In questo articolo parleremo di Contado di Como e della sua rilevanza in diversi contesti. Contado di Como è diventato un argomento di interesse e dibattito nella società odierna, poiché il suo impatto spazia dagli aspetti personali alle ripercussioni globali. Nel corso della storia, Contado di Como ha svolto un ruolo fondamentale in diversi ambiti, influenzando il modo in cui ci relazioniamo, consumiamo informazioni e prendiamo decisioni. In questo articolo esploreremo i diversi aspetti che rendono Contado di Como un argomento importante oggi, così come la sua evoluzione nel tempo e la sua influenza sulla società contemporanea.
Contado di Como | |||||
---|---|---|---|---|---|
Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Como | ||||
Dipendente da | ![]() ![]() | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Contado | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 25 luglio 1335 | ||||
Causa | Espansionismo visconteo | ||||
Fine | 26 settembre 1786 | ||||
Causa | Riforma provinciale della Lombardia austriaca | ||||
|
Il contado di Como fu una storica ripartizione territoriale della Lombardia, precursore dell’odierna provincia di Como.
Como fu a lungo il perno dello schieramento strategico imperiale di accerchiamento ghibellino della capofila della Lega Lombarda, la città di Milano, e dunque una sua storica nemica.[1]
Il territorio romano di Como si era mantenuto ben definito nei successivi secoli medievali grazie alla quasi totale identificazione con la diocesi lariana. La lunga serie di guerre con Milano ebbero fine con la vittoria di Azzone Visconti nel 1335.
Le guerre rinascimentali in cui fu coinvolto il Ducato di Milano decurtarono pesantemente il contado, che fra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento fu preda delle mire svizzere che gli sottrassero tutta la Valtellina e l’odierno Canton Ticino, riducendolo alla sola costa occidentale del Lario. Nel frattempo il governo ducale e poi quello reale spagnolo frazionarono la nascente amministrazione locale, separando città e provincia.
Il contado di epoca spagnola non comprendeva quindi la città di Como con i suoi sobborghi, la Pieve di Zezio, quella di Uggiate, di Fino e della Val d'Intelvi; l'amministrazione del contado era posta a Gravedona.
Le pievi sotto elencate appartenevano alla diocesi di Como, suffraganea del patriarcato di Aquileia fino alla sua soppressione (1751), poi dell'arcidiocesi di Gorizia ed infine dell'arcidiocesi di Milano dal 1789.[2].
I confini esterni del contado rimasero inalterati dal trattato di Friburgo del 1516 alla riforma di Giuseppe II del 1786, per un totale di 270 anni.
Parte superiore
Parte inferiore