Gran Premio del Giappone 1989

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Giappone (bandiera) Gran Premio del Giappone 1989
483º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 15 di 16 del Campionato 1989
Data 22 ottobre 1989
Luogo Circuito di Suzuka
Percorso 5,859[1] km / 3,641 US mi
Pista permanente
Distanza 53[1] giri, 310,527[1] km/ 192,952 US mi
Clima nuvoloso
Risultati
Pole position Giro più veloce
Brasile (bandiera) Ayrton Senna Francia (bandiera) Alain Prost
McLaren - Honda in 1'38"041[2] McLaren - Honda in 1'43"506[1][3]
(nel giro 43[1])
Podio
1. Italia (bandiera) Alessandro Nannini
Benetton - Ford Cosworth
2. Italia (bandiera) Riccardo Patrese
Williams - Renault
3. Belgio (bandiera) Thierry Boutsen
Williams - Renault

Il Gran Premio del Giappone 1989 fu il quindicesimo appuntamento della stagione di Formula 1 1989. Disputatosi il 22 ottobre sul circuito di Suzuka, ha visto la vittoria di Alessandro Nannini su Benetton - Ford, seguito da Riccardo Patrese e da Thierry Boutsen. La gara è nota anche per il controverso incidente alla chicane del Triangolo CASIO tra Senna e Prost, che consegnò a quest'ultimo il terzo titolo mondiale della sua carriera.

Prima della gara

  • Prost si presentò a questa gara con un vantaggio di sedici punti sul compagno di squadra Senna; a due gare dal termine del campionato, il pilota brasiliano era costretto a vincere per mantenere aperta la lotta per il titolo mondiale.
  • Dopo aver saltato per squalifica il Gran Premio di Spagna Nigel Mansell tornò alla guida della sua Ferrari.
  • La Minardi sostituì solo per questa gara Pierluigi Martini, infortunato, con Paolo Barilla.
  • Dopo aver fatto correre per una gara Gregor Foitek, la Rial affidò la seconda vettura a Bertrand Gachot.

Pre qualifiche

Classifica

Pos No Pilota Costruttore/Motore Tempo
1 17 Italia (bandiera) Nicola Larini Osella - Ford Cosworth 1'43"035
2 30 Francia (bandiera) Philippe Alliot Lola Larrousse - Lamborghini 1'43"089
3 34 Germania (bandiera) Bernd Schneider Zakspeed - Yamaha 1'44"053
4 29 Italia (bandiera) Michele Alboreto Lola Larrousse - Lamborghini 1'44"075
Vetture non prequalificate
NPQ 18 Italia (bandiera) Piercarlo Ghinzani Osella - Ford Cosworth 1'44"313
NPQ 31 Brasile (bandiera) Roberto Moreno Coloni - Ford Cosworth 1'44"498
NPQ 36 Svezia (bandiera) Stefan Johansson Onyx - Ford Cosworth 1'44"582
NPQ 35 Giappone (bandiera) Aguri Suzuki Zakspeed - Yamaha 1'44"780
NPQ 33 Argentina (bandiera) Oscar Larrauri EuroBrun - Judd 1'45"446
NPQ 37 Finlandia (bandiera) Jyrki Järvilehto Onyx - Ford Cosworth 1'45"787
NPQ 40 Italia (bandiera) Gabriele Tarquini AGS - Ford Cosworth 1'46"705
NPQ 41 Francia (bandiera) Yannick Dalmas AGS - Ford Cosworth 1'48"306
NPQ 32 Italia (bandiera) Enrico Bertaggia Coloni - Ford Cosworth Senza tempo

Qualifiche

Senna conquistò la dodicesima pole position stagionale, infliggendo un distacco di un secondo e sette decimi al compagno di squadra Prost; in seconda fila si piazzarono i due piloti della Ferrari, con Berger davanti al rientrante Mansell. Patrese fece segnare il quinto tempo, davanti a Nannini, Boutsen, Alliot, Modena e il sorprendente Larini, decimo con l'Osella.

