Nel seguente articolo verrà affrontato il tema Monosaccaridi, che oggi è di estrema importanza e attualità. Monosaccaridi è un argomento che ha suscitato l'interesse e l'attenzione di un gran numero di persone in tutto il mondo e il suo impatto si estende a vari ambiti della vita quotidiana. In questa direzione verranno analizzati diversi aspetti legati a Monosaccaridi, fornendo informazioni dettagliate e aggiornate per approfondirne la comprensione. Inoltre, verranno esplorati diversi punti di vista e opinioni di esperti del settore, con l'obiettivo di offrire una prospettiva ampia e arricchente su Monosaccaridi.
I monosaccaridi (conosciuti anche come zuccheri semplici) sono composti organici formati da carbonio, idrogeno e ossigeno. Sono carboidrati che non possono essere demoliti per idrolisi. Sono prodotti dagli organismi autotrofi attraverso la fotosintesi clorofilliana; gli animali assumono poi direttamente o indirettamente tali molecole delle piante. Sono classificati a seconda del tipo di gruppo carbonilico (aldeidico o chetonico) e dal numero di atomi di carbonio contenuti nella molecola, che possono variare da 2 a 7.
Il termine "monosaccaride", presente in italiano dal 1902,[1] deriva dal greco μόνος, mónos, «solo, unico, semplice»,[2] e σάκχαρ, o anche σάκχαρον, sàkkhar, sàkkharon (a sua volta, dal sanscrito sarkara) «zucchero»;[3] il significato complessivo ben si adatta quindi a «zucchero semplice».[4]
I monosaccaridi più importanti sono quelli che contengono 3, 4, 5 oppure 6 atomi di carbonio, rispettivamente appartenenti ai gruppi dei triosi, tetrosi, pentosi ed esosi:
In generale il suffisso da aggiungere al nome del carboidrato è, per gli zuccheri aldeidici, -oso (oppure -osio); per quelli chetonici invece è -uloso (oppure -ulosio). In entrambi i casi ci sono comunque delle eccezioni. La maggior parte dei monosaccaridi che si trovano in natura ha la configurazione D; fa eccezione l'arabinosio, un aldopentoso, che si trova nella configurazione L. I monosaccaridi, ad eccezione del diidrossiacetone, noto anche con il nome di triulosio, contengono almeno uno stereocentro e sono quindi otticamente attivi.
Operando una reazione di condensazione, con eliminazione di acqua di un monosaccaride con una sostanza di natura diversa (di solito a carattere alcolico o fenolico) si ottiene una sostanza detta glicoside. Infine il ribosio ed il desossiribosio sono due monosaccaridi a 5 atomi di carbonio (gli altri ne contengono 6), importanti costituenti degli acidi nucleici (DNA ed RNA).
In genere le formule brute dei monosaccaridi sono multipli di CH2O: ad esempio il glucosio ha come formula bruta C6H12O6. Esistono tuttavia alcune notevoli eccezioni tra cui la glucosammina (C6H13NO5), il 2-deossiribosio (C5H10O4) e i deossizuccheri in generale. I monosaccaridi sono le molecole principali che forniscono l'energia necessaria per l'attività cellulare.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 16155 · LCCN (EN) sh85086973 · GND (DE) 4170482-4 · BNE (ES) XX532400 (data) · BNF (FR) cb12150880b (data) · J9U (EN, HE) 987007543538305171 · NDL (EN, JA) 00572703 |
---|