campionato di Prima Categoria 1920-1921: dopo aver vinto il proprio girone, e una successiva fase a gironi, batte il Livorno nella finale centro-meridionale e si gioca la vittoria del campionato nella finalissima con la Pro Vercelli, perdendo 2-1. Nel 1926 retrocede nella serie cadetta e tre stagioni più tardi, retrocede nella terza categoria. Nel 1934, il Pisa ritorna in seconda divisione e dopo aver sfiorato la promozione in A, all'inizio degli anni cinquanta fa prima ritorno in Serie C, poi retrocede in quarta divisione.
Dopo aver riconquistato la Serie C, negli anni sessanta la formazione toscana approda nuovamente in Serie B. Nel 1968, per un solo anno, il Pisa milita in Serie A prima di tornare in terza serie negli anni settanta. Nel 1978 Romeo Anconetani rileva la presidenza della squadra e risolleva il Pisa dalla C alla A, portandolo fino alla semifinale di Coppa Italia nel 1989 e a vincere anche le sue prime storiche competizioni europee: nel 1986 e nel 1988, i toscani s'impongono in Coppa Mitropa. Per volontà dello stesso Anconetani, nel 1989 si gioca l'unica edizione della Supercoppa Mitropa tra le ultime due vincenti temporali della Mitropa: il Pisa affronta i cecoslovacchi del Baník Ostrava, perdendo il doppio confronto. Dopo diversi anni nella massima serie, negli anni novanta il Pisa retrocede in B, quindi fallisce una prima volta e riparte dall'Eccellenza.
Negli anni duemila torna tra i professionisti, vince una Coppa Italia di Serie C nel 2000 e ritorna a giocare in Serie B, tuttavia fallisce nuovamente nel 2009 e riparte dalla Serie D. Nel 2017 il Pisa gioca in Serie B per una sola stagione, prima di tornare in terza serie, che dura fino a giugno 2019, quando, con la vittoria nell'ultimo turno play-off per 3-1 a Trieste con gli alabardati dopo i tempi supplementari, viene di nuovo promossa in cadetteria. Nelle due stagioni seguenti giunge prima nona e poi quattordicesima. Nella stagione 2021/2022 sfiora la promozione in Serie A chiudendo il campionato al terzo posto e perdendo la finalissima di play-off col Monza.
Il Pisa Beach Soccer è una delle formazioni Italiane più forti in questo sport. Nel 2021 i nerazzurri hanno conquistato il loro primo storico Scudetto e nel 2022 la loro prima storica Coppa Italia.
Il canottaggio è sempre stato uno sport ben radicato a Pisa e per molti viene considerata un tradizione cittadina seguita e praticata al pari del calcio poiché fa parte dell'antica vocazione marinara alfea. Sia in città che nella provincia esistono numerose società di questo sport che continua a dare grandi soddisfazioni e riconoscimenti a livello mondiale.
La più famosa è indubbiamente la Canottieri Arno Pisa, fondata il 12 gennaio 1905 e ancora oggi il punto di riferimento di molti appassionati. La società, allora con sede nei pressi della Cittadella, si affermò subito in numerose competizioni italiane e internazionali: nei primi anni riuscì a ottenere due titoli nazionali nel jole a due e a quattro, partecipando anche alle regate di Lucerna e Nizza nel 1907 e di Henley l'anno successivo. Nel secondo dopoguerra la sede si è trasferita stabilmente sulla riva opposta dell'Arno, in lungarno Bonaccorso da Padule.
La scherma è una delle attività di maggior rilievo nel panorama sportivo pisano.
La scuola di Antonio Di Ciolo può essere riconosciuta a tutti gli effetti come una prolifica scuola di campioni e di insegnanti che hanno vinto tantissimo a livello nazionale, mondiale e olimpico. Di seguito alcuni degli allievi più decorati del Maestro Di Ciolo e della sua scuola: Alessandro Puccini, Salvatore Sanzo, Simone Vanni, Francesco Martinelli, Ilaria Bianco, Martina Batini, Mariella Bertini e Soriano Ceccanti.
