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Agonalia | |
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Tipo | religiosa |
Periodo | 9 gennaio, 17 marzo, 21 maggio e l'11 dicembre |
Celebrata a | Roma |
Religione | Religione romana |
Oggetto della ricorrenza | Festività romane in onore di: Giano, Marte, Veiove e Sole Indigete |
Altri nomi | Agonia |
Le Agonalia o Agonia erano delle festività romane, celebrata quattro volte all'anno, ed ogni volta dedicata ad una diversa divinità.
Questa festività cadeva quattro volte l'anno, e ogni volta era dedicata ad una divinità diversa: il 9 gennaio a Giano, il dio degli Inizi, il 17 marzo a Marte, il dio della Guerra, il 21 maggio a Veiove, un'antica divinità di cui si sa ancora poco, e l'11 dicembre a Sole Indigete, uno degli appellativi del dio Apollo.
La celebrazione consisteva nel sacrificio di un ariete nero nella Regia da parte del re dei sacrifici e questo ha fatto desumere che si trattasse di una festa molto antica e molto importante, in quanto in origine è probabile che fosse celebrata dallo stesso re di Roma.
La tradizione romana attribuiva infatti l'istituzione di tali festività a Numa Pompilio, il secondo dei sette re di Roma.
Già gli antichi ignoravano l'etimologia del nome della festa e facevano varie supposizioni, molte delle quali sono riportate da Ovidio nel I libro dei Fasti[1]:
Altre etimologie sono state proposte da Festo[3]:
Varrone, oltre a quella relativa al sacrificio rituale operato dal sacerdote, ne riportava un'altra, che faceva risalire alla parola greca del principe cittadino, a cui veniva dedicato il sacrificio;[2]
Comunque molte di queste etimologie sembrano ruotare intorno al verbo latino ago, "agisco".