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Le festività romane, le Feriae, erano giorni di festa che nell'antica Roma erano celebrati solennemente in onore di una certa divinità o ricorrenza religiosa; tra questi i più importanti erano i Saturnalia, i Consualia, i Lupercalia e i riti della Bona Dea.
Descrizione
Le Feriae romane potevano essere pubbliche o private; solo le prime ricevevano fondi pubblici per la loro celebrazione.
Le Feriae potevano essere di tre tipi:
Stativae, erano feste annuali che si tenevano ad una data fissa o certa del calendario;
Conceptivae, erano feste annuali che si tenevano a date variabile del calendario, come nel caso della Pasqua cristiana; queste venivano annunciate dai magistrati o dai sacerdoti che ne avevano la responsabilità;
Imperativae, erano festività che si tenevano per comando delle supreme cariche della città, in occasione di celebrazioni o espiazioni speciali;
Una delle fonti più rilevanti per le festività è costituita da Fasti, un'opera incompleta di Publio Ovidio Nasone che descrive le festività da gennaio a giugno.
Svetonio racconta a proposito di come festeggiava l'imperatore Augusto:
(latino) «Festos et sollemnes dies profusissime, nonnumquam tantum ioculariter celebrabat. Saturnalibus, et si quando alias libuisset, modo munera dividebat, vestem et aurum et argentum, modo nummos omnis notae, etiam veteres regios ac peregrinos, interdum nihil praeter cilicia et spongias et rutabula et forpices atque alia id genus titulis obscuris et ambiguis. Solebat et inaequalissimarum rerum sortes et aversas tabularum picturas in convivio venditare incertoque casu spem mercantium vel frustrari vel explere, ita ut per singulos lectos licitatio fieret et seu iactura seu lucrum communicaretur.»
(italiano) «Celebrava i giorni di festa e le solennità riccamente e qualche volta con semplici divertimenti. Per i Saturnali e quando gli faceva piacere, distribuiva doni, vestiti, oro e argento, ora monete di ogni conio, anche antiche dell’epoca dei re o straniere, a volte nulla oltre a delle coperte o spugne, mestoli, pinze e altri oggetti di questo genere accompagnati da cartelli oscuri e ambigui. Era solito, durante i banchetti, vendere una serie di oggetti di valore diverso e di pitture su tavole voltati per alimentare o frustrare nell'incertezza del caso la speranza dei compratori; e così presso ogni letto si organizzava un’offerta all'incanto e ciascuno dichiarava i suoi guadagni e le sue perdite.»
15 marzo (idi), si celebrava Anna Perenna e i Salii portavano gli ancilia in processione per le vie di Roma, percuotendoli con le loro aste e cantando inni a Marte;