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Tautogolabrus adspersus | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Neopterygii |
Infraclasse | Teleostei |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Labroidei |
Famiglia | Labridae |
Genere | Tautogolabrus |
Specie | T. adspersus |
Nomenclatura binomiale | |
Tautogolabrus adspersus (Walbaum, 1792) |
Tautogolabrus adspersus (Walbaum, 1792), l'unica specie facente parte del genere Tautogolabrus, è un pesce di acqua salata appartenente alla famiglia Labridae[2].
Proviene dall'ovest dell'oceano Atlantico, dove è stato localizzato soprattutto dall'isola di Terranova, lungo le coste del Canada, nella Baia di Chesapeake[3] e nel golfo di San Lorenzo[2]. Vive soprattutto vicino alla costa, in particolare in inverno, quasi sempre in zone rocciose[1]. È comune vicino ai moli ed ai relitti[3]. Può essere trovato fino a 120 m di profondità[1].
Presenta un corpo compresso lateralmente, allungato e non particolarmente alto, con la testa dal profilo appuntito. Le pinne sono ampie, alte, ma non molto allungate e hanno sfumature che tendono al rosso; la pinna caudale non è biforcuta. Non supera i 38 cm per 1 kg di peso, e vive fino a 6 anni[3]. La colorazione è variabile[4].
Può formare banchi[1].
È una specie carnivora che durante l'inverno smette di nutrirsi[2]. La sua dieta è molto varia e comprende sia resti di animali morti[5] che invertebrati vivi, tra cui echinodermi, soprattutto ricci di mare[6] e vermi, di solito anellidi policheti. Altre prede sono molluschi bivalvi e gasteropodi, crostacei anfipodi (Unciola), isopodi e gamberi (Pandalus)[5]. Si nutre anche di tunicati, soprattutto ascidie[7].
È oviparo e la fecondazione è esterna. Le uova, trasparenti e galleggianti, vengono deposte tra luglio e agosto[2] e impiegano da 40 ore a 3 giorni per schiudersi[1].
È classificato come "a rischio minimo" (LC) dalla lista rossa IUCN perché oltre alla cattura durante la pesca sportiva non è minacciato da particolari pericoli[1].