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La signora è stata violentata è un film del 1973 diretto da Vittorio Sindoni.
Pamela, giovane moglie dell'ingegnere Sandro Traversi, organizza una cena per il ritorno del marito dal Nepal. Tra gli invitati: il presidente Parini e sua moglie, il dottore indiano Samai, padre O'Connor, il professor Valenti e sua moglie. A fine cena, Sandro fa preparare un infuso comprato a Katmandu, ignaro che si tratti di una potente droga allucinogena. Consumato il decotto, tutti i presenti si danno ai bagordi.
La mattina seguente, in stato di shock, Pamela afferma di essere stata violentata, "contaminata dal diavolo". A seguito del trauma, la donna si rifiuta di avere qualsiasi relazione fisica col marito.
Consultato uno psicanalista, costui consiglia la ripetizione della medesima esperienza in tutti i particolari al fine di rimuovere il trauma. Sandro spinge così la moglie tra le braccia di tutti i vari individui presenti alla cena, ma ciò risulta inutile: il presidente Parini si rivela mutilato di guerra dell'organo riproduttivo; il dottor Samai un omosessuale; il professor Valenti non si rivela essere il "diavolo" e il timorato padre O'Connor fugge sul punto di compiere l'amplesso.
Non trovando il colpevole, la coppia si separa; Sandro va a vivere ad Amsterdam: qui in un sexy shop trova una rivista pornografica voyeuristica con in copertina una foto di Pamela di quella sera. Rintracciato il fotografo, Sandro scopre che il presunto diavolo era lui stesso.
La revisione del film da parte della Direzione generale dello spettacolo ritenne opportuno far rimuovere 3 sequenze, di seguito riportate:[2]
Con questi tagli, fu concesso il nulla osta di proiezione in pubblico, con il divieto per i minori degli anni 14 "per i nudi femminili nonché le situazioni erotiche che ivi vengono rappresentate che, pur non offendendo il comune sentimento del pudore, possono turbare la particolare sensibilità dei predetti minori".
In una seconda revisione effettuata nel 1993 al fine di rimuovere il divieto ai minori furono ulteriormente eliminate 6 sequenze, per un totale di 71 metri di pellicola:[3]
Il film incassò al botteghino 894.600.000 lire.[4]