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Guamaggiore comune | |
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(IT) Guamaggiore (SC) Gomajòri | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Cappai (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 39°34′06.41″N 9°04′27.09″E |
Altitudine | 199 m s.l.m. |
Superficie | 16,8 km² |
Abitanti | 882[2] (31-12-2024) |
Densità | 52,5 ab./km² |
Comuni confinanti | Gesico, Guasila, Ortacesus, Selegas |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09040 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111032 |
Cod. catastale | E234 |
Targa | SU[1] |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Nome abitanti | (IT) guamaggioresi (SC) gomajoresus |
Patrono | san Sebastiano Martire |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Guamaggiore (Gomajòri in sardo) è un comune italiano di 882 abitanti[2] della provincia del Sud Sardegna, nella subregione della Trexenta.
L'area fu abitata in epoca prenuragica (fin dal IV millennio a.C.), nuragica, punica e romana, per la presenza nel territorio di diverse testimonianze archeologiche.
Durante il medioevo appartenne al Giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria della Trexenta. Alla caduta del giudicato (1258) il territorio passò per breve tempo al giudicato di Arborea; il giudice Mariano II nel 1295 lasciò in eredità i territori dell'ex giudicato di Cagliari alla repubblica di Pisa, feudo dei Visconti. Nel 1324 il paese passò agli aragonesi insieme a tutti i centri delle ex curatorie di Trexenta e di Gippi; nel 1421 il villaggio, con tutti gli altri paesi della ex curadorìa dì Trexenta, fu dato in amministrazione a Giacomo de Besora che nel 1434 ne ottenne la concessione feudale. Nel 1497 il paese fu unito alla contea di Villasor, feudo di Giacomo de Alagón. Nel 1594 la contea fu trasformata in marchesato.
Il paese fu abbandonato in seguito alle epidemie dì peste del 1651-55 e del 1681. I sopravvissuti si trasferirono un po' più a nord, dove sorge il paese attuale.
Nel 1703 il feudo venne donato da Artale de Alagón alla figlia Isabella sposata con Giuseppe da Silva. Ai Da Silva - Alagon fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale.
Dal 1928 al 1946 fu aggregato, insieme ad Ortacesus, al comune di Selegas.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Guamaggiore sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 aprile 2000.[4] Le frecce nello stemma comunale sono attributi del patrono san Sebastiano.
Abitanti censiti[5]
La variante di sardo parlata a Guamaggiore è il campidanese occidentale
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Antonio Cappai | Lista civica "Bidda amada" | Sindaco | |
26 ottobre 2020 | in carica | Antonio Cappai | Lista civica "Guamaggiore nel cuore" | Sindaco |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316388724 |
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