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Demaréteion (greco antico Δημαρέτειον) è il nome dato già in antichità ad una moneta di Siracusa da Diodoro Siculo e da Esichio che ne dà una descrizione simile a quella di Diodoro.
Si tratta di una moneta molto rara, coniata già in origine in pochi esemplari.
La sua importanza deriva dall'essere la prima decadramma, cioè una moneta dal valore di dieci dracme, e una delle poche monete citate dai classici.
La moneta è attribuita al periodo di Gelone (485-478 a.C.). Il nome viene da Demarete, la moglie di Gelone.
Diodoro Siculo ne parla nella Bibliotheca historica. Secondo Diodoro Siculo le motivazioni della dedica alla moglie sarebbero da ricercare nell'intervento della donna a favore dei prigionieri cartaginesi che sarebbero stati liberati grazie a lei e che per gratitudine avrebbero regalato alla città cento talenti d'oro.
Esichio di Alessandria, un grammatico greco, nel suo glossario, dà alla moneta questo nome con le stesse motivazioni di Diodoro
Secondo alcuni autori[2] la moneta fu coniata dopo la vittoria sui Cartaginesi nella battaglia di Imera.
Questa datazione non è sicura.
Rovescio | |
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Esemplare del Münzkabinett di Berlino |
Del demareteion sono noti tre conii d'incudine (dritto) e cinque conii di martello (rovescio).
Questi coni sono associati in sette diverse combinazioni[3]:
combinazione | dritto | rovescio | esemplari noti | collezioni |
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C1 | O1 | R1 | 3 | Berlino, Londra, Parigi |
C2 | O1 | R2 | 2 | Londra, coll. privata |
C3 | O2 | R1 | 2 | Boston, New York |
C4 | O1 | R2 | 3 | Londra, Glasgow, San Pietroburgo |
C5 | O2 | R2 | 2 | Berlino, Lisbona |
C6 | O2 | R4 | 1 | Acireale |
C7 | O3 | R5 | 4 | Bruxelles, coll. privata, Vienna, coll. privata |
Catalogazione | |
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Sear | 920 |
Boehringer | 375 |
BMC | 63 |
Gulbenkian | 254 |
Il nome dell'incisore dei conii del demareteion non è noto, tuttavia allo stesso artista, noto come "Maestro del demareteion", sono attribuite altre monete, coniate nello stesso periodo e con alcune caratteristiche simili