Giovanni Tebaldini

Oggi vogliamo addentrarci nell'affascinante mondo di Giovanni Tebaldini. Questo argomento è senza dubbio uno dei più importanti e rilevanti oggi, poiché Giovanni Tebaldini ha un impatto significativo su diversi ambiti della nostra vita. Dalla sua influenza sulla società, cultura, politica ed economia, alla sua importanza nella nostra vita personale e professionale, Giovanni Tebaldini gioca un ruolo cruciale nel modo in cui comprendiamo e affrontiamo il mondo che ci circonda. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti e dimensioni di Giovanni Tebaldini, esaminandone l'impatto e la rilevanza in vari contesti. Ci auguriamo che questa esplorazione ci fornisca una comprensione più profonda e completa di Giovanni Tebaldini, nonché un maggiore apprezzamento per la sua importanza nella nostra vita.

Giovanni Tebaldini

Giovanni Tebaldini (Brescia, 7 settembre 1864San Benedetto del Tronto, 11 maggio 1952) è stato un organista, compositore, musicologo e direttore d'orchestra italiano.

Biografia

Allievo di Paolo Chimeri, dopo essersi dedicato alla musica profana e teatrale, incoraggiato da Guerrino Amelli, iniziò ad impegnarsi nella musica sacra, diventando uno dei maggiori esponenti del Movimento Ceciliano.[1]In quest'ambito fu amico e collaboratore di Giuseppe Terrabugio.

Studiò al Conservatorio di Milano (1883-1886), alunno di Amilcare Ponchielli; fu organista presso la cattedrale di Piazza Armerina (1887), si perfezionò alla Kirchenmusikschule di Ratisbona (1889) con M. Haller e Franz Xaver Haberl. Diresse la Cappella Marciana a Venezia (dal 1889 al 1894, ottenendo la stima del cardinale Giuseppe Sarto); la Cappella Musicale della Basilica del Santo a Padova (1894-1897); il Conservatorio di Parma (dal 1897 al 1902, periodo in cui ebbe rapporti con Giuseppe Verdi); la Cappella Musicale della Basilica della Santa Casa di Loreto. Insegnò al Conservatorio «San Pietro a Majella» di Napoli (1925-1930); diresse il Liceo musicale «Claudio Monteverdi» di Genova (1930-1932).

Ricevette varie onorificenze, tra cui le nomine a Caballero de la Real Orden de Isabel la Catolica de Espana (1897), e a Cavaliere (1900) e Commendatore (1916) dell'Ordine della Corona d'Italia; la Commenda dell'Ordine di San Silvestro dal Papa Pio X (1906), l'Encomio Solenne dall'Accademia d'Italia (1940) e la nomina ad Accademico di Santa Cecilia (1951).

Compose musica profana (46 titoli, fra i quali un ispirato Epicedio in memoria dei martiri partigiani Paolo e Bruno Brancondi); musica sacra (142); trascrisse e ridusse circa 130 partiture di antichi maestri: Rappresentazione di Anima e di Corpo di Emilio de' Cavalieri, Euridice di Jacopo Peri e Giulio Caccini, «Jephte» di Carissimi, ecc.

È autore di importanti pubblicazioni: Metodo di studio per l'ogano moderno con Marco Enrico Bossi (1893), L'archivio musicale della Cappella Antoniana in Padova (1895), L'archivio musicale della Cappella Lauretana (1921), Ildebrando Pizzetti nelle 'memorie' di Giovanni Tebaldini (1931), Trattato di composizione di Peter Piel (tradotto dal tedesco).

È stato critico musicale dei periodici: «Gazzetta Musicale di Milano», «Musica sacra», «La Scuola Veneta di Musica Sacra», «Rivista Musicale Italiana» e di altre testate; dei quotidiani «La Sentinella Bresciana», «La Lega Lombarda», «Corriere d'Italia», «Il Giornale d'Italia», ecc. Ha scritto vari saggi e tenuto 175 conferenze.

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Silvestro - nastrino per uniforme ordinaria

Note

Bibliografia

  • Dizionario della Musica e dei Musicisti, volume 7, UTET, Torino 1999, pag. 657
  • A. Capri, Storia della musica. Dalle antiche civiltà orientali alla musica elettronica, Vallardi, Milano 1969, pag. 21.
  • C. Moretti, L'Organo italiano, Casa musicale eco, Monza 1989, pp.130-131. ISBN 88-6053-030-X
  • S. Martinotti, La musica a Milano, in Lombardia e oltre, Volume 2, Vita e pensiero, Milano, 2000, pp.387-390. ISBN 88-343-0499-3
  • M. Contati, M. Medici, W. Weaver, The Verdi-Boito correspondence, University of Chicago, Chigago, 1994, pag. 236. ISBN 0-226-85304-7
  • F. Sanvitale, La romanza italiana da salotto, EDT, Torino, 2002, p.703. ISBN 88-7063-615-1
  • Enciclopedia Italiana Treccani, volume 12, Roma, 1961, p.372.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN76744430 · ISNI (EN0000 0000 8077 9026 · SBN RAVV086964 · BAV 495/120000 · Europeana agent/base/31961 · LCCN (ENno93038885 · GND (DE103992693 · BNE (ESXX5563276 (data) · BNF (FRcb127651936 (data)