Attualmente a Pisa esistono due società di scherma, eccellenze del territorio pisano: il Club Scherma Pisa Antonio Di Ciolo e l'US Pisascherma.
A oggi il Club Scherma Pisa conta più di 150 iscritti e tre delle sue squadre militano in A1 (fioretto maschile, fioretto femminile e spada maschile).
Per la pratica e la diffusione della scherma storica è invece presente la Sala d'Arme Achille Marozzo.
Il CUS Pisa Hockey rappresenta la città nei campionati nazionali. Sia la prima squadra maschile, sia la prima squadra femminile militano in serie A1, la massima serie dell'hockey su prato italiano. Il CUS Pisa ha anche numerose rappresentative giovanili, che partecipano ai rispettivi campionati nazionali; a partire dagli anni duemila il ciclo aperto dagli investimenti sul vivaio ha permesso alle selezioni giovanili di mettere in bacheca ben 14 titoli nazionali fra maschili e femminili.
La storia cestistica pisana comincia negli anni quaranta con la Società Pisana Edera (che avrà vita breve) e il Centro Universitario Sportivo (il CUS). Nei decenni successivi altre società, che si riveleranno più o meno longeve, si affacciarono sul panorama cittadino: l'Alhambra, i Passi, il Centro Basket Pisano, lo Sporting, lo IES Sport, e il GMV Ghezzano.
Le maggiori ambizioni cestistiche pisane però si concentrarono negli anni ottanta quando il CUS sfiorò ripetutamente la promozione alla Serie B, forte anche della collaborazione del presidente della società calcistica cittadina Romeo Anconetani. Attualmente le società esistenti sono: il GMV Ghezzano (Promozione), lo Sporting (Promozione), lo IES Sport (Promozione), l'Alhambra (Prima Divisione), e il CUS Sporting (Promozione) (Serie C Silver).
La Turris Pisa e il CUS Pisa Volley sono le principali società pallavolistiche di Pisa e tra le più antiche squadre di volley italiane, con un glorioso passato in Serie A1. La Turris Pisa maschile dopo un anno in serie B (stagione 2017/2018) milita adesso (stagione 2021/2022) nel campionato di Prima Divisione, mentre la femminile milita in Seconda Divisione. A maggio 2022 la Turris Pisa femminile conclude da imbattuta il campionato di Seconda Divisione e viene promossa in Prima Divisione. Il CUS Pisa partecipa con la squadra maschile al campionato di serie C. Negli anni 2000 si è affacciata sul panorama pallavolistico pisano anche la nuova società "Dream Volley", fondata dall'ex giocatore nazionale Alessandro Lazzeroni, militante in serie B maschile e in serie C femminile. In provincia troviamo in serie C anche la Pallavolo Cascina, la Folgore San Miniato e il Migliarino Volley, mentre in serie A2 troviamo la storica società de I Lupi di Santa Croce. Squadre giovanili molto importanti sono appunto la Turris Pisa, il CUS Pisa Volley, il Casciavola, la Pallavolo Ospedalieri, il Migliarino Volley e la Pallavolo Cascina.
La squadra maschile della TURRIS PISA 2018/2019 che militava in serie DLa Fipav organizza anche il campionato italiano di sitting volley (Pallavolo paralimpica), sia maschile che femminile. Per quanto riguarda il sitting volley femminile, il Dream Volley Pisa ha vinto tutti e 4 gli scudetti finora messi in palio (2017, 2018, 2019, 2021) ed entrambe le Coppa Italia organizzate finora dalla federazione (2019, 2021). Nel 2022 nasce la Champions Cup di sitting volley femminile, vinta dal Dream Volley Pisa.
Nel 2022, per la prima volta, il Dream Volley Pisa si iscrive anche al campionato italiano di sitting volley maschile.
La FIJLKAM è l'unica federazione riconosciuta dal CONI ed è del resto la più attiva a livello provinciale con numerose società sportive affiliate. Questa arte marziale è stata una delle discipline dei Campionati Nazionali Universitari 2008 grazie alla preziosa collaborazione tra il CUS e la Delegazione Provinciale Karate guidata dal Dott. Adriano Lupetti, entrambi con sede in città.
