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Beclamide | |
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Nome IUPAC | |
N-benzil-3-cloropropanammide | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H12ClNO |
Massa molecolare (u) | 197,661 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 207-927-1 |
Codice ATC | N03 |
PubChem | 10391 |
DrugBank | DBDB09011 |
SMILES | C1=CC=C(C=C1)CNC(=O)CCCl |
Dati farmacocinetici | |
Metabolismo | Ossidazione a 4-idrossibeclamide (c. 56%)[1] |
Escrezione | urine[1] |
Indicazioni di sicurezza | |
La beclamide è un farmaco che in passato veniva utilizzato nel controllo dei disordini comportamentali in soggetti non epilettici e nelle forme di epilessia tonico-clonica e psicomotoria.[2][3][4][5]
Dopo somministrazione per via orale il farmaco viene rapidamente assorbito e distribuito nell'organismo. Il legame con le proteine plasmatiche è del 45-50%
L'eliminazione è renale e completa entro 48 ore.[6] Meno dell'1% della dose è escreta immodificata. I metaboliti principali sono la N-(4-idrossibenzil)-3-cloropropionamide (4-idrossibeclamide), l'acido ippurico e l'acido benzoico.[7][8]
Il farmaco trova indicazione come sedativo ed anticonvulsivante.[9][10][11]
Fu impiegato soprattutto negli anni 50 per le sue proprietà anticonvulsivanti e nel trattamento delle crisi generalizzate tonico-cloniche.[5] Non ha alcuna efficacia nelle crisi di assenza.
Negli anni 90 si è manifestato nuovamente un certo interesse per il farmaco per le sue proprietà psichiatriche come coadiuvante nel trattamento della schizofrenia[12] e nel contenimento dei comportamenti socialmente offensivi.[13]
Oltre che nel caso di accertata ipersensibilità alla molecola, la beclamide è controindicata nei soggetti affetti da insufficienza epatica.
Il farmaco può causare vertigini, stato di irritabilità nervosa, disturbi della funzione gastrointestinale ed in particolare epigastralgie e perdita di peso. In alcuni soggetti sono segnalati occasionalmente, esantema cutaneo o leucopenia transitoria.
La beclamide viene somministrata per via orale al dosaggio di 500 mg ogni otto ore.