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Maria Teresa Parpagliolo (Roma, 1903 – Roma, 1974) è stata un architetto del paesaggio italiana.
Figlia di Bianca Manara e Luigi Parpagliolo, si forma come autodidatta sull'architettura del paesaggio e del giardino dall'ottobre 1931 all'aprile 1932 presso lo studio dell'architetto paesaggista inglese Percy Stephen Cane (1872-1953)[1]. Dirige, dal 1940 al 1942, l’Ufficio Parchi e Giardini del Comune di Roma[2]. Nell'immediato dopoguerra, nel 1946, sposa il militare inglese Ronald Shephard e comincia ad alternare lavori e incarichi di prestigio tra l'Inghilterra e l'Italia. Viene ammessa nel British Institute of Landscape Architects e partecipa al Festival of Britain nel 1951 È indicata nell’Oxford Companion to Gardens come “uno degli architetti paesaggisti più rilevanti del ventesimo secolo”.[3]
I suoi primi lavori sono progettazioni per spazi verdi destinati a case private. Si dedica anche alla stesura di articoli sulla progettazione dei giardini e tiene per Domus, tra il 1930 e il 1938, una rubrica fissa dal titolo Giardino fiorito.
Nel 1939 collabora con gli architetti Raffaele De Vico e Pietro Porcinai all'organizzazione dell'intero sistema di parchi e giardini della nuova zona di Roma (EUR) destinata ad ospitare l'Esposizione Universale del 1942. La progettazione delle aree verdi dell'EUR voleva essere, cosa inusuale ancora oggi in Italia, di ampio respiro, non solo vista come completamento della parte urbanistica e architettonica.
Collabora con numerosi articoli in riviste quali:
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