Nei primi anni del XX secolo, seguendo l'esempio di altre numerose città italiane, a Pisa nacque una società sportiva di appassionati del nuoto con il nome di Rari nantes. Negli anni venti la società aveva la propria sede su uno chalet galleggiante, ormeggiato presso lo scalo di San Nicola su lungarno Pacinotti nelle stagioni calde e all'altezza di San Piero a Grado in quelle più rigide.
Spesso le improvvise piene del fiume strappavano al proprio ormeggio lo chalet trascinandolo verso il mare. Nel 1932 la struttura fece il suo ultimo viaggio: la violenza delle acque lo fece infrangere contro un retone di Bocca d'Arno, la cosiddetta "bilancia della regina", e i numerosi detriti si arenarono lungo la spiaggia del Gombo. La Rari Nantes, rimasta priva della propria sede, si unì alla Canottieri Arno, la quale venne così ad arricchirsi di una nuova disciplina sportiva.
Luogo preferito per l'attività natatoria era il fiume Arno, all'epoca limpido, dove venivano organizzate competizioni sportive molto famose come la Traversata di Pisa, dal ponte della Fortezza alla Cittadella, o il Raid Pisa-Marina, lungo circa 10 km. A queste gare parteciparono nuotatori professionisti come Luigi e Renato Bacigalupo, Malito Costa, Gianni Gambi, Rino Caramelli e Otello Torri, ma anche altri sportivi come il portiere del Pisa S.C. Mario Gianni.
La pallanuoto pisana nacque come una delle attività della Canottieri Arno, parallela a quella natatoria. La prima squadra venne iscritta al Campionato Toscano nel 1923, laureandosi campione l'anno successivo a La Spezia. Seguirono altre affermazioni sportive che durarono fino alla pausa imposta dal secondo conflitto mondiale; da allora la specialità subì un lento declino, dovuto anche alla mancanza di strutture idonee, distrutte dai bombardamenti. Gli allenamenti, una volta effettuati nelle acque dell'Arno, a partire dagli anni cinquanta del XX secolo vennero spostati in mare, a Marina di Pisa, a causa del forte inquinamento fluviale.
L'attività agonistica è, comunque, tuttora esistente e in mano alla Canottieri Arno, che partecipa a diversi campionati della FIN con squadre senior, under 20, under 17, under 15 e under 13.
La prima società sportiva pisana si occupò di ginnastica attrezzistica e fu fondata nel 1880 con il nome di Sempre Avanti. La sua sede era posta all'inizio di via San Paolo, nei pressi della piazza di San Paolo a Ripa d'Arno. Al sorgere del nuovo secolo, la sua eredità venne presa da un'altra famosa società sportiva, la Forza e Coraggio, i cui atleti si esercitavano nel Velodromo "Stampace" davanti alla suddetta piazza.
Il ciclismo comparve a Pisa sul finire del XIX secolo, incentivato dalla nascita del Velodromo Stampace, costruito su un terreno regalato dal Comune al Veloce Club e inaugurato dall'allora principe di Napoli Vittorio Emanuele il 28 luglio 1895. In queste prime fasi il ciclismo era praticato soprattutto in pista, a causa anche delle condizioni stradali non idonee; solo successivamente prese piede il ciclismo su strada, grazie soprattutto all'eco che il Giro d'Italia cominciò a fare agli inizi del XX secolo. La prima corsa vera e propria venne organizzata da alcuni giovani appassionati sul percorso Pisa - Viareggio - Pisa nel maggio del 1910: dei 15 corridori partiti ne giunsero al traguardo solo 6 a causa di ritiri per fatica e forature. La prima società sportiva dedicata anche al cosiddetto "cicloturismo" comparve in quegli stessi anni con il nome de Il Pedale.
