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Jôf di Montasio | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() ![]() ![]() |
Altezza | 2 754 m s.l.m. |
Prominenza | 1 598 m |
Isolamento | 31,5 km |
Catena | Alpi |
Coordinate | 46°26′09.02″N 13°26′01″E |
Altri nomi e significati | Špik nad Policami o Montaž (sloveno) Bramkofel o Montasch (tedesco) Jôf dal Montâs (friulano) |
Data prima ascensione | 1877 |
Autore/i prima ascensione | Herman Findenegg |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Orientali |
Grande Settore | Alpi Sud-orientali |
Sezione | Alpi e Prealpi Giulie |
Sottosezione | Alpi Giulie |
Supergruppo | Catena Jôf Fuârt-Montasio |
Gruppo | Gruppo del Montasio |
Sottogruppo | Sottogruppo del Montasio |
Codice | II/C-34.I-A.2.a |
Il Jôf di Montasio (Jôf dal Montâs in friulano) è la terza montagna più alta del Friuli-Venezia Giulia dopo il Coglians e la Creta delle Chianevate e la più alta delle Alpi Giulie italiane alta 2.754 m (la seconda dell'intera sezione alpina dopo il Monte Tricorno in Slovenia), situata in provincia di Udine, all'interno alla Catena Jôf Fuârt-Montasio e compresa tra i territori dei comuni di Chiusaforte, Dogna, Malborghetto Valbruna e Tarvisio.
Posta nella zona del Tarvisiano-Canal del Ferro, poco più ad est è posto il Jôf Fuart, guardando verso sud il Monte Canin. La sua sagoma massiccia a nord sovrasta l'abitato di Malborghetto Valbruna in Val Canale, a ovest il paesino di Dogna, a sud la stazione sciistica di Sella Nevea posta sotto l'altopiano del Montasio al termine della Val Raccolana.
Sul versante sud-ovest ad una quota compresa tra i 1600 e 1800 m è presente un piccolo altipiano noto come Altopiano del Montasio che ospita alcune importanti malghe dedite alla produzione del noto formaggio friulano e suoi derivati.
Sul versante nord sono situati due piccoli ghiacciai, il Minore e l'Occidentale (il più basso delle Alpi con i suoi 1900 metri sul livello del mare[1]), che occupano una superficie complessiva prossima ai 5 ha[2].
è il più bello, il più maestoso
Jôf di Montasio re delle Giulie
Ovunque dalla Val Dogna,
dalla Saisera e da Nevea
lo vedrai come un re dominar
Ascolta! senti questi canti?
questi canti sono un inno
sono un inno alla Montagna
alle Giulie, al Montasio»
La guerra sul Montasio, all'interno della Grande Guerra, come in tutte le Giulie, finì nell'ottobre del 1917 a causa della rotta di Caporetto. Ancora oggi per chi sale verso il Jôf di Montasio è facile imbattersi in reperti bellici quali schegge di granata, bossoli, reticolati, quando non addirittura bombe e proiettili inesplosi.
La sua cima fu raggiunta dopo molti tentativi per la prima volta nel 1877 dall'austriaco Herman Findenegg dal lato meridionale.
La maggior parte delle vie settentrionali invece furono aperte dal celebre alpinista Julius Kugy agli inizi del Novecento, e pochi anni dopo, durante la prima guerra mondiale, divenne zona di guerra; lo stesso Kugy, nonostante avesse 57 anni, durante il conflitto fu Alpenreferent (consulente alpino) dell'esercito austro-ungarico in questo settore, per via della sua perfetta conoscenza della zona.
Vi sono molteplici possibilità di salita alla vetta; le più comuni sono:
A partire dal 3 agosto 2015, sull'Altopiano del Montasio, alla quota di circa 1550 m s.l.m., hanno iniziato ad operare due webcam che guardano rispettivamente:
L'installazione è avvenuta ad opera dell'OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, in collaborazione con l'associazione Friulana Tenutari Stazioni Taurine.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 236149979 |
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