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Brigitte Vasallo (Barcellona, 1973) è una scrittrice, attivista e femminista spagnola nota soprattutto per la sua critica all'islamofobia di genere, al purplewashing e all'omonazionalismo, nonché per la difesa del poliamore nelle relazioni affettive.
Figlia di una famiglia galiziana emigrata in Francia e poi in Catalogna, conferma la sua identità xarnego, sebbene non si adatti al significato originale del termine.[1] Trascorre gran parte della sua vita adulta in Marocco, cosa che le permette di acquisire una prospettiva del pensiero egocentrico e coloniale egemonico della società occidentale[2][3]
Collabora regolarmente con vari media, come il sito eldiario.es, Catalunya Ràdio, Diagonal, La Directa o Pikara Magazine, oltre a tenere numerose conferenze. È docente al Master of Gender and Communication presso l'Università Autonoma di Barcellona[4].
Il lavoro di Vasallo è strutturato attorno a due assi principali. Da un lato, analizza l'intersezionalità tra razzismo e misoginia, in particolare su come colpisce le donne musulmane[5]. In questo senso, lei denuncia il purplewashing e il pinkwashing, o in altre parole, come il femminismo e i diritti LGBTI sono strumentalizzati per giustificare la xenofobia, cessando di essere fini a se stessi[6][7].
D'altra parte, apprezza altri modi di relazionarsi, a parte la tradizionale monogamia, superando la fedeltà come modalità di possesso e l'amore come un bene limitato[8][9]. Tuttavia, avverte anche di come il poliamore possa essere appropriato dal neoliberalismo da una prospettiva individualistica, riproducendo le strutture di potere ereditate e oggettivando le persone e il loro corpo come un altro bene consumabile[10].
Linguaggio inclusivo ed esclusione di classe. *https://www.larousse.es/libro/lengua-espanola/lenguaje-inclusivo-y-exclusion-de-clase-brigitte-vasallo-9788418100994/
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