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Garniga Terme comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Valerio Linardi (lista civica) dal 10-5-2015 |
Territorio | |
Coordinate | 46°00′09.11″N 11°05′13.42″E |
Altitudine | 850 m s.l.m. |
Superficie | 13,13 km² |
Abitanti | 414[1] (31-12-2024) |
Densità | 31,53 ab./km² |
Frazioni | Cà di Sopra, Cà di Sotto, Garniga Vecchia, Cires, Gatter, Lago, Piazza, Valle, Zobbio |
Comuni confinanti | Aldeno, Cimone, Trento |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38060 |
Prefisso | 0461 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022091 |
Cod. catastale | D928 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 654 GG[3] |
Nome abitanti | garnigheri (i garnighèri) |
Patrono | Sacro Cuore di Gesù |
Cartografia | |
![]() nella provincia autonoma di Trento | |
Sito istituzionale | |
Garniga Terme (Garniga in dialetto trentino[4]) è un comune italiano di 414 abitanti[1] della provincia autonoma di Trento in Trentino-Alto Adige; è sito sul monte Bondone a 800 metri di altitudine.
L'etimologia del nome Garniga è alquanto controversa, perché il toponimo è di difficile interpretazione: la versione più frequente è quella che la fa derivare dal tedesco gar nichts, parola composta che sta a significare "proprio niente". Risulta documentato che, verso la fine del XII secolo o l'inizio del XIII, siano giunti a Garniga (o meglio nel suo esteso territorio), parecchi minatori tedeschi con lo scopo di sondare e studiare il terreno. Il loro incarico era di verificare se ci fossero veramente delle "ipotetiche" miniere e la possibilità di sfruttamento. Tale incarico fu però coronato da un insuccesso clamoroso, tanto da far affermare che in quella zona non c'era assolutamente nulla, un bel niente: gar nichts nella loro lingua, a cui verrebbe attribuita l'etimologia di Garniga. Tuttavia questi minatori (colonizzatori) rimasero sul posto, trasformandosi via via in pastori, agricoltori, boscaioli e cacciatori.
Lo sfruttamento dei boschi (per la maggior parte cedui) è sempre stato fondamentale per la povera economia del paese. La vendita di legna da ardere e la produzione di calce viva e di carbone (o meglio carbonella) giustificano probabilmente la forte presenza di cognomi legati e derivanti da queste attività, cioè Coser (da "cuocere" la roccia calcarea) e Carbonari.
L'insediamento di coloni del Tirolo o della Baviera sulla montagna di Garniga ha dato origine ad una piccola isola linguistica tedesca. La stessa cosa si era verificata poco tempo prima sugli altipiani di Vezzena, Lavarone, Folgaria e nella Vallarsa. Che i primi coloni siano stati quasi tutti di lingua tedesca lo testificano molti toponimi, i nomi propri di persona, che compaiono sui documenti del XIII e XIV secolo. Ricordiamo che Garniga, pur vicina a Trento geograficamente, ha avuto la strada carrozzabile solo nel 1956. È da quella data che la vita e l'economia del paese cambiano radicalmente: tanti giovani scendono più facilmente a valle per il lavoro, qualcuno diventa artigiano o piccolo imprenditore, altri si trasferiscono definitivamente in città. Nello stesso tempo il turismo ha un piccolo boom: nascono tre alberghi, vengono rilanciate le cure termali, nasce una Pro Loco, si ristrutturano le case, ecc. Negli ultimi dieci anni molte attività e punti di interesse come uno degli alberghi, le terme, la malga ed il pub hanno chiuso la propria attività.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Garniga Terme sono stati approvati con deliberazione della Giunta provinciale del 13 maggio 1994, n. 5562.[5]
Una precedente versione era stata adottata con D.G.P. del 23 marzo 1989, n. 3247[6]: D'oro all'abete al naturale accostato da tre stelle (6) due ai lati ed una in punta. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nodo di rosso e di verde.
Questo edificio è costruito in un luogo panoramico
A Garniga si effettuavano cure termali nell'erba in fermentazione, quindi molto calda (55 - 60 °C). Con la fitobalneoterapia si curano reumatismi, dolori articolari, lombosciatalgie, spondiloartrosi. Da ormai alcuni anni le terme sono ufficialmente chiuse e la proprietà è passata alla provincia di Trento.
Abitanti censiti[7]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 240135849 |
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