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Continua il nome latino imperiale Georgius, ripreso dal bizantinoGeorgios e dal greco antico Γεώργιος (Geṓrgios); è composto dai termini γῆ (gê, "terra") e ἔργον (érgon, "lavoro")[1][3][5][6][8] e vuol dire letteralmente "contadino", "agricoltore", "lavoratore della terra"[1][2][3][4][5][6][8]. Lo stesso significato è condiviso con i nomi Agricola, Ortensia e Ortolano.
Sostenuto dal culto verso san Giorgio[4], il nome ebbe inizialmente più fortuna nella cristianità orientale, dove era più radicata la devozione verso tale santo[1][3][8]; la sua diffusione nell'Europa occidentale si ebbe con le crociate, allorché le storie del santo vi giunsero tramite i crociati e il santo venne eletto patrono dei regni di Portogallo, Catalogna, Aragona e Inghilterra[1][8]. In quest'ultimo, però, l'uso vero e proprio cominciò nel XVIII secolo, quando Giorgio I salì al trono[1][8]. Successivamente, in generale fu anche la fama di svariati sovrani europei e, infine, il successo dell'opera di VerdiLa traviata, in cui il padre del protagonista si chiama Giorgio, ad aiutare la diffusione del nome[4].
L'onomastico si festeggia in genere il 23 aprile in memoria del già citato san Giorgio, un soldato romano cristiano martire a Lidda sotto Diocleziano, al quale è attribuita, da una leggenda più tarda, l'uccisione di un drago[8][14]. Si ricordano anche altri santi e beati con questo nome; tra questi si possono citare, commemorati alle date seguenti:
^Jerzy, su deon.pl. URL consultato l'11 gennaio 2024.
^Basti pensare all'appellativo originario di un personaggio come il Giorgione, celebre pittore della scuola veneta, talora originariamente citato appunto come Zorzo o Zorzi nei documenti dell'epoca.