Nel mondo di oggi, Esperanto Radikala Asocio è un argomento che ha acquisito una rilevanza senza precedenti. Da decenni Esperanto Radikala Asocio è oggetto di studio e interesse da parte di accademici, esperti e professionisti di vari ambiti. Il suo impatto si è fatto sentire nella società, nella cultura, nella politica e nell’economia, generando infiniti dibattiti e riflessioni sulle sue implicazioni. In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature di Esperanto Radikala Asocio, analizzando la sua evoluzione nel tempo, le sue sfide attuali e le possibili prospettive future. Inoltre, esamineremo da vicino i diversi approcci e opinioni che esistono su Esperanto Radikala Asocio, con lo scopo di fornire una panoramica completa e obiettiva di questo argomento così attuale oggi.
Associazione Radicale Esperanto | |
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Esperanto Radikala Asocio | |
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Abbreviazione | ERA ARE |
Tipo | ONLUS |
Fondazione | 25 aprile 1987 |
Fondatore | Giordano Falzoni, Paola Gozzi Gorini, Carla Faccioli e Giorgio Pagano |
Scopo | affermazione dell'esperanto come lingua internazionale |
Sede centrale | ![]() |
Altre sedi | Bruxelles, ![]() New York, ![]() |
Lingue ufficiali | esperanto, italiano |
Sito web | |
La Esperanto Radikala Asocio (ERA, o Associazione Radicale Esperanto) è un'associazione senza scopo di lucro (ONLUS dal 1998) con personalità giuridica e costituente del Partito Radicale Transnazionale. Ha il suo centro di azione sui diritti linguistici, la democrazia linguistica e la giustizia linguistica, per la salvaguardia dell'ecosistema linguistico-culturale.
L'associazione si è costituita il 25 aprile 1987 a Roma, dove mantiene tuttora la propria sede principale, ad opera di un gruppo di militanti radicali (Giordano Falzoni, Paola Gozzi Gorini, Carla Faccioli e Giorgio Pagano) e dell'esperantista socialista Alberto Menabene. Si tratta della più antica associazione riconducibile alla galassia radicale oggi in attività.
I presupposti sulla quale l'ERA ha poggiato la sua costituzione sono:
I simboli dell'ERA sono un cuore bianco formato da due mani che si stringono in campo azzurro e la bandiera dell'Unione Europea con al centro della corona di stelle una uguale stella a cinque punte verde luminescente (mutuata dalla bandiera dell'esperanto).
Per frenare gli aspetti più sofisticatamente aggressivi dei nazionalismi e dell'attività discriminatoria di alcuni popoli su altri - anche in ambito internazionale – si rende necessaria l'affermazione di strumenti volti a garantire, da un lato, il rispetto e la difesa delle singole identità linguistiche e culturali e, dall'altro, il dialogo, la comprensione tra i popoli e le etnie nonostante le 5.600 lingue.
Strumenti che aiutino a contemperare gli interessi dei vari popoli, a costruire e mantenere la pace, a far crescere la democrazia.
Strumenti che concorrano alla non discriminazione tra popoli più forti che per ciò hanno lingue più ufficiali e internazionali di altre - e popoli più deboli - che tale situazione discriminante subiscono, non certo per inferiore qualità della loro lingua -.
In Europa e nel mondo la comunicazione linguistica transnazionale su un piano di democrazia e parità è urgenza del cittadino europeo, necessità della famiglia umana, diritto fondamentale della persona. Tali obiettivi sono perseguibili affermando il diritto a una lingua internazionale non etnica, che nell'attuale situazione storica si può ravvisare solo nella Lingvo Internacia di Ludwik Lejzer Zamenhof, detta Esperanto. È in tal modo che si riesce a concretizzare il diritto di ciascuno a comunicare con tutti paritariamente; si afferma il diritto di ciascuno all'alfabetizzazione anche transnazionale garantendo, di fatto, il diritto alla lingua e dando ai discenti uno strumento insostituibile per il migliore e più veloce apprendimento delle lingue straniere; si neutralizzano all'origine le discriminazioni linguistiche delle minoranze e della persona; si danno fondamenta di giustizia e democraticità all'unione culturale europea e mondiale.
Attuando ideali democratici e prassi nonviolente della cultura radicale, l'associazione persegue la democratica, federalista ed egualitaria integrazione linguistica e culturale in Europa e nel mondo, in difesa dell'ecosistema linguistico culturale; coordina politicamente e culturalmente le forze europeiste, esperantiste, mondialiste, federaliste, democratiche, ecologiste, culturali di qualsiasi genere e natura; promuove lo sviluppo della lingua (in particolare nelle sue qualità di Orientamento linguistico e di strumento di interculturalità democratica) e della cultura esperantiste in tutti i loro aspetti e presso tutte le sedi possibili: scolastiche ed universitarie - con particolare riguardo alla formazione e all'aggiornamento dei docenti come, anche, alla formazione professionale giovanile, ai gemellaggi transnazionali tra classi e scuole, all'interscambio studentesco transnazionale -, di partiti, politiche, istituzionali, culturali, etc.»
La Esperanto Radikala Asocio, al momento (2014), presenta tre sedi:
Gli organi statutari dell'associazione sono il Congresso, il Consiglio generale, i Punti di Riferimento, i Dipartimenti, la Presidenza d'Onore, il Presidente, il Segretario, il Tesoriere e il Collegio dei Revisori dei conti.
L'associazione si rende portavoce del problema della democrazia linguistica presso le istituzioni.
L'ERA promuove attivamente la diffusione della conoscenza del problema della democrazia linguistica presso il grande pubblico, attraverso manifestazioni di diverso tipo:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 198372187 |
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