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Iodoformio | |
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Nome IUPAC | |
triiodometano | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CHI3 |
Massa molecolare (u) | 393,7 g/mol |
Aspetto | solido giallo |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-874-5 |
PubChem | 6374 |
DrugBank | DBDB13813 |
SMILES | C(I)(I)I |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 120 °C (393 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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attenzione | |
Frasi H | 302+312+332 - 315 - 319 - 335 |
Consigli P | 261 - 280 - 305+351+338 [1] |
Lo iodoformio o triiodometano, secondo la nomenclatura sistematica IUPAC, è un composto chimico avente formula CHI3; è un alometano e in particolare un aloformio (trialogenometano),[2] l'ultimo nella serie che comprende anche CHF3 (fluoroformio), CHCl3 (cloroformio) e CHBr3 (bromoformio), in cui l'atomo di carbonio è allo stato di ossidazione +2. La molecola ha forma tetraedrica distorta, simmetria C3v,[3] con l'atomo di carbonio al centro, ibridato sp3, e gli altri ai quattro vertici.
A differenza dei primi tre della serie che a temperatura ambiente sono in forma gassosa (CHF3) o liquida (CHCl3 e CHBr3), lo iodoformio si presenta come un solido cristallino esagonale giallo,[4] untuoso al tatto,[5] volatile, dall'odore dolciastro e penetrante caratteristico.
Si ottiene tramite la reazione dell'aloformio tra iodio, una base forte come l'idrossido di sodio o l'idrossido di potassio e uno di questi composti: metil chetoni, acetaldeide, etanolo e alcuni alcoli secondari.
In chimica analitica, per il suo aspetto e per il suo punto di fusione facilmente verificabile, è il risultato della reazione dell'aloformio condotta con iodio allo scopo di identificare i metilchetoni (composti chimici la cui struttura contiene il gruppo CH3-CO-R) e i metilalcoli (CH3-CHOH-R). Solo questi composti infatti producono un precipitato giallo di iodoformio per reazione con iodio in ambiente alcalino.
Trova impiego come antisettico e disinfettante.
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