In questo articolo verrà analizzato in dettaglio Siclo e il suo impatto sulla società odierna. Dalle sue origini fino alla sua evoluzione e rilevanza in diversi ambiti, Siclo ha svolto un ruolo fondamentale nella vita delle persone. Attraverso questo articolo verranno esplorate le sue molteplici sfaccettature e la sua influenza sarà esaminata in vari contesti, dal livello personale a quello globale. Esaminerà come Siclo ha plasmato il modo in cui interagiamo, comunichiamo e sperimentiamo il mondo che ci circonda. Inoltre verranno presi in considerazione anche i possibili scenari futuri e il loro significato per l’umanità in generale.
Il siclo, o anche sciclo (in ebraico שקל?, shèqel, pl. שקלים, shqalìm; dal verbo ebraico "shaqal", che significa "pesare", dall'accadico shiqlu),[1] è un'antica unità di peso in uso in Mesopotamia.[2] Il valore è notevolmente variato nel tempo e nei diversi luoghi.
L'uso di unità di peso come unità monetarie era comune nel mondo antico fino al Medioevo e ne è rimasta traccia fino a oggi nel linguaggio: in inglese la parola pound indica sia la libbra sia la sterlina, mentre in italiano le parole lira e libbra derivano entrambe dal latino libra, "bilancia".
L'attuale moneta di Israele ha nome siclo (sheqel).
In Mesopotamia valeva 8,40 grammi[3], cioè un sessantesimo di mina (che invece misurava 500 g).[4]
Ai tempi dei Persiani, un siclo era valutato 1/16 di darico (7,5 oboli attici), cioè mezzo grammo di oro.[senza fonte]
Nel Levante, un siclo valeva attorno ai 9 grammi. In Siria valeva 9,40 g.[3]
Con lo stesso nome si indicavano monete sia in argento sia in oro del peso di un siclo. Sia i Fenici sia gli Ebrei battevano sicli.
Il peso del siclo ebraico poteva variare tra i 10 e i 13 grammi. Un siclo valeva 20 ghere (Il siclo equivaleva a circa 11 grammi; la ghera circa 0,6 grammi).[5] e cinquanta sicli formavano una mina. Un talento era pari a 3 000 sicli (circa 30–40 kg) come si ricava da Esodo 38, 25-26[6]. L'armatura di bronzo del gigante Golia pesava 5 000 sicli (1 Samuele 17, 5[7]), cioè 50 – 65 kg.
Si pensa che i "30 pezzi d'argento" di Giuda fossero sicli di Tiro. Un siclo d'argento era allora il salario giornaliero di un bracciante.
Presso gli Ittiti un siclo valeva 11,75 grammi.[3]