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Giuseppe Renato Imperiali cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 1º maggio 1651 a Francavilla Fontana |
Ordinato presbitero | 18 marzo 1690 |
Creato cardinale | 13 febbraio 1690 da papa Alessandro VIII |
Deceduto | 15 gennaio 1737 (85 anni) a Roma |
Giuseppe Renato Imperiali (Francavilla Fontana, 1º maggio 1651 – Roma, 15 gennaio 1737) è stato un cardinale e abate italiano.
Quinto dei dodici figli di Michele Imperiali, I principe di Francavilla, e di Brigida dei Grimaldi di Monaco, Giuseppe Renato Imperiali nacque a Francavilla Fontana il 1º maggio 1651.[1]
Trascorsa la prima giovinezza in Puglia, si recò a Roma presso il prozio cardinale Lorenzo Imperiali grazie al quale riuscì ad entrare nel Collegio Germanico-Ungarico. Sotto papa Clemente X fu nominato chierico della Camera Apostolica e sotto il pontificato di papa Innocenzo XI ne divenne tesoriere generale.
Papa Alessandro VIII lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 13 febbraio 1690 con la diaconia di San Giorgio in Velabro. Dopo la nomina fu inviato a Ferrara come cardinale legato fino al 1696.
Tornato a Roma, nel 1700 fu nominato prefetto della Congregazione del Buon Governo, organismo che sovraintendeva all'amministrazione dei comuni dello Stato della Chiesa[2]. Mantenne la carica fino alla morte, avviando un'intensa attività di risanamento finanziario e riforma amministrativa che trovò espressione anche nella pubblicazione di una raccolta della normativa sull'amministrazione temporale dello Stato della Chiesa.
Dal 1700 al 1721 fu abate dell'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis in Sant'Egidio del Monte Albino.
Negli anni successivi ricevette incarichi politici di rilievo e tanta fu la stima conquistata dal cardinale presso gli ambienti ecclesiastici, che, nel conclave del 1724, ottenne una candidatura a successore di papa Innocenzo XIII. Dal 1727 gli fu affidato il titolo cardinalizio di San Lorenzo in Lucina.
Personaggio di vasta cultura, l'Imperiali costituì una grande biblioteca, dispersa alla fine del Settecento, il cui catalogo fu redatto dall'erudito Giusto Fontanini, bibliotecario del cardinale.
Alla morte di papa Benedetto XIII, nel 1730, grazie soprattutto alla sua esperienza e capacità di uomo politico, il cardinale Imperiali fu uno dei candidati favoriti per l'ascensione al soglio pontificio, tanto che nel conclave, che si svolse nello stesso anno, ottenne ben 18 voti, ma[3] a causa della sua età avanzata (circa 80 anni) e dell'ostilità del re di Spagna, che pose il veto alla sua candidatura, non fu eletto.
Morì il 15 gennaio 1737 all'età di 86 anni e la sua salma venne inumata in una cappella della Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio (Roma).
Durante il suo cardinalato Giuseppe Renato Imperiali partecipò ai conclavi:
Oltre all'attività nel campo della politica e della cultura Giuseppe Renato Imperiali svolse quella di promotore di grandi opere pubbliche.
Dal 1688 al 1733, prima come tesoriere generale della Camera Apostolica, poi come cardinale legato di Ferrara, infine come prefetto della Sacra Congregazione del Buon Governo, commissionò numerosi piccoli e grandi interventi. Si devono all'attività promotrice dell'Imperiali non solo l'edificazione ed il restauro di palazzi e singole opere pubbliche, ma anche l'esecuzione di veri e propri piani urbanistici.
L'architetto a cui affidò la maggior parte dei progetti più rilevanti fu Filippo Barigioni, ma lavorarono alle dipendenze del cardinale anche Gabriele Valvassori, Filippo Leti, Carlo Buratti e Giovan Battista Contini.
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