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Epipogio | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Epidendroideae |
Tribù | Nervilieae |
Sottotribù | Epipogiinae |
Genere | Epipogium |
Specie | E. aphyllum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Liliidae |
Ordine | Orchidales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Epidendroideae |
Tribù | Nervilieae |
Sottotribù | Epipogiinae |
Genere | Epipogium |
Specie | E. aphyllum |
Nomenclatura binomiale | |
Epipogium aphyllum Sw, 1814 | |
Sinonimi | |
Orchis aphylla (bas.) |
L'epipogio afillo (Epipogium aphyllum Sw, 1814) è una pianta erbacea spontanea in Italia, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]
Il nome generico (Epipogium) deriva da due parole greche: "epi" (= sopra) e "pogon" (= barba), e potrebbe indicare la posizione superiore del labello. L'epiteto specifico (aphyllum) deriva sempre dal greco: "a" (negazione) e "fyllon" (= foglia) e indica il fusto privo di foglie. I primi botanici a nominare questa pianta furono Carl von Linné nel 1753 con il nome Satyrium epipogium e F. W. Schmidt nel 1791 con il nome di Orchis aphylla. In realtà la denominazione scientifica che s'impose fu quella di Epipogium aphyllum da parte del botanico e naturalista svedese Olof Peter Swartz nel 1814 in una pubblicazione intitolata Summa vegetabilium Scandinaviae. In lingua tedesca questa pianta si chiama Widerbart; in lingua francese si chiama Épipogon sans feuilles; in lingua inglese questa pianta si chiama Ghost Orchid.
È una pianta erbacea alta 5– 30 cm. La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante perenni dotate di rizoma, un fusto sotterraneo dal quale, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive su altri vegetali di maggiori proporzioni.
Le radici sono secondarie da rizoma.
Le foglie (2 – 3) sono ridotte a delle squame brunastre a consistenza membranosa. Questa pianta non avendo foglie verdi (è quindi incapace di produrre sostanze organiche dalla fotosintesi clorofilliana) è fondamentalmente saprofita.
L'infiorescenza è una spiga semplice con pochi e penduli fiori (2 – 8 fiori). I fiori sono posti alle ascelle di brattee brune e triangolari-ovate, di tipo squamiforme. I fiori, brevemente pedicellati, non sono resupinati come nella maggioranza delle orchidee, quindi il labello è rivolto verso l'alto. Dimensione delle brattee: larghezza 2,8 – 4 mm; lunghezza 6 – 9 mm. Lunghezza del pedicello: 3 – 5 mm.
I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[2]. Dimensione dei fiori: 15 – 20 mm.
Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio[6].
La riproduzione di questa pianta avviene in due modi:
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[7]:
Le Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie[8]. Il genere cosmopolita Epipogium è composto da pochissime specie, delle quali una sola è spontanea dei territori italiani.
Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale).
Il numero cromosomico di Epipogium aphyllum è: 2n = 68[9][10].
La specie di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Questa orchidea priva di parti verdi e di foglie può essere confusa con altre specie più o meno simili quali Coeloglossum viride (L.) Hartm., Chamorchis alpina (L.) Rich., Corallorhiza trifida Châtel., oppure le specie del genere Listera. Per i vari confronti sia morfologici che anatomici vedere le relative voci di questa enciclopedia.
Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11] In particolare questa specie è tutelata dalla Convenzione di Washington (2007)[12].