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Felizzano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Luca Cerri (lista civica) dal 27-5-2014 (3º mandato dal 9-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 44°54′01″N 8°26′13″E |
Altitudine | 114 m s.l.m. |
Superficie | 25,01 km² |
Abitanti | 2 075[1] (31-12-2024) |
Densità | 82,97 ab./km² |
Comuni confinanti | Altavilla Monferrato, Fubine Monferrato, Masio, Oviglio, Quargnento, Quattordio, Solero, Viarigi (AT) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 15023 |
Prefisso | 0131 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 006068 |
Cod. catastale | D528 |
Targa | AL |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 578 GG[3] |
Nome abitanti | Felizzanesi |
Patrono | santo Stefano |
Giorno festivo | 26 dicembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Felizzano (Fëlissan: IPA: in piemontese) è un comune italiano di 2 075 abitanti[1] della provincia di Alessandria, in Piemonte.
Il centro abitato è situato a 114 m s.l.m., su un terrazzamento naturale nella valle del Tanaro, circondato dalle colline del Monferrato. Il fondovalle, che nei pressi di Castello d'Annone non supera il chilometro d'ampiezza, oltre Felizzano si apre progressivamente, dando inizio alla Pianura Padana.
Il territorio felizzanese si contraddistingue per l'incrocio di varie vie di comunicazione che sono stati molto importanti nella storia: la più antica corrisponde al fiume Tanaro, navigato fin dal Neolitico; ad esso si aggiunse, durante l'epoca romana, la via Fulvia, che collegava Dertona ed Hasta e che, molto probabilmente, attraversava il Tanaro proprio nei pressi di Felizzano.
Infine, nel XV secolo, in seguito alla divisione del marchesato del Monferrato in due territori non contigui, fu istituita la "Strada franca del Monferrato", che attraverso Felizzano garantiva alle merci del marchesato un percorso privo di dazi.
Felizzano è caratterizzato da un clima tipicamente padano con estati calde ed afose e inverni freddi e nebbiosi. La quantità di pioggia si misura in circa 600 mm annuali. Nel mese di gennaio, il più freddo, la temperatura media è di circa 0 °C, mentre nel mese di luglio, il più caldo, è circa 30 °C.
Il nome Felizzano è un chiaro esempio di toponimo prediale, che durante l'epoca romana era usato per indicare un possedimento terriero. L'uso del cognomen Felix al posto di un gentilizio, tuttavia, suggerisce un'origine tardoantica.
La prima menzione storica è dell'anno 880, quando la cortem de filiciano venne donata agli abati del monastero milanese di Sant'Ambrogio da Carlo il Grosso, in occasione della sua incoronazione a Re d'Italia. Passata sotto il dominio aleramico, nella seconda metà del XI secolo (entro il 1085) la corte di Felizzano venne scambiata dal marchese Bonifacio del Vasto con il castello di Dego, terra di Ardizzone, figlio di Ottone II del Monferrato. Prima del 1125, l'imperatore Enrico V di Franconia affermò la sola supremazia su "possessi, beni e dignità dei figli di Ardizzone" al marchese Ranieri I. La concessione divenne motivo di discordia nel 1135, quando Guglielmo V la fece valere contro il primogenito Ardizzino, che, per tutta risposta, donò la sua parte di Felizzano al comune di Asti. Guglielmo V ottenne il controllo del borgo nel 1155, dopo la distruzione di Asti da parte di Federico Barbarossa; il marchese decise di fortificare il borgo con una possente cinta muraria e di dotarlo di una domus hospitalis affidata ai cavalieri ospitalieri, successivamente consacrata a San Pietro secondo la bolla 17 aprile 1160 di papa Alessandro III. La supremazia su Felizzano da parte del marchese venne più volte ribadita da diplomi imperiali fino al 1172, quando il marchese si arrese alla Lega Lombarda, che lo teneva assediato nel suo castello di Mombello; tra le condizioni che gli vennero imposte ci fu la restituzione del castello felizzanese agli astigiani. I destini del borgo e del marchese Guglielmo si incrociarono per l'ultima volta nel 1186, quando gli uomini di Felizzano gli prestarono giuramento nella sua ultima apparizione pubblica prima del viaggio per l'Oltremare, dal quale non avrebbe mai più fatto ritorno[4].
