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Via Fortebraccio | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Città | L'Aquila |
Quartiere | Quarto di San Giorgio, Quarto di Santa Maria |
Informazioni generali | |
Tipo | strada urbana |
Lunghezza | 500 m |
Pavimentazione | sampietrini |
Intitolazione | Braccio da Montone |
Costruzione | XIV secolo |
Collegamenti | |
Intersezioni | Quattro Cantoni, Piazza Bariscianello, Costa Masciarelli, Via Strinella |
Luoghi d'interesse | |
Mappa | |
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Via Fortebraccio è una strada del centro storico dell'Aquila.
Decumano orientale dell'impianto urbanistico rinascimentale, seppur di origine medievale, attraversa la città trasversalmente dai Quattro Cantoni fino alle mura dell'Aquila, arrivando precisamente a Porta Bazzano. Via Fortebraccio rappresenta inoltre il confine tra i quartieri storici di San Giorgio a sud-ovest e Santa Maria a nord-est.
È dedicata alla memoria del condottiero Andrea Fortebraccio, noto come Braccio da Montone, protagonista del celebre assedio con cui cinse la città tra il 1423 ed il 1424 e che qui perse la vita[1].
La strada di impianto medievale, vale a dire stretta e incurvata verso l'interno per prevenire le incursioni a cavallo e consentire una maggiore difesa, costituisce il collegamento tra i Quattro Cantoni, centro della città, e la collina di Collemaggio tramite Porta Bazzano. Ha una lunghezza complessiva di circa 500 metri, calcolati dall'incrocio con via San Bernardino e la cinta muraria, nei quali attraversa uno dei quartieri medievali meglio conservati della città, abitato prevalentemente dalla comunità ebrea locale, e lambisce alcune delle architetture più interessanti del capoluogo[2].
Sul suo percorso si costeggiano:
Un altro ingresso ad arco a tutto sesto, detto "sdruciolo dei Ciuchi", porta alla biforcazione per la costa Masciarelli. Superata la cinta muraria, la strada si immette sulla via Caldora che porta alla basilica di Santa Maria di Collemaggio, posta sull'omonimo colle fuori le mura; vi si trova l'ex convento dei Celestini dedicato a San Matteo degli orfani, del XIII secolo, ma ricostruito nel XVIII secolo. È interessante notare come, fino alla costruzione del viadotto di Collemaggio e dunque del collegamento diretto tra il colle dove sorge L'Aquila e quello di Collemaggio, questa fosse la via più breve per raggiungere la basilica.