Pisa è stata negli anni città di arrivo delle seguenti tappe del Giro d'Italia:
Anno | Tappa | Partenza | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
---|---|---|---|---|---|
1925 | 3ª | Arenzano | 315 | Pierino Bestetti | Costante Girardengo |
1933 | 3ª | Genova | 191 | Learco Guerra | Alfredo Binda |
1934 | 4ª | Livorno (cron. individuale) | 45 | Learco Guerra | Learco Guerra |
1939 | 3ª | Genova | 187 | Cino Cinelli | Cino Cinelli |
1940 | 3ª | Genova | 188 | Diego Marabelli | Osvaldo Bailo |
1953 | 9ª | Follonica | 114 | Rik Van Steenbergen | Hugo Koblet |
1977 | 9ª | Lucca (cron. individuale) | 25 | Knut Knudsen | Francesco Moser |
1980 | 5ª | Pontedera (cron. individuale) | 36 | Jørgen Marcussen | Bernard Hinault |
E sede di partenza delle seguenti:
Anno | Tappa | Arrivo | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
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1925 | 4ª | Roma | 337,1 | Costante Girardengo | Costante Girardengo |
1933 | 4ª | Firenze | 184 | Giuseppe Olmo | Alfredo Binda |
1934 | 5ª | Roma | 333 | Learco Guerra | Learco Guerra |
1939 | 4ª | Grosseto | 154 | Carmine Saponetti | Cino Cinelli |
1940 | 4ª | Grosseto | 154 | Adolfo Leoni | Pierino Favalli |
1953 | 10ª | Modena | 189 | Fiorenzo Magni | Hugo Koblet |
1977 | 10ª | Salsomaggiore Terme | 205 | Giacinto Santambrogio | Francesco Moser |
In molte altre edizioni è stata luogo di passaggio, come quella del 2006 dove nell'undicesima tappa sia la partenza che l'arrivo furono a Pontedera.
Il tiro a segno fu uno dei primi sport che a Pisa ebbe una propria associazione. La Società del Tiro a Segno cittadina fu infatti fondata il 9 luglio 1862, ma riuscì a dotarsi di un campo ufficiale di allenamento solo nel 1885, posto sul Viale delle Cascine presso Barbaricina e ampliato nel 1904 con il patrocinio del re Vittorio Emanuele III. Nel 1895 giunse il primo successo in ambito nazionale, con la conquista della "Bandiera d'Italia" nel campionato svoltosi a Roma, vittoria avvenuta nuovamente tre anni dopo. Nel 1902 i tiratori pisani vinsero il primo premio alla Gara Generale nella Capitale e nel 1906 si imposero alla Gara Internazionale di Milano. Dal 1910 al 1938 la squadra si aggiudicò inoltre 5 "Bandiere Toscane", praticamente quasi in tutte le competizioni organizzate.
Durante il fascismo il controllo del Tiro a segno passo sotto il controllo della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e alla presidenza del poligono pisano fu nominato Ascanio Ascani, campione Italiano assoluto di Fucile mod. 1891 nel 1928. Durante la seconda guerra mondiale il poligono di tiro venne bombardato e quasi completamente distrutto e l'attività riprese a rilento negli anni successivi con la cooperazione delle sezioni di Cascina e Pontedera, uniche due rimaste delle sette precedenti al conflitto. La struttura di Barbaricina venne completata solo nel 1955 e ulteriori lavori di messa a norma furono eseguiti dal 1987 al 1998.
Negli anni ottanta l'UITS costituì il "Centro Federale di Alta Specializzazione al Tiro" presso il Centro CONI di Tirrenia, suscitando un nuovo interesse alla disciplina da parte dei cittadini pisani. Nonostante il suddetto centro sia stato spostato a Civitavecchia all'inizio degli anni novanta, l'attività sportiva ha continuato a far proseliti grazie al supporto dello stesso UITS.
Il 15 aprile 2019 il comune di Pisa ha insignito la sezione di Pisa del Tiro a segno nazionale per lo sforzo profuso nel promuovere lo sport del Tiro a Segno sul territorio Comunale.
