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Youssef Nabil (Il Cairo, 6 novembre 1972) è un artista e fotografo egiziano.
Nabil inizia la sua carriera fotografica nel 1992 allestendo dei set, nei quali i suoi amici interpretano melodrammi che ricordano le foto di scena dell'età d'oro del cinema egiziano. Più tardi nel 1990, mentre lavora come assistente di fotografi nei migliori studi a New York e Parigi, inizia a fotografare artisti e amici, realizzando ritratti formali, ma anche scatti dove i suoi soggetti sono immersi nel regno dei sogni e del sonno, ai confini della coscienza e lontano dalla loro condizione di personaggi pubblici. Al suo ritorno in Egitto nel 1999, sviluppa ulteriormente il suo approccio unico alla fotografia pittorica, con ritratti di scrittori, cantanti e stelle del cinema del mondo arabo. Negli ultimi anni, specialmente da quando si è stabilito a Parigi e a New York, ha iniziato a produrre autoritratti che rispecchiano la sua vita dislocata lontano dall'Egitto. In queste scene recenti indugia tra realtà mondane e sogni sereni, tra solitudine e fama, tingendole di sesso e morte.[1]
Molti personaggi sono stati fotografati da Nabil tra cui diversi artisti come Tracey Emin, Gilbert & George, Nan Goldin, Marina Abramović, Louise Bourgeois e Shirin Neshat, cantanti quali Alicia Keys, Sting e Natacha Atlas e diversi attori: Omar Sharif, Faten Hamama, Rossy de Palma, Charlotte Rampling, Fanny Ardant e Catherine Deneuve.
Il lavoro di Nabil è stato presentato in numerose mostre personali e collettive in diverse gallerie e musei tra cui il British Museum, Londra; il Centro de la Imagen, Città del Messico, il North Carolina Museum of Art, Nord Carolina; il BALTIC Centre for Contemporary Art, Newcastle, il Michael Stevenson Gallery, Città del Capo; la Galleria Leme, San Paolo; la Townhouse Gallery, Il Cairo; al Fotofest Houston, Texas, al Centre de Cultura Contemporània di Barcellona, al Institut du Monde Arabe, Parigi; al Savannah College of Art and Design, Savannah; al Kunstmuseum, Bonn; The Third Line Gallery, Dubai, al Volker Diehl Gallery, Berlino; Galerist, Istanbul, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, Siviglia; Aperture Foundation, New York; Palazzo Grassi (2019), Venezia.[1]
Youssef Nabil osserva la sua vita come se fosse al cinema, guardando e testimoniando ogni minuto del suo film. Egli è affascinato dall'idea che nelle storie del cinema, gli attori giocano un ruolo in cui nulla è reale, se muoiono nel film in realtà non muoiono nella vita reale. Quando si rende conto, come un bambino, che molte delle sue star del cinema preferite sono morte, nasce in lui il desiderio di incontrare quelli che sono ancora in vita e di immortalarli nelle sue foto, prima sia troppo tardi. Così facendo, dà vita ad una realtà immaginaria, che riflette sia sui paradossi del Medio Oriente nel nostro tempo, sia sulle fantasie e la stravaganza delle stelle del cinema egiziano nella cosmopolita Il Cairo degli anni pre-rivoluzionari.[2]
La tecnica distintiva di Nabil, quella di colorare a mano le stampa fotografiche alla gelatina d'argento, elimina i difetti della realtà e ricorda il periodo d'oro del cinema egiziano. Nabil sconvolge le nozioni dominati della fotografia a colori e della pittura, così come le supposizioni circa l'estetica associata all'arte e quella identificati con la cultura popolare. Il suo particolare medium evoca un senso di nostalgia che permette alle sue fotografie di oscillare tra il nostro tempo e quello di un'altra epoca.
Nel 2010 Youssef Nabil ha scritto, prodotto e diretto il suo primo film You Never Left, un corto di 8 minuti, con gli attori Fanny Ardant e Tahar Rahim.
Nel 2003 Nabil vince il premio Seydou Keita per la ritrattistica, all'interno della Biennale di Fotografia Africana a Bamako.
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