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Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole. Alcuni suoi parametri orbitali, quali l'inclinazione dell'asse di rotazione e la durata del giorno, lo rendono abbastanza simile alla Terra; a differenza di quest'ultima, tuttavia, Marte presenta un'atmosfera molto rarefatta, temperature medie superficiali più basse e dimensioni assai ridotte (il suo diametro è solo la metà di quello terrestre). Come gli altri pianeti del sistema solare (fatta eccezione per la Terra), Marte prende il nome dall'omonima divinità della mitologia romana. Il simbolo astronomico del pianeta è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio ().
Il pianeta possiede due satelliti naturali, Fobos, dal diametro di circa 27 km, e Deimos, che misura circa 10 km. I nomi dei satelliti significano, in lingua greca, paura e spavento; essi impersonano gli aspetti negativi della guerra, rappresentata dal dio greco Ares, Marte.
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Immagine generata dal computer di uno dei due rover esplorativi marziani che atterrarono sul pianeta nel 2004
L'esplorazione di Marte è stata una parte importante delle missioni di esplorazione spaziale dell'Unione Sovietica, degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone. Dagli anni sessanta sono state inviate verso il Pianeta Rosso numerosi veicoli senza equipaggio, che includevano orbiter, lander e rover, per raccogliere dati e fornire una risposta agli interrogativi emersi sul pianeta e il suo passato.
L'esplorazione di Marte ha raggiunto costi finanziari considerevoli con un ammontare di missioni fallite di circa due terzi delle missioni totali.
Possibili forme di vita nel meteorite ALH 84001 proveniente da Marte
L'invenzione del telescopio e il suo uso hanno dato la possibilità a molti astronomi di osservare la superficie di Marte. La scoperta delle due calotte polari con il loro periodico avanzamento e ritiro ha fatto sorgere l'ipotesi, oggi confermata, che il pianeta fosse soggetto ai cicli stagionali. Altre forme di somiglianza alla Terra, come la lunghezza del giorno, la quasi simile inclinazione dell'asse di rotazione, la durata dell'anno siderale (pressappoco doppia rispetto quella terrestre) hanno alimentato la tesi dell'esistenza di forme di vita su Marte.
La mappa di Marte pubblicata da Schiaparelli nel 1888. Le depressioni scure denominate (in latino) "mari" e "oceani" sono i canali.
I cosiddetti canali di Marte sono una serie di strutture geologiche individuate sulla superficie del pianetaMarte da Giovanni Virginio Schiaparelli verso la fine del XIX secolo e divenute ben presto famose, dando origine a una ridda di ipotesi, polemiche, speculazioni e folclore sulle possibilità che il pianeta rosso potesse ospitare forme di vita senzienti. Tra i più influenti assertori dell'ipotesi sulla natura artificiale dei canali vi fu l'astronomo statunitense Percival Lowell, che rese popolare il concetto presso l'opinione pubblica.
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Immagine in evidenza
Una roccia (presumibilmente una meteorite) con, sullo sfondo, una distesa di sabbia che richiama una spiaggia terrestre ripresa dal roverOpportunity.
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