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Matteo Maria Zuppi cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Gaudium Domini fortitudo vestra | |
Titolo | Cardinale presbitero di Sant'Egidio |
Incarichi attuali |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 11 ottobre 1955 a Roma |
Ordinato presbitero | 9 maggio 1981 dal vescovo Renato Spallanzani |
Nominato vescovo | 31 gennaio 2012 da papa Benedetto XVI |
Consacrato vescovo | 14 aprile 2012 dal cardinale Agostino Vallini |
Elevato arcivescovo | 27 ottobre 2015 da papa Francesco |
Creato cardinale | 5 ottobre 2019 da papa Francesco |
Matteo Maria Zuppi (Roma, 11 ottobre 1955) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, dal 27 ottobre 2015 arcivescovo metropolita di Bologna e dal 24 maggio 2022 presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
È quinto dei sei figli di Enrico Zuppi, giornalista cattolico per oltre trent'anni direttore dell'Osservatore della Domenica, e di Carla Fumagalli, che era nipote per parte di madre del cardinale Carlo Confalonieri.
Nel 1973 ha conosciuto Andrea Riccardi, fondatore cinque anni prima della Comunità di Sant'Egidio, cominciando a collaborare con l'associazione dapprima nelle scuole popolari e poi con gli anziani soli e gli immigrati. Entrato nel seminario di Palestrina, ha conseguito il baccalaureato in teologia presso la Pontificia Università Lateranense, per laurearsi poi in lettere e filosofia alla Sapienza di Roma, con una tesi in storia del cristianesimo.
Il 9 maggio 1981 è stato ordinato presbitero, nella cattedrale di Sant'Agapito martire a Palestrina, da Renato Spallanzani vescovo della sede suburbicaria di Palestrina, per la quale è stato inizialmente incardinato. Appena dopo l'ordinazione, è stato nominato vicario parrocchiale della basilica di Santa Maria in Trastevere di Roma, mantenendo l'incarico per diciannove anni. Nel 1983, inoltre, ha assunto la rettoria della chiesa di Santa Croce alla Lungara, sempre nei rione Trastevere. Il 15 novembre 1988 è stato incardinato nella diocesi di Roma[1] per la quale a partire dal 1995 è stato membro del consiglio presbiterale.
Nel 1990, collaborando con Andrea Riccardi, Jaime Pedro Gonçalves e Mario Raffaelli, ha svolto il ruolo di mediatore nelle trattative tra il governo del Mozambico (all'epoca controllato dai socialisti del Fronte di Liberazione del Mozambico) e il partito di Resistenza Nazionale Mozambicana, impegnati sin dal 1975 in una guerra civile. Dopo ventisette mesi di trattative, La mediazione condusse, il 4 ottobre 1992, alla firma degli accordi di pace di Roma, che sancirono la fine delle ostilità.[2] Per questi eventi Zuppi e Riccardi sono stati nominati cittadini onorari del Mozambico.[3] In seguito, ha continuato a operare con la cosiddetta "diplomazia parallela" della Comunità di Sant'Egidio.[4]
Nel 2000 è diventato assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant'Egidio ed è succeduto a Vincenzo Paglia, nominato vescovo di Terni-Narni-Amelia, quale parroco della basilica di Santa Maria di Trastevere. Nel 2005 il cardinale vicario Camillo Ruini lo ha nominato prefetto della III prefettura di Roma. Il 30 marzo 2006 papa Benedetto XVI gli ha conferito il titolo onorifico di cappellano di Sua Santità.[5]
Dal 2010, lasciata dopo 29 anni la basilica di Santa Maria in Trastevere e di conseguenza la III prefettura, è stato nominato parroco della chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, tra le più popolose della città, assumendo dal 2011 il ruolo di prefetto della XVII prefettura di Roma.[1]
Il 31 gennaio 2012 papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare di Roma per il settore Centro e vescovo titolare di Villanova.[6] Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 14 aprile seguente, nella basilica di San Giovanni in Laterano, per l'imposizione delle mani del cardinale Agostino Vallini, vicario generale per la diocesi di Roma, co-consacranti l'arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Giovanni Battista Pichierri e il vescovo di Terni-Narni-Amelia Vincenzo Paglia (poi arcivescovo).
È uno dei vescovi che ha celebrato la messa tridentina dopo il motu proprio Summorum Pontificum[7] e dopo il motu proprio Traditionis custodes[senza fonte].[8]
Il 27 ottobre 2015 papa Francesco lo ha nominato arcivescovo metropolita di Bologna;[9] in sostituzione del cardinale Carlo Caffarra, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 12 dicembre successivo ha preso possesso canonico dell'arcidiocesi aprendo, contestualmente, la porta santa della cattedrale di San Pietro, in occasione del Giubileo straordinario della misericordia. Dall'11 gennaio 2016 al 15 gennaio 2024 è stato presidente della Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna.
