Nel mondo di oggi, Nicola Lombardi (politico) è un argomento che ha acquisito una rilevanza senza precedenti. Il suo impatto si estende a tutti gli ambiti della vita quotidiana, dalla politica alla cultura popolare, passando per la tecnologia e la società. Con il passare del tempo Nicola Lombardi (politico) è diventato un fenomeno che non distingue confini o barriere, poiché la sua influenza attraversa tutti i tipi di contesti e realtà. In questo articolo esploreremo in modo approfondito le molteplici sfaccettature di Nicola Lombardi (politico), analizzandone le implicazioni e le conseguenze in diversi ambiti della vita quotidiana.
Nicola Lombardi | |
---|---|
![]() | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 27 novembre 1913 – 9 novembre 1926 |
Legislatura | XXIV, XXV, XXVI, XXVII |
Circoscrizione | Catanzaro |
Collegio | Monteleone Calabro |
Sito istituzionale | |
Sottosegretario ai Lavori pubblici | |
Durata mandato | 4 luglio 1921 – 26 febbraio 1922 |
Vice di | Giuseppe Micheli |
Capo di Stato | Vittorio Emanuele III |
Capo del governo | Ivanoe Bonomi |
Legislatura | XXVI |
Membro della Consulta nazionale del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 25 settembre 1945 – 24 giugno 1946 |
Capo di Stato | Vittorio Emanuele III Umberto II |
Presidente | Ferruccio Parri Alcide De Gasperi |
Legislatura | Consulta Nazionale |
Gruppo parlamentare | Democrazia del lavoro |
Sottosegretario alla giustizia | |
Vice di | Vincenzo Arangio-Ruiz |
Capo di Stato | Umberto II |
Capo del governo | Pietro Badoglio |
Vice capo del governo | Palmiro Togliatti |
Predecessore | Giuseppe Salvatore De Santis |
Successore | Carlo Bassano |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Nicola Lombardi (Mileto, 20 dicembre 1870 – Catanzaro, 29 gennaio 1952) è stato un avvocato, politico e giornalista italiano.
Laureato in giurisprudenza si stabilisce a Catanzaro, dove esercita la professione di avvocato penalista. Di tendenze socialiste, iscritto al Partito fin dalla fondazione, è un massone affiliato alla loggia "Tommaso Campanella" del Grande Oriente d'Italia[1], di Rito scozzese e come tale si distingue in tutta la Calabria come l'"avvocato degli umili".[2] Ha diretto i quotidiani Cronaca dei dibattimenti e La giostra ed è stato consigliere comunale di Catanzaro e consigliere provinciale di Catanzaro per il mandamento di Mileto. Nel 1913 aderisce ad un comitato interpartitico denominato "Fascio giovanile interventista", in gran parte composto da studenti medi e liceali e che pubblica il settimanale La Guerra, mantenendo fede all'impegno negli anni della prima guerra mondiale.[3] Eletto deputato per la prima volta nello stesso anno ha rappresentato in parlamento la Calabria con ampi suffragi e si è particolarmente dedicato al problema dei lavori pubblici nella regione fino al 1926, quando viene dichiarato decaduto come secessionista dell'Aventino. Tornato a vita privata e alla professione di avvocato, seppure controllato dalla polizia, riprende l'attività politica nel luglio 1943, dopo lo sbarco americano in Sicilia.
Sottosegretario alla giustizia nel secondo governo Badoglio, viene chiamato a far parte nel settembre 1945 della Consulta nazionale. Candidato, ma non viene eletto, nel giugno 1946 all'Assemblea costituente, ciò che gli vale l'esclusione dalla nomina di senatore nel 1948.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90270645 · SBN PALV044661 |
---|