Classifica

Pos No Pilota Costruttore/Motore Q1 Q2 Distacco[1]
1 1 Brasile (bandiera) Ayrton Senna McLaren - Honda 1'39"493 1'38"041
2 2 Francia (bandiera) Alain Prost McLaren - Honda 1'40"875 1'39"771 +1"730
3 28 Austria (bandiera) Gerhard Berger Ferrari 1'41"253 1'40"187 +2"146
4 27 Regno Unito (bandiera) Nigel Mansell Ferrari 1'40"608 1'40"406 +2"365
5 6 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Williams - Renault 1'42"397 1'40"936 +2"895
6 19 Italia (bandiera) Alessandro Nannini Benetton - Ford Cosworth 1'41"601 1'41"103 +3"062
7 5 Belgio (bandiera) Thierry Boutsen Williams - Renault 1'42"943 1'41"324 +3"283
8 30 Francia (bandiera) Philippe Alliot Lola Larrousse - Lamborghini 1'42"534 1'41"336 +3"295
9 8 Italia (bandiera) Stefano Modena Brabham - Judd 1'42"909 1'41"458 +3"417
10 17 Italia (bandiera) Nicola Larini Osella - Ford Cosworth 1'42"483 1'41"519 +3"478
11 11 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Lotus - Judd 1'43"386 1'41"802 +3"761
12 12 Giappone (bandiera) Satoru Nakajima Lotus - Judd 1'43"370 1'41"988 +3"947
13 7 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Brabham - Judd 1'44"236 1'42"182 +4"241
14 24 Spagna (bandiera) Luis Pérez-Sala Minardi - Ford Cosworth 1'43"107 1'42"283 +4"242
15 21 Italia (bandiera) Alex Caffi Dallara Scuderia Italia - Ford Cosworth 1'43"171 1'42"488 +4"447
16 22 Italia (bandiera) Andrea De Cesaris Dallara Scuderia Italia - Ford Cosworth 1'43"904 1'42"581 +4"540
17 16 Italia (bandiera) Ivan Capelli March - Judd 1'43"851 1'42"672 +4"631
18 4 Francia (bandiera) Jean Alesi Tyrrell - Ford Cosworth 1'43"306 1'42"709 +4"668
19 23 Italia (bandiera) Paolo Barilla Minardi - Ford Cosworth 1'46"096 1'42"780 +4"739
20 15 Brasile (bandiera) Maurício Gugelmin March - Judd 1'44"805 1'42"880 +4"839
21 34 Germania (bandiera) Bernd Schneider Zakspeed - Yamaha 1'44"323 1'42"892 +4"851
22 20 Italia (bandiera) Emanuele Pirro Benetton - Ford Cosworth 1'43"217 1'43"063 +5"022
23 26 Francia (bandiera) Olivier Grouillard Ligier - Ford Cosworth 1'45"801 1'43"379 +5"338
24 10 Stati Uniti (bandiera) Eddie Cheever Arrows - Ford Cosworth 1'44"501 1'43"511 +5"470
25 9 Regno Unito (bandiera) Derek Warwick Arrows - Ford Cosworth 1'44"288 1'43"599 +5"558
26 3 Regno Unito (bandiera) Jonathan Palmer Tyrrell - Ford Cosworth 1'43"955 1'43"757 +5"716
Vetture non qualificate
NQ 25 Francia (bandiera) René Arnoux Ligier - Ford Cosworth 1'44"221 1'44"030 +5"989
NQ 29 Italia (bandiera) Michele Alboreto Lola Larrousse - Lamborghini 1'44"063 1'44"101 +6"022
NQ 38 Francia (bandiera) Pierre-Henri Raphanel Rial - Ford Cosworth 2'11"328 1'47"160 +9"119
NQ 39 Belgio (bandiera) Bertrand Gachot Rial - Ford Cosworth 1'50"883 1'47"295 +9"254

Gara

Al via Prost scattò meglio del compagno di squadra, sopravanzandolo e prendendo autorevolmente la testa della corsa. Il pilota francese conquistò inizialmente un buon margine su Senna, rimanendo in prima posizione anche dopo il cambio gomme, ma in seguito il pilota brasiliano ruppe ogni indugio e cominciò a rimontare giro dopo giro, portandosi a ridosso del rivale.