Il 29 giugno 2016 ha ricevuto il pallio nella basilica di San Pietro in Vaticano da papa Francesco. Il pallio, secondo le disposizioni del pontefice, gli è stato imposto dal nunzio apostolico Adriano Bernardini il successivo 4 ottobre, nella basilica di San Petronio, in occasione della festa del santo patrono, alla presenza dei vescovi delle diocesi suffraganee di Imola Tommaso Ghirelli, Ferrara-Comacchio Luigi Negri e Faenza-Modigliana Mario Toso.[10]
Da arcivescovo di Bologna ha indetto il congresso eucaristico diocesano, svoltosi dal 13 novembre 2016 all'8 ottobre 2017,[11] e, per la sua conclusione, ha accolto papa Francesco in visita pastorale a Bologna, il 1º ottobre. Il 9 settembre 2017, nella cattedrale di san Pietro, ha presiededuto le esequie del suo predecessore, il cardinale Carlo Caffarra.
È stato membro del XV consiglio ordinario del Sinodo dei vescovi per i giovani. Successivamente papa Francesco lo ha nominato membro del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale dal 21 febbraio 2020[12][13] e membro dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica dal successivo 18 aprile.[14][15]
Durante l'Angelus del 1º settembre 2019, papa Francesco ne ha annunciato la creazione a cardinale nel concistoro del successivo 5 ottobre.[16] attribuendogli il titolo cardinalizio di Sant'Egidio in Trastevere, istituito dal papa per l'occasione, del quale ha preso possesso l'11 gennaio 2020. Fino alla creazione a cardinale di Mauro Gambetti, è stato il porporato italiano più giovane.
Dalla stagione televisiva 2019-20 ha curato, alternandosi con diversi sacerdoti, la rubrica Le ragioni della speranza all'interno del programma di Rai 1 A Sua immagine, mentre il 27 ottobre 2019 è stato ospite del programma Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio. Sempre nel 2019 ha pubblicato il libro Odierai il prossimo tuo come te stesso, incentrato sull'odio sociale e l'odio interno alla Chiesa. Dopo la sua creazione a cardinale, il regista e sceneggiatore Emilio Marrese ha prodotto il film Il Vangelo secondo Matteo Z. - Professione Vescovo, nel quale racconta l'impegno profuso dall'arcivescovo per gli ultimi.
Il 9 ottobre 2021 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Veroli, in provincia di Frosinone, comune d'origine della nonna paterna.[17]
Il 14 gennaio 2022, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, ha presieduto la celebrazione dei funerali di Stato del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, suo amico dai tempi del liceo.[18]
Il 24 maggio 2022 papa Francesco lo ha nominato presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in sostituzione del cardinale Gualtiero Bassetti,[19] scegliendolo da una terna di nomi, proposta il giorno stesso dall'assemblea della CEI, che comprendeva anche il cardinale Augusto Paolo Lojudice e il vescovo Antonino Raspanti.[20] Il 2 giugno 2023 papa Francesco lo ha nominato giudice della Corte di cassazione dello Stato della Città del Vaticano, con decorrenza dal 1º gennaio 2024.[21]
Il 12 ottobre 2022 ha ottenuto dall'Università "La Sapienza" di Roma il dottorato di ricerca honoris causa in studi politici.[22] e il 12 aprile 2024 dall'Università di Catania la laurea magistrale honoris causa in Global Politics and Euro-Mediterranean Relations.[23]
Il 20 maggio 2023 papa Francesco lo ha incaricato di guidare la missione diplomatica della Santa Sede finalizzata ad «allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina», il cui scopo principale era promuovere gesti di umanità e costruire le premesse perché potesse essere raggiunta una pace giusta.[24] La missione si è tradotta in cinque viaggi diplomatici a Kiev (5-6 giugno), Mosca (28-29 giugno)[25], Washington (18 luglio),[26] Pechino (13-15 settembre)[27] ed infine a Mosca (14-16 ottobre 2024).[28]
Nel luglio 2024 ha dichiarato che la fede in Dio non sempre è necessaria, esistendo notevoli esempi di altruismo anche tra quanti ne sono privi. Essa è strumentale all'amore per il prossimo.[29] Le sue parole sono state all'origine di una lettera di risposta del vescovo scomunicato Carlo Maria Viganò che ne ha criticato il progressismo, l'apertura all'accoglienza degli immigrati irregolari, l'inclusività e le posizioni non tradizionaliste nei confronti dei musulmani e della comunità LGBT.[30]
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Stemma | Descrizione |
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Nello stemma vi sono:
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 233412342 · ISNI (EN) 0000 0003 7032 4986 · SBN BVEV097173 · BAV 495/378786 · GND (DE) 1052418643 · BNF (FR) cb179489378 (data) |
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