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Palazzo Corda | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Sardegna |
Località | Calangianus |
Indirizzo | Via Angioy, 19 |
Coordinate | 40°55′18.33″N 9°11′38″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Inaugurazione | 1885 |
Uso | promiscuo |
Piani | 2 |
Realizzazione | |
Proprietario | Comune di Calangianus |
Committente | Marco Corda |
Palazzo Corda è un palazzo storico del centro di Calangianus, comune della Gallura in provincia di Sassari, situato su via Angioy.
Di proprietà del comune dal 2006, il palazzo è stato ristrutturato ed adibito a polo culturale e nuova biblioteca del paese.
Il Palazzo Corda venne edificato nel 1885 per volere di Marco Corda (1833-1915),[1] il primo pioniere calangianese nel campo del sughero, e ne fece la sua dimora di famiglia nonché sede del primo settore industriale di Calangianus.[2][3] Sede dei primi grandi dibattiti sul campo del sughero, del quale Calangianus è capitale mondiale, ospitò il 4 marzo 1888 le autorità per l'inaugurazione della ferrovia Monti-Tempio.[4]
Di proprietà del comune dal 2006, il palazzo venne ristrutturato (lavori di restauro finanziati dallo stato) e privato dell'ampio cortile sul retro. Dal 2016, il palazzo si trova in una fase di adattamento per ospitare, oltre al nuovo museo del costume gallurese, una biblioteca più grande e meglio attrezzata,[5][6][7] grazie anche ad un cospicuo finanziamento di 830.595 euro erogato dal CIPE e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.[8]
Costruito in pieno centro ai piedi del colle Santa Justa, dove è situata la parrocchia, presenta le caratteristiche e le tecniche costruttive tipiche di fine Ottocento, con una pianta rettangolare e un'ampia facciata a due livelli sulla quale sono situati otto finestre ed un terrazzo che sovrasta un portale ligneo (terrazzo sovrastato a sua volta da un'iscrizione che attesta il primo proprietario del palazzo storico).
L'edificio comprende un primo piano, il piano terra e la soffitta, ed anticamente presentava sul retro un ampio cortile granitico,[9] da cui si vi era l'accesso diretto alla cantina e, grazie allo scalone centrale, si saliva al piano nobile, caratterizzato da otto grandi camere, comunicanti fra loro e soffitto alto 3,45 m. Le stanze sono decorate da volte e pregevoli decorazioni, affreschi, stucchi e mosaici, a testimonianza del benessere degli antichi proprietari.[8]