Negli anni venti e trenta del XX secolo i pisani seguivano e praticavano con una certa passione il gioco del pallone col bracciale. Il luogo delle dispute, solitamente svolte nel tardo pomeriggio estivo, era lo sferisterio della cosiddetta Ghiacciaia, posto all'inizio di Via del Brennero nel quartiere di Porta a Lucca, a ridosso delle mura pisane. La struttura, così come la popolarità del gioco, è scomparsa prima del secondo conflitto mondiale.
Nel 1983 nasce a Pisa il primo club di Subbuteo, i Black & Blue 1983 Pisa. Negli anni novanta il gioco si evolve e prende il nome di "Calcio da tavolo", portando a varie modifiche nella federazione, nei regolamenti e nei materiali.
Il club nel suo palmarès ha vittorie prestigiose, sia a livello italiano che internazionale. Vanta in questo momento, nella rosa, la presenza di alcuni tra i migliori giocatori a livello mondiale e i pluricampioni del mondo Simone Bertelli, il capitano della squadra, e Daniele Bertelli, entrambi pisani.
Dal 2007 a oggi, il club è riuscito a vincere 3 Coppe dei Campioni, 2 Scudetti, 3 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane.
In occasione della festa del trentennale è stato pubblicato il libro "30 anni di subbuteo a Pisa", edito da Felici Editore, che descrive come i sogni di alcuni ragazzi di quartiere dei primi anni ‘80, grazie ai quasi 100 tesserati che negli anni si sono passati il testimone, hanno permesso alla città di Pisa di avere oggi uno tra i club più prestigiosi al mondo.
Pisa è dotata di numerosi impianti sportivi, il principale dei quali, nonché il più grande, è lo Stadio Arena Garibaldi - Romeo Anconetani, attualmente il quarto stadio della Toscana dopo quelli di Firenze, Livorno ed Empoli. La capacità reale massima dello stadio di 25.000 posti è stata diminuita a circa 14.000 posti per rispondere alle recenti leggi sulla sicurezza. Il secondo impianto della città è lo stadio comunale di atletica leggera Cino Cini, situato nel "Piazzale dello sport", struttura dove si concentrano la maggior parte degli impianti sportivi della città. Da ricordare sono il palazzetto dello sport, la palestra del Pisascherma e l'impianto natatorio comunale munito di quattro piscine, di cui una però è in disuso da anni.
A Pisa sono presenti il villaggio dello sport del CUS Pisa, posto nel quartiere di Porta a Lucca, munito di impianti per ogni disciplina sportiva universitaria e rammodernato dopo i recenti campionati italiani, il centro sportivo della Turris Pisa, posto nel quartiere del CEP, con il PalaTurris e il campo di calcetto della Turris Pisa, e il centro CONI di Tirrenia, utilizzato come luogo di allenamento da molti atleti italiani e stranieri e famoso per ospitare una scuola di addestramento rugby per ragazzi under 21.
Negli ultimi anni un centro diventato multifunzionale è quello del Dream Volley, nel quartiere I Passi, che con le sue due palestre molto ampie strutturate su due palloni permette lo svolgimento di attività di squadra come la pallavolo, il sitting volley, il basket e il pattinaggio.
Nel comune di Pisa sono presenti anche un importante ippodromo, in località San Rossore, un centro del tiro a segno nazionale e due grandi campi da golf a Tirrenia e Calambrone. Ci sono poi moltissimi altri impianti dislocati in vari punti della città e del comune: due palestre di canottaggio, il Palasport Bowling Pisa e la pugilistica pisana "Galilei", oltre a molti campi da calcio di varie società giovanili e dilettantistiche pisane (Scintilla Pisa Est, Porta a Lucca, Pisa Ovest Aurora, Bellani Calcio, A.S.D. Freccia Azzurra, U.S. Tirrenia, Marinese Calcio, Porta a Piagge, A.S.D. Ospedalieri).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 204007255 · ISNI (EN) 0000 0001 2293 2886 · SBN RMRL002748 · BAV 497/11492 · LCCN (EN) n79034879 · GND (DE) 4046151-8 · BNE (ES) XX451567 (data) · J9U (EN, HE) 987007559531005171 · NDL (EN, JA) 00629071 |
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