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Attentato della sinagoga di Gerusalemme del 2014 attentato | |
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Data | 18 novembre 2014 |
Luogo | Har Nof, Gerusalemme |
Stato | ![]() |
Coordinate | 31°47′09.2″N 35°10′31″E |
Responsabili | Uday Abu Jamal e Ghassan Abu Jamal |
Conseguenze | |
Morti | 8 (5 civili, un ufficiale di polizia e i 2 terroristi) |
Feriti | 7 civili |
La mattina del 18 novembre 2014, 2 uomini palestinesi di Gerusalemme entrarono nella sinagoga Kehilat Bnei Torah, nel quartiere Har Nof di Gerusalemme, e attaccarono i fedeli in preghiera con asce, coltelli e una pistola. Uccisero 4 fedeli di doppia nazionalità e ferirono gravemente un agente di polizia druso israeliano che reagì e che in seguito morì per le ferite riportate.[1][2] Ferirono anche 7 credenti maschi,[3] uno dei quali non si svegliò mai dal coma e morì 11 mesi dopo. I 2 aggressori furono poi uccisi dalla polizia.
Diversi rapporti iniziali affermavano che i comunisti del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) avesse dichiarato la sua responsabilità per l'attacco,[4][5][6][7] altre fonti affermavano che le dichiarazioni dei militanti del FPLP fossero confuse o che il gruppo stesso avesse negato la responsabilità.[8][9][10] Le autorità israeliane dichiararono che "sembrava che gli uomini avessero agito da soli".[5]
Fu l'attacco terroristico più mortale a Gerusalemme dal massacro di Mercaz HaRav nel marzo 2008.[11][12][13] L'attentato fu uno dei numerosi avvenuti contro gli israeliani nell'estate e nell'autunno del 2014 che portarono svariate fonti a parlare di Intifada silenziosa, in quanto nessuna intifada ufficiale era stata organizzata da un gruppo palestinese (a differenza della prima e della seconda).[14]
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite condannò lo "spregevole attacco terroristico" nella sinagoga di Gerusalemme,[15] mentre nei Territori palestinesi fu ampiamente festeggiato.[1][2][5][16]