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Saab 91 Safir | |
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Descrizione | |
Tipo | Aereo da addestramento |
Equipaggio | 4 |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 20 novembre 1945 |
Utilizzatore principale | ![]() |
Altri utilizzatori | ![]() ![]() |
Esemplari | 323 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 7,95 m |
Apertura alare | 10,60 m |
Altezza | 2,20 m |
Superficie alare | 13,60 m² |
Peso a vuoto | 710 kg |
Peso max al decollo | 1 205 kg |
Propulsione | |
Motore | un Avco Lycoming O-360-A1A, a 4 cilindri contrapposti |
Potenza | 180 hp (134 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 266 km/h |
Autonomia | 1 000 km |
Tangenza | 5 000 m |
Note | dati riferiti alla versione 91D |
Dati tratti da Enciclopedia L'Aviazione[1] | |
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Il Saab 91 Safir (Zaffiro in lingua svedese) è un aereo da addestramento, costruito dalla svedese Saab, a partire dalla seconda metà degli anni quaranta. Monoplano e monomotore, venne costruito su licenza anche dall'olandese De Schelde.
Il progetto del Saab 91 risale agli ultimi periodi della seconda guerra mondiale: si trattava di un aereo da addestramento, realizzato dalla casa costruttrice senza una specifica richiesta, il cui prototipo venne portato in volo per la prima volta sul finire del 1945[1]. Si tratta di un velivolo con struttura interamente metallica ed ala a sbalzo; il carrello d'atterraggio è di tipo triciclo anteriore, retrattile. Il progetto venne realizzato da Anders J. Andersson, che aveva collaborato alla progettazione del Bücker Bü 181 ed i due aerei impiegarono diverse soluzioni comuni.
Il primo esemplare era dotato di motore de Havilland Gipsy Major 1C, in grado di sviluppare una potenza di 130 hp; l'ala era a sbalzo e la cabina di pilotaggio poteva ospitare 3 persone (compreso l'istruttore).
Dopo i primi positivi collaudi, venne decisa la produzione in serie del Safir e si stabilì di dotare il velivolo del più potente de Havilland Gipsy Major 10, indicandolo come Saab 91A[1].
Nel 1949 venne realizzata una seconda versione, in questo caso motorizzata con un AVCO Lycoming O-435-A (motore a 6 cilindri contrapposti che erogava una potenza di 190 hp)[1]: questa versione venne adottata dalla Svenska Flygvapnet che destinò gli esemplari acquistati a compiti di addestramento basico. In questo caso l'aereo, identificato come Saab 91B dal costruttore, acquisì la designazione di Sk50 attribuita dall'Aviazione Svedese (da Skolflygplan, formatore in lingua svedese).
Nel corso del 1953 vide la luce una terza versione (Saab 91C), caratterizzata dalla cabina quadriposto. L'ultima versione (Saab 91D) venne realizzata nell'intento di alleggerire il velivolo ed era dotata di impiantistica modernizzata; era inoltre equipaggiata con motore AVCO Lycoming O-360 (a 4 cilindri contrapposti) della potenza di 180 hp[1].
Il Saab 91 Safir venne realizzato complessivamente in 323 esemplari e venne impiegato (in ruoli sia militari che civili) in una ventina di paesi.
Nel corso degli anni il prototipo del Safir venne impiegato per collaudare (su scala ridotta) le ali che sarebbero state successivamente impiegate sul Saab 29 Tunnan e sul Saab 32 Lansen[2].