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Antipapa Alessandro V | |
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Antipapa della Chiesa cattolica | |
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Elezione | 26 giugno 1409 |
Insediamento | 7 luglio 1409 |
Fine pontificato | 3 maggio 1410 (0 anni e 311 giorni) |
Sede | Pisa, Bologna |
Opposto a | papa Gregorio XII, antipapa Benedetto XIII |
Sostenuto da | cardinali dell'obbendienza pisana |
Scomunicato da | papa Gregorio XII |
Successore | Antipapa Giovanni XXIII |
Nome | Pietro Filargo |
Nascita | Neapoli, 1339 |
Ordinazione sacerdotale | in data sconosciuta |
Nomina a vescovo | 5 ottobre 1386 da papa Urbano VI |
Consacrazione a vescovo | in data sconosciuta |
Elevazione ad arcivescovo | 17 maggio 1402 da papa Bonifacio IX |
Creazione a cardinale | 12 giugno 1405 da papa Innocenzo VII |
Morte | Bologna, 3 maggio 1410 |
Sepoltura | Basilica di San Francesco |
Pietro Filargo, O.Min. cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 1339 a Neapoli |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 5 ottobre 1386 da papa Urbano VI |
Consacrato vescovo | in data sconosciuta |
Elevato arcivescovo | 17 maggio 1402 da papa Bonifacio IX |
Creato cardinale | 12 giugno 1405 da papa Innocenzo VII |
Deceduto | 3 maggio 1410 a Bologna |
Alessandro V, nato Pietro Filargo e detto anche Pietro De Candia (Neapoli, 1339 – Bologna, 3 maggio 1410), è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, eletto papa il 26 giugno 1409 dal Concilio di Pisa e successivamente considerato un antipapa.
Fino al 1947 Alessandro V era compreso nella lista dei papi: infatti, il papa successivo che prese il nome di Alessandro venne numerato come VI, Alessandro VI (1492-1503), segno che Filargo era riconosciuto come papa legittimo.
Alessandro V per cinque secoli fu riconosciuto come papa a tutti gli effetti; infatti, nella basilica di San Paolo Fuori le Mura vi è il suo ritratto assieme a quello di Gregorio XII (1406-1415), il cui pontificato veniva fatto terminare con la deposizione del 1409, e quello di Martino V (1417-1431).
Si ritiene comunemente che sia nato a Neapoli di Creta da genitori ignoti, anche se secondo alcune fonti sarebbe nato a Candia Lomellina: il suo stemma e un'antica epigrafe dipinta nell'atrio della sacrestia della Basilica di San Giulio di Orta lo collegano alla famiglia dei Conti signori di Crusinallo, inoltre queste sue origini sarebbero confermate dagli storici Goffredo Casalis[1] e Francesco Bianchini.[2]
Ancora giovane, entrò nell'Ordine francescano. Le sue doti intellettuali erano tali che venne mandato a studiare nelle università di Oxford e di Parigi.
Mentre si trovava a Parigi si verificò lo Scisma d'Occidente (1378 - 1417). Filargo era un sostenitore di papa Urbano VI; si stabilì in Lombardia, dove, grazie al favore di Giangaleazzo Visconti, il Duca di Milano, divenne vescovo: prima di Piacenza (1386), quindi di Brescia (1387), in seguito di Vicenza (23 gennaio 1388), poi ancora di Novara (1389), e infine arcivescovo di Milano (1402); e, sempre tramite il favore di Gian Galeazzo, divenne professore di Teologia presso l'università di Pavia dal 1380 al 1391[3].
Dopo la nomina a cardinale da parte di papa Innocenzo VII, nel 1405, dedicò tutte le sue energie alla riunificazione della Chiesa, nonostante i due Papi rivali. Fu uno dei promotori del Concilio di Pisa e la sua politica incorse nella riprovazione di Gregorio XII, che tolse a Filargo sia la dignità di arcivescovo che quella di cardinale.
Al Concilio di Pisa (dal 25 marzo 1409) i cardinali riuniti lo scelsero come nuovo papa il 26 giugno 1409, considerando decaduti i due rivali Gregorio XII e Benedetto XIII. Scelse il nome di Alessandro V. Venne incoronato il 7 luglio 1409, diventando in realtà un terzo pontefice rivale.
Durante i dieci mesi del suo regno, il suo scopo fu di ampliare il suo riconoscimento con l'aiuto della Francia, in particolare del duca Luigi II d'Angiò, al quale conferì l'investitura del Regno di Sicilia, che aveva tolto a Ladislao di Napoli. Alessandro proclamò e promise, più che effettuare, un certo numero di riforme, tra cui l'abbandono dei diritti di "indulgenza" e il ristabilimento del sistema di elezione canonica nelle cattedrali e nei monasteri principali. Egli concesse inoltre i favori papali con munificenza, cosa di cui beneficiarono in modo particolare gli ordini mendicanti.
La morte lo colse all'improvviso, mentre era con il cardinale Baldassare Cossa a Bologna, nella notte tra il 3 e il 4 maggio 1410. I suoi resti vennero posti nella Basilica di San Francesco. Il Cossa, che gli successe come Giovanni XXIII, fu inizialmente accusato di averlo fatto avvelenare, ma ciò appare, dalle fonti, privo di fondamento.[4]
Nel 1893 papa Leone XIII elargì un rilevante contributo per il restauro della tomba di Alessandro, dato che lo considerava un suo predecessore.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 620146936846613782986 · ISNI (EN) 0000 0000 7973 9959 · SBN SBLV193058 · BAV 495/14874 · CERL cnp00165514 · LCCN (EN) no2006054561 · GND (DE) 100936032 · BNE (ES) XX5014285 (data) · BNF (FR) cb12469587t (data) |
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