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Tetrafluoruro di titanio | |
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Nome IUPAC | |
tetrafluoruro di titanio, fluoruro di titanio(IV) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | F4Ti |
Peso formula (u) | 123,86 |
Aspetto | polvere bianca igroscopica[1][2] |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 232-017-6 |
PubChem | 121824 e 9812778 |
SMILES | F(F)(F)F |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 2,798[2] |
Solubilità in acqua | reagisce[2] |
Temperatura di fusione | >400 °C (673 K)[3] |
Temperatura di ebollizione | 285 °C (558 K) sublima[3] |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | -1549[4] |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 1100 mg/kg dermico[5] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 302+312+332 [5] |
Consigli P | 260 - 280 - 301+312 [5] |
Il tetrafluoruro di titanio o fluoruro di titanio(IV) è il composto inorganico di formula TiF4, dove il titanio ha stato di ossidazione +4. A temperatura ambiente si presenta in forma di polvere bianca igroscopica.[1]
TiF4 fu preparato per la prima volta da Otto Ruff e Richard Ipsen nel 1903.[6] Il composto si ottiene trattando tetracloruro di titanio con fluoruro di idrogeno anidro. Il TiF4 grezzo così ottenuto viene quindi purificato per sublimazione.[7]
Allo stato solido TiF3 cristallizza nel sistema ortorombico, gruppo spaziale Pnma (n. 62), con costanti di reticolo a = 2281,1 pm, b = 384,8 pm, c = 956,8 pm, dodici unità di formula per cella elementare.[8] La struttura risulta polimerica, con unità triangolari Ti3F15 impilate come mostrato in figura.[1]
Allo stato gassoso sono presenti singole molecole TiF4 tetraedriche (simmetria Td); la distanza Ti–F è 175,6 pm.[2][1]
TiF4 è un composto stabile, ma in presenza di acqua o umidità idrolizza rilasciando HF.[1]
Soluzioni di TiF4 in acqua per riscaldamento idrolizzano e si forma TiOF2 con rilascio di HF. Soluzioni in HF formano acido esafluorotitanico, H2TiF6, che risulta stabile solo in presenza di un eccesso di HF.[3]
TiF4 è usato nella preparazione di vetri trasparenti nell'infrarosso e per la sintesi di fluorotitanati. Viene anche studiato per possibili applicazioni nella prevenzione delle carie dentali.[3][9]
TiF4 è disponibile in commercio. Il composto provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari. È nocivo se inalato o ingerito. A contatto con acqua, umidità o acidi rilascia acido fluoridrico. Non ci sono dati che indichino proprietà cancerogene.[5]