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È stata la mano di Dio è un film del 2021 scritto, diretto, ideato e co-prodotto da Paolo Sorrentino.
È stato presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d'argento - Gran premio della giuria e il giovane Filippo Scotti, alla sua prima esperienza cinematografica, ha ricevuto il premio Marcello Mastroianni. Il film è stato selezionato per rappresentare l'Italia agli Oscar 2022 nella sezione del miglior film internazionale.[1]
Napoli, 1984. Fabietto Schisa vive un'adolescenza spensierata in compagnia dei genitori Saverio e Maria e dei fratelli Marchino e Daniela. Gli Schisa, circondati da una pletora di parenti e amici sui generis, sono molto uniti e nutrono un grande affetto reciproco, ma la loro serenità è guastata da alcuni eventi: la bella e spregiudicata Patrizia, sorella di Maria, viene picchiata dal marito Franco dopo avergli raccontato di un incontro miracoloso con san Gennaro e il munaciello, dietro il quale si nasconderebbe l'abitudine della donna a prostituirsi; Marchino, aspirante attore, viene bocciato a un provino con il regista Federico Fellini e perde fiducia nelle proprie capacità; infine Maria scopre che Saverio l'ha tradita con una collega di lavoro e lo caccia di casa in seguito a un furibondo litigio. Ad alleviare questi problemi c'è un evento storico: il leggendario calciatore Diego Armando Maradona viene acquistato dal Napoli; la gioia e l'attesa per questa notizia coinvolge gli Schisa, i loro amici e l'intera Napoli e per Fabietto, dotato di estrema sensibilità, diventa il baluardo emotivo a cui aggrapparsi per superare tutte le tristezze.
Saverio e Maria si riappacificano e acquistano una villetta a Roccaraso dove passare le vacanze insieme alla famiglia. Un giorno propongono a Fabietto di seguirli là per un fine settimana in montagna, ma il ragazzo rifiuta poiché quella domenica si terrà la partita Napoli-Empoli, alla quale lui assisterà per veder giocare il suo idolo Maradona. Quel giorno, Saverio e Maria muoiono a causa di una perdita di monossido di carbonio prodotto dal caminetto[2]. La disgrazia getta nello sconforto e nel dolore i fratelli Schisa; Fabietto in particolare rimarrà segnato dal fatto che i medici gli impediscano di vedere i corpi dei genitori. Al tempo stesso, il ragazzo matura la consapevolezza che, se non fosse stato trattenuto a Napoli dalla partita, probabilmente sarebbe morto anche lui: a salvarlo, nelle parole di suo zio Alfredo, è stata letteralmente "la mano di Dio", come veniva soprannominato il calciatore dopo aver segnato, nella partita tra Argentina e Inghilterra, per una partita valda per i Compionati Mondiali di calcio, non visto dall'arbitro, un incredibile goal di mano (nella medesima partita in cui segnò anche il Gol del secolo). Disorientato e senza punti di riferimento, Fabietto cerca di superare il lutto e trovare la sua strada.
Nel frattempo zia Patrizia viene ricoverata in un ospedale psichiatrico: quando il ragazzo si reca a trovarla, la donna gli rivela che dopo l'incontro con san Gennaro e il munaciello era rimasta miracolosamente incinta ma, in seguito a nuove percosse da parte del marito, aveva subìto un aborto spontaneo e aveva chiesto di essere internata pur non soffrendo di alcuna malattia mentale allo scopo di sfuggire a una vita che la opprimeva; di conseguenza, anche nel ragazzo inizia a maturare l'idea di trasferirsi a Roma. Consuma il suo primo rapporto sessuale con l'anziana baronessa Focale, vicina di casa che, comprendendo il suo dramma, lo invita a casa propria con un espediente; in seguito stringe amicizia con il contrabbandiere Armando, che lo porterà a scoprire il sottobosco della delinquenza napoletana; al contempo sogna di studiare cinematografia, affascinato da una pellicola surrealista di Antonio Capuano e dall'attrice est-europea Yulia. Intanto Fabietto vede deteriorarsi anche il rapporto con Marchino, il quale reagisce al dolore evitando di preoccuparsi del futuro, e con Daniela, che gli rivela l'esistenza di un fratellastro illegittimo avuto dal padre con la sua amante.
Durante uno spettacolo di Yulia, Fabietto vede intervenire lo stesso Antonio Capuano, che con ferocia stronca la recitazione dell'attrice, evidenziandone platealmente tutti i difetti. Il ragazzo ha un lungo colloquio col regista, nel quale gli esprime il desiderio di andare a Roma per studiare cinema; Capuano, tuttavia, comprende che questo sarebbe soltanto il suo tentativo di sfuggire al dolore, e gli rivela che il cinema non avrà mai il potere di guarirlo dal lutto; lo invita pertanto a «non disunirsi», ossia a non fuggire da Napoli e dal suo passato, e gli propone di fare cinema con lui per poter raccontare le molte storie che offre la città. Dopo che Napoli vince il suo primo scudetto, Fabietto comprende di non poter più resistere al dolore e decide quindi di tener fede al proposito di recarsi a Roma: lungo il tragitto in treno, in una stazione desolata,[3] Fabietto vede apparire un munaciello, che lo saluta con lo stesso fischio adoperato dai genitori per esprimere affetto reciproco e ai figli.
Nel luglio 2020, è stato annunciato che Paolo Sorrentino avrebbe scritto, diretto e prodotto il film, con Netflix annesso alla distribuzione. Nello stesso mese, un avvocato di Diego Maradona ha dichiarato che stava esplorando un'azione legale contro il film per il suo titolo, poiché è un riferimento al gol di Maradona alla Coppa del Mondo FIFA del 1986 contro l'Inghilterra e l'uso dell'immagine di Maradona non era autorizzato.[4] Netflix ha risposto che il film non è un film sportivo o su Maradona, ma una storia personale ispirata alla giovinezza di Sorrentino. Nel settembre 2020, Toni Servillo si è unito al cast del film, con le riprese iniziate lo stesso mese a Napoli.
È stato utilizzato come location per una scena iniziale del film lo Scoglio Isca, isola della penisola sorrentina abitata da Eduardo De Filippo e suo personale luogo di riflessione.[5]
Il trailer è stato diffuso online il 19 agosto 2021.[6]
Il film è stato presentato in anteprima il 2 settembre 2021 in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia,[6][7] ed è stato distribuito limitatamente nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 24 novembre dello stesso anno, per poi arrivare su Netflix il 15 dicembre.[6]
Per quanto gli incassi del film non siano stati registrati da Cinetel, in quanto prodotto da Netflix, l'ANSA ha riportato come il lungometraggio di Sorrentino abbia incassato all'incirca 7 milioni di euro, divenendo la pellicola italiana più vista del 2021.[8] Il film non è riuscito tuttavia a superare i costi di produzione, che ammontano a 13 049 974 euro.[9]
Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, la pellicola ha ricevuto una percentuale di approvazione pari all'84% basata su 147 recensioni, con un voto medio di 7,3 su 10.[10] Su Metacritic, il film ha ottenuto un punteggio di 76 su 100, indicando «recensioni generalmente positive».[11]