In questo articolo esploreremo l'importanza di Vesuvio (vino) nella società moderna. Vesuvio (vino) è un argomento che ha suscitato grande interesse in diversi ambiti, dalla politica alla cultura popolare. Nel corso della storia, Vesuvio (vino) ha svolto un ruolo cruciale nel modo in cui le persone si relazionano tra loro e con il mondo che le circonda. In questo senso Vesuvio (vino) non è solo un argomento di interesse accademico, ma ha anche implicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni. Attraverso un'analisi dettagliata di Vesuvio (vino), saremo in grado di comprendere meglio la sua influenza sulla nostra società e sullo sviluppo dell'umanità.
Vesuvio Disciplinare DOC | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Data decreto | 13 gennaio 1983 |
Tipi regolamentati | |
Fonte: Disciplinare di produzione[1] |
Il Vesuvio è una DOC riservata ad alcuni vini la cui produzione è consentita nella città metropolitana di Napoli.[1]
Tutto il territorio amministrativo dei comuni di: Boscotrecase, Trecase, San Sebastiano al Vesuvio.
Parte del territorio amministrativo dei comuni di: Ottaviano San Giuseppe Vesuviano Terzigno, Boscoreale Torre Annunziata Torre del Greco Ercolano, Portici Cercola Pollena – Trocchia Sant’Anastasia, Somma Vesuviana tutti in provincia di Napoli.
La viticoltura vesuviana vanta origini antichissime, testimoniate dalle citazioni dei vini del Vesuvio da parte di poeti latini come Plinio il Vecchio, che ne lodavano le qualità già prima della nascita di Cristo. Le prime viti furono introdotte dai Tessali, un popolo greco, nel V secolo a.C., quando si insediarono in Campania.[2]
I vitigni autoctoni, come la Coda di Volpe, descritta per la prima volta nel XIX secolo, e il Piedirosso, noto anche come "Palombina", menzionato da Plinio nella sua "Naturalis Historia", sono il frutto di una lunga tradizione agricola. Le loro radici affondano in un terreno vulcanico unico, ricco di minerali, che conferisce ai vini vesuviani un sapore distintivo.[2]
Il Lacrima Christi del Vesuvio, il vino più celebre della regione, è avvolto da un alone di leggenda. Si narra che le lacrime versate da Cristo sul Golfo di Napoli, alla vista della cacciata di Lucifero dal Paradiso, diedero origine alle viti che producono questo vino pregiato.[2]
La viticoltura vesuviana è un patrimonio storico e culturale che continua a produrre vini di eccellenza, apprezzati in tutto il mondo per la loro unicità e il loro legame con il territorio vulcanico.[2]
È vietata ogni pratica di forzature. E' consentita l'irrigazione di soccorso.
Sulle bottiglie o altri recipienti contenenti i vini "Vesuvio DOC" deve figurare l'indicazione dell'annata di produzione delle uve ad eccezione della tipologia spumante e liquoroso.
La denominazione "Vesuvio DOC" è stata istituita con DPR 13 gennaio 1983 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 167 del 20 giugno 1983.
Successivamente è stato modificato con:
uvaggio | Coda di Volpe (localmente detto Caprettone o Crapettone) min 35%; Verdeca max 45%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve dei vitigni Falanghina e Greco presenti nel vigneto max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 11,00 % vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 15,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Pesce al forno o alla griglia, pasta con salse diverse.
uvaggio | Piedirosso (localmente detto Palombina) min 50%; Sciascinoso (localmente detto Olivella) max 30%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve del vitigno Aglianico max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 10,50 % vol. |
acidità totale minima | 5,0g/l. |
estratto secco minimo | 18,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Primi piatti a base di carne, portate di carne arrosto o alla griglia, formaggi di media stagionatura.
uvaggio | Piedirosso (localmente detto Palombina) min 50%; Sciascinoso (localmente detto Olivella) max 30%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve del vitigno Aglianico max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 10,50 % vol. |
acidità totale minima | 5,0 g/l. |
estratto secco minimo | 18,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 70 % |
Pesce al forno o alla griglia, pasta con salse diverse.
uvaggio | Coda di Volpe (localmente detto Caprettone o Crapettone) min 35%; Verdeca max 45%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve dei vitigni Falanghina e Greco presenti nel vigneto max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 12,00 % vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 15,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 65 % |
Pesce al forno o alla griglia, pasta con salse diverse.
uvaggio | Coda di Volpe (localmente detto Caprettone o Crapettone) min 35%; Verdeca max 45%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve dei vitigni Falanghina e Greco presenti nel vigneto max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 12,00 % vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 15,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 65 % |
Aperitivi, insalate di pesce, a tutto pasto.
uvaggio | Coda di Volpe (localmente detto Caprettone o Crapettone) min 35%; Verdeca max 45%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve dei vitigni Falanghina e Greco presenti nel vigneto max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 12,00 % vol. |
acidità totale minima | 4,5 g/l. |
estratto secco minimo | 15,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 65 % |
Biscotti e pasticcini, formaggi erborinati.
uvaggio | Piedirosso (localmente detto Palombina) min 50%; Sciascinoso (localmente detto Olivella) max 30%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve del vitigno Aglianico max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 12,00 % vol. |
acidità totale minima | 5,0 g/l. |
estratto secco minimo | 18,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 65 % |
Primi piatti a base di carne, portate di carne arrosto o alla griglia, formaggi di media stagionatura.
uvaggio | Piedirosso (localmente detto Palombina) min 50%; Sciascinoso (localmente detto Olivella) max 30%; Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve del vitigno Aglianico max 20%. |
titolo alcolometrico minimo | 12,00 % vol. |
acidità totale minima | 5,0 g/l. |
estratto secco minimo | 18,00 g/l |
resa massima di uva per ettaro | 100 q. |
resa massima di uva in vino | 65 % |
Pesce al forno o alla griglia, pasta con salse diverse.