Sepiolida

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Sepiolida
Sepiola atlantica
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
SuperphylumLophotrochozoa
PhylumMollusca
SubphylumConchifera
ClasseCephalopoda
SottoclasseColeoidea
SuperordineDecapodiformes
OrdineSepiolida
Fioroni, 1981
Famiglie

I Sepiolida Fioroni, 1981 sono un ordine di molluschi cefalopodi, strettamente connesso con le seppie. Il taxon è diffuso acque costiere poco profonde, in particolare nell'Oceano Pacifico e nell'Oceano Indiano, ma alcune specie abitano anche l'Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo[1].

Descrizione

I Sepiolida hanno un mantello ma non il tipico osso di seppia e possiedono otto braccia e due tentacoli con ventose. Sono molto piccoli (le dimensioni oscillano tra 1 e 8 cm)[2] e possono nuotare usando sia le alette del loro mantello sia la propulsione a getto.

Bioluminescenza

I Sepiolida hanno un rapporto simbiotico con i batteri bioluminescenti della specie Vibrio fischeri, i quali abitano uno speciale organo luminoso all'interno del mantello del calamaro (fotoforo). Essi ricevono zuccheri e amminoacidi dai Sepiolida. La luce emessa dai batteri nasconde la sagoma dell'animale vista dal basso. Il corpo ha filtri che possono variare la lunghezza d'onda della luce, lenti di diffusione e un riflettore che dirige la luce verso il basso[2].

Biologia

Essi si riproducono ripetutamente per tutta la vita. Le femmine depongono le uova in confezioni da 1 a 400, coprendole di sabbia e abbandonandole[2].

Tassonomia

Sono riconosciute due famiglie:[2]

Note

  1. ^ Reid, A. & P. Jereb, pagg. 208-210.
  2. ^ a b c d Margaret J .McFall-Ngai, pagg. 235-256.

Bibliografia

  • (EN) Margaret J .McFall-Ngai, Consequences of evolving with bacterial symbionts: Insights from the Squid-Vibrio Associations, 1999.
  • (EN) Reid, A. & P. Jereb, Cephalopods of the world. An annotated and illustrated catalogue of species known to date. Volume 1. Chambered nautiluses and sepioids (Nautilidae, Sepiidae, Sepiolidae, Sepiadariidae, Idiosepiidae and Spirulidae), Roma, FAO, 2005.

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