Da tempo immemorabile Actaea spicata è oggetto di fascino, studio e dibattito. Il suo impatto ha trasceso ogni barriera culturale, geografica e temporale, lasciando un segno indelebile nella storia dell’umanità. Dai più remoti confini del passato al presente più immediato, Actaea spicata è stato oggetto di adorazione, analisi e contemplazione. In questo articolo esploreremo in profondità le molteplici sfaccettature di Actaea spicata, svelandone il significato, la sua influenza e la sua rilevanza nel mondo di oggi. Nelle pagine che seguono, intraprenderemo un affascinante viaggio attraverso la storia, la scienza, la cultura e la società, alla ricerca di una comprensione più completa e arricchente di Actaea spicata.
Barba di capra | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni basali |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Ranunculaceae |
Sottofamiglia | Ranunculoideae |
Tribù | Cimicifugeae |
Genere | Actaea |
Specie | A. spicata |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Magnoliidae |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Ranunculaceae |
Sottofamiglia | Ranunculoideae |
Tribù | Cimicifugeae |
Genere | Actaea |
Specie | A. spicata |
Nomenclatura binomiale | |
Actaea spicata L., 1753 | |
Sinonimi | |
Actaea christophoriana | |
Nomi comuni | |
Barba di S. Cristoforo |
Actaea spicata (L., 1753), comunemente nota come barba di capra, è una piccola pianta appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, diffusa in Europa, Russia e parte del Medio Oriente[2].
Il nome generico (Actaeae) deriva dall'accostamento con la pianta del sambuco sia per il tipo di fruttificazione che per la forma delle foglie. Infatti dalla lingua greca abbiamo che aktaia = sambuco[3]. L'epiteto specifico (spicata) si riferisce al particolare disegno dei fiori a spighe[4].
Il binomio scientifico attualmente accettato (Actaea spicata) è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione ”Species Plantarum” del 1753.
Sono piante erbacee glabre perenni la cui altezza varia da 10 a 80 cm. La forma biologica di questa pianta è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.
L'apparato radicale è secondario da rizoma.
L'infiorescenza è terminale e si compone di alcuni piccoli fiori (da 7 a 15) raccolti a racemo denso simile ad una spiga. Alla fruttificazione l'infiorescenza, ossia i frutti si dispongono in modo più lasso. Il peduncolo si elevala all'ascella delle foglie cauline. Dimensione dell'infiorescenza: 3 – 4 cm. Lunghezza del peduncolo: 7 – 15 cm.
Questi fiori sono considerati fiori arcaici, o perlomeno derivati da fiori più arcaici dalla struttura aciclica. Il perianzio è formato da un solo verticillo di elementi più o meno indifferenziati (fiori apoclamidati), i quali hanno una funzione di protezione e sono chiamati tepali o sepali (la distinzione dei due termini in questo caso è ambigua e quindi soggettiva). I petali veri e propri sono molto ridotti[5]. I fiori sono attinomorfi, tetra-pentameri (a 4 - 5 elementi di base), ermafroditi e dialisepali (e anche dialipetali). Il colore dei fiori è bianco o azzurro. Diametro dei fiori: 6 – 8 mm.
Il frutto è una bacca polisperma ovoidale di colore nero-porporino. La deiscenza è laterale. Diametro della bacca: 6 – 8 mm.
I frutti della Acatea Spicata non sono commestibili e sono tossici.
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[10]:
Il genere Actaea comprende poche di specie (una sola spontanee dei territori italiani – quella di questa voce) distribuite soprattutto nelle zone temperate dell'Emisfero boreale. La famiglia delle Ranunculaceae invece comprende oltre 2000 specie distribuite su circa 47 generi[11] (2500 specie e 58 generi secondo altre fonti[12]).
Il numero cromosomico di A. spicata è: 2n = 16[13]
Nell'elenco che segue sono indicate alcune sottospecie e varietà non presenti in Italia (la varietà europea – e quindi italiana - viene indicata come Acatea spicata var. spicata) L'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie.
Sottospecie:
Varietà:
In Italia sono presenti due varietà[3]:
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
In Italia la Actaea spicata è l'unica specie del genere; ma altre specie di altri generi possono essere confuse con quella di questa voce. Alcune Clematis sono molto simili nell'infiorescenza (Clematis vitalba) ma hanno un portamento rampicante e le foglie sono a margini interi e non seghettati. Anche la specie Thalictrum aquilegiifolium può essere confusa con Acataea spicata, ma è più alta e i fiori sono colorati di rosa.
Tutta la pianta come altre “ranunculaceae” è velenosa. Le radici di questa pianta secondo la medicina popolare hanno proprietà purgative, diuretiche (facilita il rilascio dell'urina), antiasmatiche, sedative bronchiali, espettoranti (favorisce l'espulsione delle secrezioni bronchiali), antiparassitarie.[3][14]. Ora questi impieghi sono stati abbandonati a causa della sua tossicità. Specialmente le bacche, se ingerite, provocano non pochi problemi intestinali e perfino perdita di conoscenza; in altri casi l'ingestione delle bacche può portare ad arresto cardiaco e morte. È da notare che le bacche sono innocue per gli uccelli, dispersori primari dei semi delle piante.
Anticamente i fiori, le foglie e i frutti polverizzati secchi venivano impiegati come insetticidi contro le pulci e batteri soprattutto sulle ferite degli animali domestici[3].
L'impiego attuale della “actaea” è soprattutto nel giardinaggio, sia per i graziosi racemi floreali primaverili che per i grappoli colorati dei frutti che si formano in autunno. Sono piante adatte sia ai giardini rocciosi che a quelli paesaggistici di tipo selvatico. Queste piante prediligono le zone fresche e ombrose.
Diverse ricerche scientifiche sono state fatte tramite la pianta di questa voce; alcune di queste sono indicate nel seguente elenco: