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Il primo impatto del Napoli nel nuovo campionato italiano unificato aveva avuto esiti disarmanti, poiché aveva terminato il torneo all'ultimo posto con un solo punto conquistato in 18 partite. La Federazione decise di accordare una seconda chance alla rappresentanza meridionale nel massimo campionato, ripescando le società retrocesse e allargando il campionato a 22 squadre. Questa volta si vollero avere però garanzie che tali sodalizi fossero in grado di stare in piedi con le proprie gambe: per quanto riguardava il Napoli, il presidente uscente Giorgio Ascarelli diede ampie rassicurazioni su un deciso attivismo della società partenopea nel calciomercato estivo.
Tuttavia, sulla falsariga del precedente torneo, il Napoli disputò un girone d'andata disastroso, alla fine del quale era in zona retrocessione con soli 4 punti raccolti, grazie anche alla vittoria ottenuta alla 1ª di campionato contro la Reggiana (4-0), la prima vittoria ufficiale della storia azzurra. Nel girone di ritorno, il Napoli vinse gare importanti contro Pro Vercelli (2-0) e Genoa (2-1), arrivando terzultimo con 15 punti che non bastarono per evitare la retrocessione dato che, per far tornare il campionato a 20 squadre, la FIGC aveva stabilito che anche la terzultima dei due gironi sarebbe retrocessa per un totale di sei retrocessioni contro le quattro promozioni dalla serie inferiore. La retrocessione durò però solo due settimane: già il 18 marzo 1928, addirittura prima dell'inizio della Coppa CONI, un ennesimo stravolgimento della formula del campionato portò al ripescaggio di tutte le retrocesse tranne le due ultime in classifica (Verona e Reggiana):
«...nella stagione 1929-30 avremo in Divisione Nazionale 32 squadre delle quali 16 parteciperanno alla Serie A e 16 alla Serie B... Questo sistema in sostanza porta a quel girone unico da tanto tempo atteso, mentre crea tra la massima categoria e la Prima Divisione un utile cuscinetto. Nella stagione 1928-29 si avrà invece un campionato di transizione: verrà giocato su due gironi di 12 squadre ciascuno, cioè le attuali meno l'Hellas e la Reggiana, oltre ovviamente alle vincenti dei quattro gironi della Prima Divisione. Le prime quattro classificate di ogni girone (totale 8 squadre) disputeranno un girone finale per il titolo di campione d'Italia 1928-1929, mentre le 16 escluse disputeranno la Coppa CONI. Le prime quattro classificate di ogni girone della Coppa CONI (totale 8 squadre) andranno per la stagione 1929-30 a completare la Serie A con le otto finaliste, mentre le ultime quattro classificate di ogni girone, più le prime due classificate di ogni girone di Prima Divisione (totale 16 squadre) formeranno la Serie B della Divisione Nazionale.»
(Deliberazione della FIGC riportato da La Stampa del 19 marzo 1928, p. 2.)
Il Napoli poté così disputare la Coppa CONI, torneo di consolazione per le escluse dalle Finali per lo scudetto, con la consapevolezza di disputare la Divisione Nazionale anche l'anno successivo, per l'ennesimo allargamento del Campionato che per la stagione successiva sarebbe stato a 24 squadre. La squadra si piazzò terza in un girone a sette squadre vinto dalla Roma (che poi si aggiudicò il trofeo).
A giugno il campionato venne allargato addirittura a 32 squadre, ripescando anche Verona e Reggiana e ammettendo alla Divisione Nazionale ulteriori sei squadre di Prima Divisione:
«Nella prossima stagione al campionato di Divisione Nazionale parteciperanno 32 squadre, che giuocheranno in due gironi di 16 ciascuna... Le iscrizioni si chiuderanno il prossimo 10 luglio. In base alle medesime pervenute, il Direttorio Federale stabilirà i gironi fissando di conseguenza le varie squadre da promuovere. Tuttavia possiamo finora comunicarvi che in Divisione Nazionale entreranno otto squadre più delle previste seguendo nella scelta criteri politici oltre che sportivi. Oltre alle 24 che già hanno diritto, andranno dunque nella massima categoria le seguenti squadre: Hellas, Reggiana, Triestina (indipendentemente quest'ultima dal posto che occupa in classifica, ma in omaggio agli altri titoli della nobilissima Trieste), la Fiorentina, il Legnano, la Milanese, la Venezia e la Prato, tenendo per questa in conto che la cittadina toscana ha ben 155 giuocatori tesserati...»
(Deliberazione della FIGC riportato da La Stampa del 29 giugno 1928, p. 5.)
In seguito alla fusione tra USM e Inter nell'Ambrosiana, che liberò un posto, venne ripescata la Fiumana per permettere anche alle squadre della Venezia Giulia di entrare in Divisione Nazionale.
Nella stagione 1927-1928 i 2 gironi (girone A e girone B) erano formati da 11 squadre ciascuno, quindi ogni turno prevedeva 5 incontri mentre 1 squadra riposava. Il Napoli riposò all'ottava e alla diciannovesima giornata.
^Al contrario di quanto riportato da più fonti recenti, da fonti dell'epoca sembra accertato che il Gariglio I che militò nel Napoli fosse Domenico e non Corrado.