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Michele De Pascale | |
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Presidente della Regione Emilia-Romagna | |
In carica | |
Inizio mandato | 13 dicembre 2024 |
Predecessore | Stefano Bonaccini |
Sindaco di Ravenna | |
Durata mandato | 21 giugno 2016 – 30 dicembre 2024[1] |
Predecessore | Fabrizio Matteucci |
Successore | Fabio Sbaraglia (vicesindaco f.f.) |
Presidente della Provincia di Ravenna | |
Durata mandato | 4 settembre 2016 – 27 novembre 2024 |
Predecessore | Claudio Casadio |
Successore | Valentina Palli[2] |
Presidente dell'Unione delle province d'Italia | |
Durata mandato | 13 maggio 2018 – 10 dicembre 2024 |
Predecessore | Achille Variati |
Successore | Pasquale Gandolfi |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (dal 2007) In precedenza: DS (fino al 2007) |
Titolo di studio | Diploma di maturità scientifica |
Professione | Impiegato |
Michele De Pascale (Cesena, 20 gennaio 1985) è un politico italiano, presidente della Regione Emilia-Romagna dal 13 dicembre 2024.
In precedenza, ha ricoperto la carica di sindaco di Ravenna e quella di presidente della Provincia di Ravenna dal 2016 al 2024, oltreché quella di presidente dell'Unione delle province d'Italia dal 2018 al 2024.
Nato a Cesena ma di origini salernitane nella valle dell'Irno[3], è figlio di un repubblicano e nipote di un democristiano e di un comunista. Inizia a fare politica durante gli anni delle scuole superiori come rappresentante d'istituto per la lista Izquierda al liceo scientifico Augusto Righi di Cesena, dove si diploma nel 2004 e s'iscrive alla facoltà di medicina, senza mai terminare gli studi.[4][5]
Alle elezioni comunali in Emilia-Romagna del 2004 si candida al consiglio comunale di Cervia, tra le liste dei Democratici di Sinistra (DS), risultando eletto consigliere comunale e facendo parte della Commissione consiliare Bilancio, oltre a ricoprire l'incarico di presidente della Commissione consiliare Urbanistica.[6][7]
Nel 2007 a seguito dello scioglimento dei DS, sancito dal congresso di quell'anno, aderisce al Partito Democratico (PD), entrando a far parte della sua Assemblea nazionale, e al suo interno è stato un sostenitore delle segreterie di Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi[4].
Alle comunali emiliane-romagnole del 2009 viene rieletto consigliere comunale di Cervia con il PD e nel 2011 viene nominato assessore con deleghe agli Affari generali, affari legali, politiche comunitarie e coordinamento finanziamenti e programmi Unione europea, turismo, marketing territoriale, coordinamento eventi e immagine, demanio marittimo e porto nella giunta comunale di Cervia guidata da Roberto Zoffoli, rimanendo in carica fino al 22 novembre 2013.[6][7]
Nel 2013 diventa segretario provinciale del Partito Democratico di Ravenna.[7]
Alle elezioni amministrative del 2016 viene candidato a sindaco di Ravenna (in sostituzione del prescelto Enrico Liverani, deceduto in un incidente stradale pochi mesi prima), sostenuto da una coalizione di centro-sinistra formata da: PD, Partito Repubblicano Italiano (PRI), Italia dei Valori e le liste civiche "Sinistra per Ravenna", "Ama Ravenna", "Insieme X Cambiare" e "Ravviva Ravenna"[6], ottenendo al primo turno il 46,5% dei voti e accedendo al ballottaggio con il candidato di centro-destra Massimiliano Alberghini (27,97%). Al ballottaggio del 19 giugno De Pascale viene eletto sindaco con il 53,32% dei voti contro il 46,68% di Alberghini.[6]
Il 3 agosto 2016 viene eletto presidente della Provincia di Ravenna con il 78,82% dei voti, entrando in carica il successivo 4 settembre e venendo rieletto in tale incarico il 19 dicembre 2021[6][8].
Il 12 febbraio 2019, durante la 34ª Assemblea congressuale dell'Unione delle province d'Italia (UPI) a Roma, viene eletto all'unanimità presidente dell'UPI, succedendo all'ex presidente della Provincia di Vicenza Achille Variati.[9][10] Il 10 dicembre 2024, dopo essere stato eletto alla presidenza della regione Emilia-Romagna viene sostituito da Pasquale Gandolfi.[11]
In vista delle elezioni primarie del PD del 2019 firma un appello, assieme ad altri sindaci (compreso lui 200), a sostegno della mozione "Piazza Grande" di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato con la carriera amministrativa più lunga alle spalle, che risulterà vincente con il 66% dei voti.[12]
Alle elezioni amministrative del 2021 si ricandida a sindaco di Ravenna, sostenuto da: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, PRI, Ravenna Coraggiosa (Articolo Uno e Sinistra Italiana), Ravenna in Campo (Italia Viva e l'Italia dei Valori) e le liste civiche "Lista per De Pascale Sindaco", "Ambiente e Territorio per Maiolini" e "Voci Protagoniste", venendo rieletto al primo turno con il 59,47%.[6]
Alle primarie del PD del 2023 sostenne la mozione di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, che risulterà perdente venendo sconfitto dalla deputata del PD Elly Schlein.[4][13]
Il 12 luglio 2024, in vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna, indette a causa dell'elezione del presidente Stefano Bonaccini al Parlamento europeo, De Pascale viene scelto all’unanimità dalla direzione regionale del PD, riunita a Bologna, come candidato alla presidenza della Regione.[14][15] Verrà successivamente sostenuto anche da Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra (che includeva membri di Coalizione Civica e Possibile)[16][17] e dalle liste civiche "Civici, con De Pascale Presidente" (che includeva membri di Italia Viva e Volt)[18][19] e "Riformisti Emilia-Romagna Futura" (che includeva membri di Azione, Partito Socialista Italiano, PRI, +Europa e Radicali Italiani).[18][20] Alla tornata elettorale del 18 novembre seguente, De Pascale vince le elezioni, raccogliendo il 56,77% dei voti, sconfiggendo così la candidata della coalizione di centro-destra, Elena Ugolini, ferma al 40,07%.[21][22]
Sposato dal 2013 con Laura Casadio, figlia dell'ex presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio, ha due figli.[5]
Nel gennaio 2011 un colpo di sonno lo rende vittima di un incidente stradale, che gli ha causato due fratture alla schiena, i polmoni collassati, un piede a rischio e lo ha lasciato per 10 giorni in coma farmacologico, recuperando dopo anni di interventi e terapie.[4][5]