Sul finire del 47º giro, a sei giri dalla fine, in prossimità della curva Triangolo CASIO (la seconda più lenta del circuito dopo la curva Hairpin), Prost cominciò a frenare nel momento in cui Senna l'attaccò audacemente sul fianco destro; il francese s'accorse in extremis della mossa del brasiliano dallo specchietto e lo chiuse all'apice della chicane, bloccandogli la strada: i due vennero a contatto e le vetture si fermarono all'imboccatura della via di fuga. Con entrambi i motori fermi, i commissari s'affrettarono a spostare le due vetture; lasciando la prima marcia inserita e mettendo così in difficoltà i commissari durante la rimozione, Prost si slacciò le cinture e s'apprestò ad abbandonare la sua monoposto ormai sicuro d'aver vinto il mondiale e convinto che il compagno di squadra lo imitasse, ma Senna non si diede per vinto e, restando all'interno dell'abitacolo, fece cenno ai commissari di spingere la sua McLaren in modo da riavviare il motore e riuscendo così a ripartire, attraversando però la via di fuga. Senna dovette effettuare un intero giro prima di rientrare ai box per sostituire l'alettone anteriore, danneggiatosi a seguito della collisione con Prost e che si staccò definitivamente alla curva Degner, cedendo così temporaneamente la prima posizione a Nannini; il pilota italiano non poté resistere alla rimonta del brasiliano, che nel corso del 51º passaggio lo superò, sempre alla curva del Triangolo CASIO e senza riscontrare problemi, tagliando poi per primo il traguardo.

Subito dopo la gara, tuttavia, Senna fu squalificato per aver tratto vantaggio dalla spinta dei commissari che di fatto gli permisero di riaccendere il suo motore, oltre ad esser rientrato in pista dalla via di fuga e non percorrendo la chicane medesima dopo l'incidente con Prost, manovra vietata da regolamento. Dopo svariate contestazioni, dalla sentenza del Tribunale Internazionale d'Appello della FISA si legge (pubblicata in italiano da Autosprint) "uso irregolare della manovra di sgombero per rimettere in moto la sua vettura"[4]. La vittoria fu quindi assegnata a Nannini, che colse di fatto il primo (ed unico) successo in carriera; alle spalle del pilota della Benetton furono classificati, nell'ordine, Patrese, Boutsen, Piquet, Brundle e Warwick. Grazie a questo risultato Prost divenne matematicamente Campione del Mondo per la terza volta in carriera. Per la Ford (in collaborazione con Cosworth) si trattò della prima vittoria dal Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Est 1983.[5]

Classifica

Pos N Pilota Costruttore/Motore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 19 Italia (bandiera) Alessandro Nannini Benetton - Ford Cosworth 53 1'35'06"277 6 9
2 6 Italia (bandiera) Riccardo Patrese Williams - Renault 53 + 11"904 5 6
3 5 Belgio (bandiera) Thierry Boutsen Williams - Renault 53 + 13"446 7 4
4 11 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Lotus - Judd 53 + 1'44"225 11 3
5 7 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Brabham - Judd 52 + 1 giro 13 2
6 9 Regno Unito (bandiera) Derek Warwick Arrows - Ford Cosworth 52 + 1 giro 25 1
7 15 Brasile (bandiera) Maurício Gugelmin March - Judd 52 + 1 giro 20
8 10 Stati Uniti (bandiera) Eddie Cheever Arrows - Ford Cosworth 52 + 1 giro 24
9 21 Italia (bandiera) Alex Caffi Dallara Scuderia Italia - Ford Cosworth 52 + 1 giro 15
10 22 Italia (bandiera) Andrea De Cesaris Dallara Scuderia Italia - Ford Cosworth 51 + 2 giri 16
SQ 1 Brasile (bandiera) Ayrton Senna McLaren - Honda 53 Squalificato 1
Rit 2 Francia (bandiera) Alain Prost McLaren - Honda 46 Collisione con A.Senna 2
Rit 8 Italia (bandiera) Stefano Modena Brabham - Judd 46 Motore 9
Rit 27 Regno Unito (bandiera) Nigel Mansell Ferrari 43 Motore 4
Rit 12 Giappone (bandiera) Satoru Nakajima Lotus - Judd 41 Motore 12
Rit 4 Francia (bandiera) Jean Alesi Tyrrell - Ford Cosworth 37 Cambio 18
Rit 30 Francia (bandiera) Philippe Alliot Lola Larrousse - Lamborghini 36 Motore 8
Rit 28 Austria (bandiera) Gerhard Berger Ferrari 34 Cambio 3
Rit 20 Italia (bandiera) Emanuele Pirro Benetton - Ford Cosworth 33 Collisione con A.De Cesaris 22
Rit 26 Francia (bandiera) Olivier Grouillard Ligier - Ford Cosworth 31 Motore 23
Rit 16 Italia (bandiera) Ivan Capelli March - Judd 27 Sospensioni posteriori 17
Rit 17 Italia (bandiera) Nicola Larini Osella - Ford Cosworth 21 Freni 10
Rit 3 Regno Unito (bandiera) Jonathan Palmer Tyrrell - Ford Cosworth 20 Perdita di carburante 26
Rit 34 Germania (bandiera) Bernd Schneider Zakspeed - Yamaha 1 Cambio 21
Rit 24 Spagna (bandiera) Luis Pérez-Sala Minardi - Ford Cosworth 0 Collisione con J.Palmer 14
Rit 23 Italia (bandiera) Paolo Barilla Minardi - Ford Cosworth 0 Frizione 19
NQ 25 Francia (bandiera) René Arnoux Ligier - Ford Cosworth
NQ 29 Italia (bandiera) Michele Alboreto Lola Larrousse - Lamborghini
NQ 38 Francia (bandiera) Pierre-Henri Raphanel Rial - Ford Cosworth
NQ 39 Belgio (bandiera) Bertrand Gachot Rial - Ford Cosworth
NPQ 18 Italia (bandiera) Piercarlo Ghinzani Osella - Ford Cosworth
NPQ 31 Brasile (bandiera) Roberto Moreno Coloni - Ford Cosworth
NPQ 36 Svezia (bandiera) Stefan Johansson Onyx - Ford Cosworth
NPQ 35 Giappone (bandiera) Aguri Suzuki Zakspeed - Yamaha
NPQ 33 Argentina (bandiera) Oscar Larrauri EuroBrun - Judd
NPQ 37 Finlandia (bandiera) Jyrki Järvilehto Onyx - Ford Cosworth
NPQ 40 Italia (bandiera) Gabriele Tarquini AGS - Ford Cosworth
NPQ 41 Francia (bandiera) Yannick Dalmas AGS - Ford Cosworth
NPQ 32 Italia (bandiera) Enrico Bertaggia Coloni - Ford Cosworth

