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Salvatore Striano (Napoli, 9 settembre 1972) è un attore italiano.
Nato a Napoli nel 1972. Vive da latitante finché viene arrestato e detenuto a Madrid, successivamente viene trasferito al carcere di Rebibbia. In carcere si appassiona al teatro, e viene colpito specialmente dalle opere di Shakespeare. Esordisce al cinema grazie al regista Matteo Garrone, che l'ha scritturato per il film Gomorra, tratto dal bestseller di Roberto Saviano. Dopo alcuni anni è ritornato in veste di attore a Rebibbia, dove ha interpretato il ruolo da protagonista di Bruto nel film dei fratelli Taviani Cesare deve morire.
Nel 2013 interpreta il ruolo di Vincenzo De Marchi nella fiction di Canale 5 diretto da Alexis Sweet Il clan dei camorristi[1].
Il 17 ottobre dello stesso anno interviene nel programma di approfondimento politico Servizio pubblico per portare la sua testimonianza sull'emergenza carceri, sulla rieducazione al loro interno e sul tema dell'indulto.
Nel 2014 torna in televisione con L'oro di Scampia di Beppe Fiorello e al cinema con Take Five e Milionari, film ispirato alla vita del boss Paolo Di Lauro.
Nel 2015, insieme a Guido Lombardi, firma Teste matte pubblicato da Chiarelettere: un romanzo travolgente e feroce, costruito sulla storia vera ed estrema di un gruppo criminale che ha osato combattere la camorra con le sue stesse armi. Nel 2016, alla vigilia del 400º anniversario della scomparsa di Shakespeare, pubblica La Tempesta di Sasà sempre con Chiarelettere, il romanzo nel quale racconta la scoperta del teatro a Rebibbia e in particolare il lavoro svolto sui testi del Bardo. Nel 2017, per le edizioni Città Nuova, pubblica il romanzo Giù le maschere[2], 24 ore per cambiare una vita.
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