Nel 1213 il marchese Guglielmo VI, per finanziare la guerra contro Alessandria, cedette metà del castello di Felizzano al comune di Asti. La prima notizia certa relativa a un’organizzazione comunale è del 1266 circa, allorché il commune de Filiçano, rappresentato dal sindaco Giacomo Carraria, appare impegnato in una causa con la chiesa felizzanese di San Salvario, gli ospitalieri e il monastero di San Bartolomeo di Azzano. Nel 1292, in seguito alla morte del marchese Guglielmo VII per mano di Alessandria, il castello fu interamente occupato dagli astigiani fino al 1303, anno in cui Giovanni I del Monferrato sottomise Asti. A questa parentesi astigiana si fanno risalire le origini della torre militare, che dalla piazza centrale dominava l'intero circuito delle mura. In seguito all'instabilità politica creata dall'estinzione degli Aleramici di Monferrato, nel 1370 Felizzano passò, insieme a Casale, sotto il dominio dei Visconti; nel 1395, con la nascita del ducato di Milano, venne incluso nel contado di Alessandria. In questo periodo ebbe origine la strada franca del Monferrato, che, passando attraverso Felizzano, consentiva un collegamento privo di dazi tra le due zone distinte in cui il marchesato si ritrovò diviso.
Nel 1412 il territorio alessandrino fu occupato dalla compagnia di ventura del condottiero Facino Cane; in seguito alla morte di questi, il suo sottoposto Giorgio Valperga si proclamò signore di Felizzano. Probabilmente fu proprio il Valperga, spesso al seguito dell'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, colui che portò a Felizzano dieci piastrelle di raffinata fattura siriana, oggi conservate nel coro della chiesa di San Pietro. Nel 1447 Filippo Maria Visconti morì senza aver avuto figli e i cittadini di Milano proclamarono la Repubblica Ambrosiana. Carlo d'Orléans, conte di Asti, rivendicò il ducato e diede ordine a Rinaldo di Dresnay di attaccare le terre milanesi; le truppe franco-astigiane saccheggiarono e diedero alle fiamme il castello di Felizzano, prima di essere sconfitte a Bosco Marengo. Con la pace di Lodi del 1454, il borgo fu ceduto in feudo a Guglielmo, fratello del marchese Giovanni IV del Monferrato.
Le investiture feudali ai marchesi del Monferrato vennero rinnovate fino al 1533, anno in cui si estinse la dinastia dei Paleologi di Monferrato. Felizzano tornò quindi al ducato di Milano, che entro la fine del secolo sarebbe diventato una provincia dapprima imperiale e in seguito della Corona spagnola.
Il 2 settembre 1617, durante la prima guerra di successione del Monferrato, il forte, occupato da una guarnigione di 1500 mercenari trentini al soldo della Spagna, fu assaltato, saccheggiato e dato alle fiamme dal corpo di armati francesi comandato da François Lesdiguières, alleato dei Savoia[5]. L'annessione al ducato sabaudo, tuttavia, avvenne per concessione imperiale nel 1707, durante la guerra di successione spagnola.
Per gran parte dell’età moderna, Felizzano fu terra immediata, ossia un luogo non infeudato, direttamente dipendente dalla giurisdizione del principe. Nel 1744 Felizzano fu tuttavia concesso in feudo con titolo marchionale a Francesco Sibaldi, esponente di una famiglia decurionale alessandrina. Nel 1752 questi alienò il proprio feudo al patrizio alessandrino Leonardo Colli, da cui discesero il generale Luigi Colli di Felizzano e il ministro Vittorio Colli di Felizzano[6].