Polemiche dopo la gara

Dopo il successivo ed ultimo gran premio della stagione in Australia, l'incidente tra Prost e Senna e la successiva squalifica del brasiliano in Giappone tornarono drasticamente alla ribalta, creando uno strascico di polemiche che si trascinarono per tutto l'inverno: il ricorso della McLaren fu respinto dal tribunale della FISA che, non solo si limitò a ratificare le decisioni prese a Suzuka, bensì ritenne opportuno giudicare Senna come un "pilota pericoloso per la sicurezza degli altri piloti", facendo riferimento anche ad altri episodi controversi che avevano visto come protagonista lo stesso pilota brasiliano[6], imponendogli inoltre il pagamento di una multa di 100000 $[5].

In seguito a ciò, Senna accusò la federazione d'aver manipolato l'esito del Campionato e, in particolar modo, si scagliò sul presidente Jean-Marie Balestre, accusandolo di favoreggiamento sul connazionale Prost; Di conseguenza, la FISA optò anche per la sospensione della superlicenza di Senna per sei mesi, necessaria per poter gareggiare nelle competizioni motoristiche. Incredulo ed amareggiato sulla decisione presa a Parigi, Senna meditò il ritiro dalle corse. La situazione si risolse solo poco prima dell'inizio della stagione 1990, tramite una semplice lettera di scuse da parte di Senna verso Balestre e la federazione, che, accettandole, gli ripristinarono in anticipo la superlicenza, anche se alcune fonti indicano Ron Dennis come l'autore di tale lettera con tanto di firma falsificata[7].

Classifiche

Note

  1. ^ a b c d e f (EN) 1989 Grand Prix of Japan, su silhouet.com, Teamdan.org. URL consultato il 21 marzo 2010.
  2. ^ (EN) Japan 1989 - Starting grid, su statsf1.com. URL consultato il 21 marzo 2010.
  3. ^ Ayrton Senna aveva fatto segnare il miglior tempo in 1'43"025, ma questo non fu conteggiato in seguito alla squalifica del pilota brasiliano.
  4. ^ Antonio Granato, Senna e Prost, le macchine e gli uomini, ISBN 9798526844000.
  5. ^ a b (EN) Grand Prix Results: Japanese GP, 1989, su grandprix.com. URL consultato il 21 marzo 2010.
  6. ^ Cesare Maria Mannucci, Ayrton, pag.80
  7. ^ https://f1grandprix.motorionline.com/senna-vs-prost-suzuka-89-la-gara-della-discordia/
  8. ^ Per la regola degli scarti, solo undici risultati per ogni pilota erano considerati validi per l'assegnazione del titolo mondiale; tra parentesi sono indicati i punti totali conquistati, fuori dalle parentesi quelli validi per il campionato.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1989
 

Edizione precedente:
1988
Gran Premio del Giappone Edizione successiva:
1990