Posca

Oggi, Posca è un argomento di grande attualità che ha catturato l'attenzione di un ampio spettro di pubblico. Che sia per il suo impatto sulla società, per la sua rilevanza in campo scientifico o per la sua influenza sulla cultura popolare, Posca è un argomento che non lascia nessuno indifferente. Nel corso della storia, Posca ha svolto un ruolo fondamentale nel plasmare le nostre vite e la sua importanza rimane evidente nel mondo contemporaneo. In questo articolo esploreremo in modo approfondito tutti gli aspetti di Posca e il modo in cui ha plasmato il mondo che conosciamo.

Posca
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
DiffusioneAntica Roma
Dettagli
Categoriabevanda

La posca era una bevanda in uso nell'antica Roma che, per via della sua economicità, era diffusa presso il popolo e i legionari. La si ricavava miscelando acqua e aceto di vino, ottenendo così una bevanda dissetante, leggermente acida[1]. Per migliorarne il sapore, potevano essere aggiunte spezie e miele.[2]

Testimonianze storiche

De re coquinaria

Marco Gavio Apicio, a cui è attribuito uno dei più famosi trattati sulla cucina dell'antica Roma, il De re coquinaria (testo integrale su Wikisource) utilizza la posca come ingrediente di alcune sue ricette[3][4].

«SALA CATTABIA. Piper, mentam, apium, puleium aridum, caseum, nucleos pineos, mel, acetum, liquamen, ovorum vitella, aquam recentem. Panem ex posca maceratum exprimes, caseum bubulum, cucumeres in caccabulo compones, interpositis nucleis. Mittes concisi capparisminuti iocusculis gallinarum. Ius profundes, super frigidam collocabis et sic apones.»
«ALITER SALA CATTABIA. Panem Alexandrinum excavabis, in posca macerabis. Adicies in mortarium piper, mel, mentam, alium, coriandrum viridem, caseum bubulum, sale conditum, aquam, oleum. Insuper nivem et inferes.»

Morte di Gesù

Quando a Gesù, agonizzante sulla croce, venne offerto aceto dai soldati romani, probabilmente si trattava proprio di questa bevanda: questo indurrebbe a ritenere che essi abbiano compiuto un atto misericordioso e non un accanimento nei suoi confronti[3][5].

«Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: "Ho sete". Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il capo, spirò.»

Note

  1. ^ Posca, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Perché i carnefici offrirono l'aceto a Gesù, su lanostrastoria.corriere.it. URL consultato il 25 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2019).
  3. ^ a b Il segreto dell’aceto del legionario, su gastrolabio.it. URL consultato il 13 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2019).
  4. ^ Apicio Ricette, su ierioggiincucina.myblog.it. URL consultato il 13 maggio 2019.
  5. ^ Perché i carnefici offrirono l’aceto a Gesù [collegamento interrotto], su lanostrastoria.corriere.it. URL consultato il 13 maggio 2019.
  6. ^ Gv 19,28-30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

Voci correlate