C'è sempre stato un grande interesse per Antonio Maria Vegliò, sia per il suo impatto sulla società, sia per la sua rilevanza nella storia o per la sua influenza sulla cultura. Antonio Maria Vegliò è stato oggetto di studi, dibattiti e analisi in varie discipline, il che dimostra la sua importanza nel contesto attuale. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Antonio Maria Vegliò, dalla sua origine alla sua evoluzione oggi. Analizzeremo il suo impatto in diversi ambiti e la sua rilevanza nella vita di tutti i giorni, con l'obiettivo di comprenderne meglio il significato e il ruolo nella società.
Antonio Maria Vegliò (Macerata Feltria, 3 febbraio 1938) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
È ordinato sacerdote, per la diocesi di Pesaro, il 18 marzo 1962 dal vescovo Luigi Carlo Borromeo.
Il 27 luglio 1985 è nominato pro-nunzio apostolico in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone, essendo nel contempo elevato alla dignità arcivescovile con il titolo di Eclano; è consacrato il successivo 6 ottobre dal cardinale Agostino Casaroli (segretario di Stato), co-consacranti l'arcivescovo Achille Silvestrini (allora ufficiale della Segreteria di Stato) e il vescovo Gaetano Michetti (allora vescovo di Pesaro).
Il 21 ottobre 1989 è nominato pro-nunzio per gli stati del Senegal, Guinea-Bissau, Capo Verde e Mali, diventandone nunzio apostolico nel dicembre del 1994.
Il 2 ottobre 1997 è nominato nunzio apostolico in Libano e Kuwait; nel 1999 si dimetterà da nunzio in Kuwait.
L'11 aprile 2001 è nominato segretario della Congregazione per le Chiese Orientali.
Il 28 febbraio 2009 è nominato presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, succedendo al cardinale Renato Raffaele Martino, dimessosi per raggiunti limiti di età. Mantiene l'incarico fino al 1º gennaio 2017, quando il Pontificio Consiglio da lui presieduto viene accorpato al nuovo Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
Papa Benedetto XVI lo nomina cardinale della diaconia di San Cesareo in Palatio nel concistoro del 18 febbraio 2012.
Il 3 febbraio 2018, al compimento del suo ottantesimo genetliaco, è uscito dal novero dei cardinali elettori.
Il 4 marzo 2022 opta per l'ordine presbiterale mantenendo la titolarità della sua diaconia elevata pro hac vice a titolo.
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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