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Il nome della tribù deriva dal suo genere tipoRusselia Jacq. il cui nome è stato dato in ricordo del Dott. Alexander Russell (1715–1768), autore di una "Storia Naturale di Aleppo".[3][4]
Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico americano Francis Whittier Pennell (1886–1952), studioso tra l'altro delle Scrophulariaceae, nella pubblicazione "Proceedings of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia. Philadelphia, PA - 71: 226" del 1920.[5][6]
Il portamento delle specie di questa tribù è erbaceo perenne oppure fruttescente, subarbustivo o rosulato. Sono presenti sia specie terrestri che epifite. Queste piante sono glabre eccetto per la presenza di pubescenze ghiandolose. I fusti sono eretti o incurvati e pendenti con sezione circolare o quadrata a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici del fusto. In genere sono piante sempreverdi.[3][7][8][9]
Le foglie, piccole, cauline hanno una disposizione opposta o verticillata; sono sessili o picciolate; la lamina ha delle forme da lineari-lanceolate o ovoidi con apice acuminato o ottuso; i margini sono interi o dentato-crenati. In alcune specie la base è fortemente ristretta. Talvolta le foglie sono ridotte a piccole scaglie o brattee. In Tetranema le foglie formano una rosetta basale.
Le infiorescenze, dense o lasse (raramente sono ridotte ad un unico fiore), sono di tipo tirsoide su cime ascellari. I fiori sono lungamente peduncolati. Le cime sono bratteate e dicotome. Le bratteole sono presenti. Talvolta sono presenti fiori accessori (Russelia).
Il calice, gamosepalo, è formato da cinque profondi lobi fortemente embricati. A volte sono stretti e ineguali.
La corolla, gamopetala, è formata da un tubo cilindrico/campanulato (a volte lungo a volte ampio e corto) terminante in modo bilabiato; i lobi sono arrotondati o ellittico-ovoidi. In genere il colore è rosso brillante, malva o bianco.
L'androceo è formato da 4 stamididinami inclusi nel tubo corollino. I filamenti sono o lunghi o corti inseriti alla base del tubo della corolla. Le antere hanno due teche separate ma confluenti all'apice.
I frutti sono delle capsulesetticide (è deiscente tramite delle valve bifide). I semi, numerosi a forma ovoide, hanno un endosperma liscio (in Tetranemea l'endosperma è alveolato).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questa tribù è soprattutto Centro-Americana con habitat più o meno subtropicali.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[8] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[9], o anche 117 generi e 1904 specie[1] o 90 generi e 1900 specie[10]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù.
Un particolare aspetto dell'infiorescenza (i fiori si presentano a coppie dicotomiche), carattere presente in modo discontinuo in molte specie dell'ordine delle Lamiales, potrebbe essere una sinapomorfia per questo gruppo.[12]
Secondo alcune ricerche[11] il piccolo genere Uroskinnera (quattro specie distribuite in Messico e America Centrale), che deve ancora essere incluso in uno studio sistematico molecolare, condivide alcuni caratteri morfologici con la tribù Russelieae e potrebbe essere integrato in essa. Attualmente è descritto all'interno della tribù Cheloneae.
D. C. Albach, H.M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the new Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).