A partire dal 1802 il Piemonte passò sotto il dominio francese. Durante questo periodo venne istituito il Cantone di Felizzano, sotto il quale furono incorporati i comuni di Castello di Annone, Cerro Tanaro, Masio, Quargnento, Quattordio e Solero. Con la sconfitta di Napoleone e il conseguente ritorno dei Savoia, Felizzano diventò capoluogo di mandamento.
In quanto dominio sabaudo, fu incorporato dapprima nel Regno di Sardegna, nel 1847, e in seguito nel Regno d'Italia, nel 1861. Nel 1849, per abbattere i costi della ferrovia Torino-Genova, il governo sardo decise di deviare il corso del Tanaro anziché edificare due ponti, causando così l'allontanamento del fiume dal centro abitato. Della bonifica del cosiddetto Tanaro Morto si occupò l'ingegnere Emanuele de Ferrari.
Il deputato Paolo Ercole, che ricoprì la carica di sindaco e assessore del comune per gran parte della sua vita, contribuì allo sviluppo di Felizzano tramite lo stanziamento di fondi statali per la costruzione di alcune grandi opere, tra cui la pavimentazione della Strada Maestra e della Piazza del Mercato (le quali furono successivamente intitolate a Ercole), la costruzione del ponte sul Tanaro e dell'edificio scolastico.
Lo stemma del comune è uno scudo troncato e riporta: una croce patente d'oro su sfondo rosso, simbolo medievale degli ospitalieri; una tazza al naturale su sfondo d'argento, simbolo del pedaggio che, fino all'età moderna, veniva imposto ai passanti.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[8]
Una delle più antiche tradizioni del paese nacque durante la peste del 1630: l'epidemia, descritta ampiamente ne I promessi sposi, arrivò nel ducato di Milano per colpa dei mercenari impegnati nella guerra di successione del Monferrato, e raggiunse anche Felizzano. Gli abitanti del forte si affidarono al loro patrono, Santo Stefano, offrendogli simbolicamente dieci Filippi d'argento. Da allora, il 26 dicembre di ogni anno si rievoca la donazione: durante la messa, un bambino stacca da un grande cero le dieci monete per porgerle al Santo di fronte alla presenza del consiglio comunale e di tutte le istituzioni del paese. Dopo la cerimonia avviene la tradizionale premiazione dei più meritevoli studenti felizzanesi e il discorso annuale del sindaco.[9]
Felizzano è dotato di scuola primaria e secondaria di primo livello. Quest'ultima è frequentata anche da alunni provenienti da comuni limitrofi.
Il principale evento è la cosiddetta Sagra dell'agnolotto, che si svolge durante la prima settimana di agosto.[10] Durante l'ultima settimana di luglio, inoltre, si svolge la Festa della Leva, che consiste in tre giorni di festeggiamenti rivolti ai ragazzi che durante l'anno entrano nell'età adulta.[11]
Felizzano è attraversato dalla SR 10. Inoltre, insieme a Quattordio, è servito dall'Autostrada A21 con apposito casello.
Felizzano è dotato di una stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Torino-Genova.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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25 giugno 1985 | 7 giugno 1990 | Franco Davolio | Partito Comunista Italiano | Sindaco | [12] |
7 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Luigi Cornelio | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [12] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Gian Domenico Serralunga | sinistra | Sindaco | [12] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Gian Domenico Serralunga | lista civica | Sindaco | [12] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Gino Polastri | lista civica | Sindaco | [12] |
8 giugno 2009 | 27 maggio 2014 | Stefania Piantato | lista civica: Felizzano per tutti | Sindaco | [12] |
27 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Luca Cerri | lista civica: I love Flissan | Sindaco | [12] |
26 maggio 2019 | 9 giugno 2024 | Luca Cerri | lista civica: I love Flissan | Sindaco | [12] |
9 giugno 2024 | in carica | Luca Cerri | lista civica: I love Flissan | Sindaco | [12] |
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