Nell'articolo di oggi approfondiremo l'affascinante mondo di 4-3-2-1. Dal suo impatto sulla storia alla sua rilevanza oggi, 4-3-2-1 è stato un argomento di costante interesse e dibattito. Nel corso degli anni, 4-3-2-1 ha svolto un ruolo cruciale nella vita delle persone, influenzando il modo in cui pensano, agiscono e si relazionano con il mondo che li circonda. Attraverso un'analisi dettagliata e approfondita, esploreremo i diversi aspetti di 4-3-2-1 e la sua influenza sulla società. Dalle sue origini alla sua evoluzione, approfondiremo la complessità di 4-3-2-1 e il suo impatto sulle nostre vite.
Il 4-3-2-1 è un modulo di gioco del calcio. Consiste nello schierare quattro difensori, tre centrocampisti davanti alla linea di difesa, due trequartisti dietro alla linea d'attacco e un solo centravanti. È anche chiamato albero di Natale, dato che la disposizione degli uomini in campo ricorda, appunto, un abete.[1]
Il modulo
In questo modulo, dietro all'unico attaccante, generalmente forte fisicamente, abile nel tiro e che fa reparto da solo[2], vi sono due trequartisti tecnicamente dotati, il cui compito consiste nel fornire i palloni durante la fase offensiva da veri fantasisti privi di obblighi in interdizione[2]; possono anche creare personalmente pericoli alla squadra avversaria in veste di finalizzatori.[2][3]
Il gioco si basa inoltre sui due interni di centrocampo: devono rompere il gioco avversario ed essere capaci di rapidi inserimenti al tempo giusto. Essi agiscono ai lati del regista, il quale rappresenta l'organizzatore della manovra, simile al playmakercestistico.
I terzini hanno il medesimo compito previsto nel 4-3-1-2, ovvero di ali aggiunte in fase offensiva, pronti alle ripartenze e ai ripiegamenti in difesa.[4]
Essendo un modulo utilizzato prevalentemente a partire dagli anni duemila, la numerazione ha il solo scopo descrittivo, in quanto i calciatori utilizzavano numeri personali dalla metà degli anni novanta.
Squadre che hanno utilizzato il 4-3-2-1
Carlo Ancelotti, grande utilizzatore del modulo ad "albero di natale".La nazionale transalpina, schierata con il 4-3-1-2, all'occorrenza 4-3-2-1, in occasione della finale mondiale nel 1998, che sconfisse il Brasile disposto con il 4-4-2.