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Attentato di Beit She'an del 2002 attentato | |
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Tipo | sparatoria |
Data | 28 novembre 2002 |
Luogo | Beit She'an, Israele |
Stato | ![]() |
Coordinate | 32°29′48.84″N 35°30′11.88″E |
Responsabili | la Brigata dei Martiri di al-Aqsa rivendicò la responsabilità per l'attacco |
Conseguenze | |
Morti | 6 civili israeliani e 2 attentatori |
Feriti | 34 civili israeliani |
L'attentato di Beit She'an del 2002, avvenuto il 28 novembre 2002, fu un attacco terroristico perpetrato da membri delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa nella città di Beit She'an, in Israele. Uomini armati aprirono il fuoco e lanciarono granate contro il seggio elettorale del partito Likud, dove i membri del partito esprimevano i loro voti per le primarie del Likud.[1]
6 civili israeliani furono uccisi durante l'incidente e 34 civili rimasero feriti.[2]
Il 28 novembre 2002 alle 15:20 due palestinesi, Omar e Yousef Rub di Jalboun,[3] entrarono a Beit She'an con un veicolo rubato e lo parcheggiarono davanti al quartier generale del Likud. Entrando nel seggio elettorale, fecero esplodere granate e spararono con armi automatiche a distanza ravvicinata alle file di persone in attesa per votare.[4] Subito dopo si sviluppò una sparatoria che si concluse con i due terroristi uccisi da un poliziotto di frontiera che si trovava nella zona. Uno degli aggressori indossava una cintura esplosiva sotto la giacca.[5]
Quattro israeliani furono uccisi nell'attacco e altri due morirono in ospedale per le ferite riportate. Decine di persone rimasero ferite, compresi tre figli dell'ex ministro degli esteri israeliano David Levy.[6]
Un testimone oculare che viveva vicino agli uffici del Likud disse ai media che uno degli uomini armati rideva mentre sparava alle persone. "Ho aperto la finestra e ho semplicemente visto il terrorista in piedi, sorridere, ridere e sparare in tutte le direzioni".[5]