In questo articolo esploreremo l'affascinante storia di Antonio Canevari, esplorandone le origini, il suo impatto sulla società odierna e la sua evoluzione nel tempo. Dalle sue origini ad oggi, Antonio Canevari ha svolto un ruolo cruciale in vari aspetti della vita umana, dalla politica alla cultura, alla tecnologia e alla scienza. In queste pagine esamineremo le molteplici sfaccettature di Antonio Canevari, dai suoi aspetti più controversi ai suoi contributi più notevoli, con l'obiettivo di comprendere appieno l'importanza di Antonio Canevari nel mondo contemporaneo.
Antonio Canevari (Roma, 1681 – Napoli, 1764) è stato un architetto italiano.
Allievo a Roma del poco noto Antonio Valeri, Canevari si mise in mostra nel 1703, vincendo il primo premio ad un concorso di disegno dell'Accademia di San Luca. Nel 1715 partecipò, insieme a Filippo Juvara, Nicola Michetti e ad altri al concorso per la sacrestia della Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel 1713 fu ammesso alla Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e nel 1715 all'Accademia dell'Arcadia, di cui nel 1723 sarebbe divenuto architetto ufficiale.
Nel 1725 re del Portogallo Giovanni V offrì in dono all'Accademia un'area sul Gianicolo che Canevari trasformò nel Bosco Parrasio, secondo un pittoresco progetto che comprendeva edifici e sistemazioni del pendio intorno ad una monumentale e articolata scalinata (analoga a quella di Piazza di Spagna), realizzata solo in parte e modificato in seguito.
Nel 1727 fu chiamato dal re in Portogallo per partecipare agli allestimenti di un matrimonio reale e per collaborare alle imprese monumentali che il monarca intendeva compiere. Tra il 1727 e il 1732 Canevari soggiornò a Lisbona, dove eseguì diverse opere che andarono però in parte distrutte con il terremoto del 1755. Tra i suoi lavori in Portogallo troviamo le opere di sistemazione della residenza reale, il palazzo della Ribeira; la progettazione e la direzione dei lavori di costruzione dell'acquedotto di Santo Antão do Tojal; la direzione dei lavori iniziali di costruzione dell'acquedotto delle Acque Libere (dove venne sostituito da Manuel da Maia); la progettazione e la direzione dei lavori di costruzione del Palácio da Mitra a Santo Antão do Tojal (residenza del Patriarca di Lisbona); la progettazione e la direzione dei lavori di costruzione della torre dell'università di Coimbra. In questi anni le sue commissioni romane (tra cui quella per un ciborio per l'abbazia di Montecassino) furono "ereditate" e portate avanti dall'allievo Nicola Salvi.
Tornato in Italia, Canevari fu richiesto da re Carlo di Borbone, che cercava architetti di prestigio per l'ambizioso programma edilizio per il regno di Napoli (insieme a lui furono chiamati anche Luigi Vanvitelli, che disegnò la Reggia di Caserta, e Ferdinando Fuga).
Pare inoltre che abbia partecipato, con altri famosi architetti dell'epoca, alla stesura definitiva del progetto del Palazzo Nazionale di Mafra.[1]
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