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Eyalet di Giannina | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Eyalet-i Yanina |
Lingue ufficiali | turco ottomano |
Lingue parlate | turco ottomano, albanese |
Capitale | Giannina |
Dipendente da | ![]() |
Politica | |
Forma di Stato | Eyalet |
Forma di governo | Eyalet elettivo dell'Impero ottomano |
Capo di Stato | Sultani ottomani |
Nascita | 1670 |
Fine | 1867 |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Grecia Albania |
Economia | |
Commerci con | Impero ottomano |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Islam, Cristianesimo ortodosso |
Religione di Stato | Islam |
Religioni minoritarie | Cristianesimo ortodosso, Ebraismo |
Evoluzione storica | |
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L'eyalet di Giannina (in turco: Eyalet-i Yanina) fu un eyalet dell'Impero ottomano situato in un territorio oggi diviso tra Grecia ed Albania.
Inizialmente una semplice circoscrizione amministrativa, divenne uno stato semi-autonomo di discreta estensione[1] sotto il dominio di Alì Pascià di Tepeleni (1788-1822), nominalmente vassallo della Sublime porta ma de facto sovrano del Pascialato di Giannina che si estendeva ben al di là dei propri confini istituzionali.
L'eyalet di Giannina venne costituito nel 1670 col centro amministrativo a Giannina.
Nel periodo compreso tra il 1788 ed il 1822, Alì Pascià di Tepeleni, il sangiacco di Trikala investito del pascialato di Giannina dal sultano Abdul Hamid I, seppe estendere i territori dipendenti dalla città, occupando, nell'entroterra, le contrade dipendenti dal centro di Souli[2] e, lungo la costa, le ex-colonie veneziane di Prevesa, Butrinto e Vonitsa. L'eyalet di Giannina divenne allora il pascialato di Giannina.
Riconquistato dagli ottomani nel 1822, l'eyalet venne incorporato nel vilayet di Giannina nel 1867.
I sangiaccati dell'eyalet di Giannina a metà Ottocento erano:[3]