Solo Dio mi fermerà

Nel mondo di oggi, Solo Dio mi fermerà è un argomento che ha catturato l'attenzione di più persone in diversi ambiti della società. La sua rilevanza è indiscutibile e le sue implicazioni spaziano dal livello personale a quello globale. Nel corso della storia, Solo Dio mi fermerà è stato oggetto di dibattito, ricerca e riflessione, generando molteplici prospettive e approcci. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Solo Dio mi fermerà, analizzandone l'impatto, le sfide e le possibili soluzioni proposte. Attraverso un approccio multidisciplinare, cercheremo di comprendere meglio Solo Dio mi fermerà e le sue implicazioni oggi.

Solo Dio mi fermerà
Gérard Landry in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1957
Durata94 min
Dati tecniciB/N
Generebiografico, drammatico
RegiaRenato Polselli
SoggettoRenato Polselli
SceneggiaturaRenato Polselli
Casa di produzioneEdera Film
Distribuzione in italianoTitanus
FotografiaUgo Brunelli
MontaggioGuido Bertoli
MusicheFelice Di Stefano
ScenografiaVittorio Valentini
Interpreti e personaggi

Solo Dio mi fermerà è un film del 1957 diretto da Renato Polselli, con protagonista l'attore franco-argentino Gérard Landry. Girato completamente a Maddaloni, il film narra la storia di don Salvatore d'Angelo, sacerdote maddalonese fondatore del Villaggio dei ragazzi.

Trama

In una sera di pioggia don Salvatore d'Angelo incontra Nottola, un ragazzino che, avendo perduto i genitori, vive solo. Egli s'interessa al piccolo ed in breve è indotto a dedicare le sue cure ad un gruppo di ragazzi sbandati. Malgrado l'avversione di alcuni anticlericali e di alcune donne del paese, il sacerdote pensa ad una nuova opera per la quale riceve i primi aiuti dal padre, dapprima contrario all'iniziativa. Il maresciallo dei carabinieri gli è amico e lo difende quando può; altri aiuti gli consentono di adattare al fini della sorgente istituzione una vecchia caserma abbandonata e il numero dei ragazzi cui provvede, aumenta sempre più. In qualche attimo fugace è preso dallo scoraggiamento e vorrebbe rinunciare all'iniziativa; ma subito l'amore per i giovani abbandonati ha il sopravvento. La popolazione apprezza ed ammira il Villaggio dei ragazzi, e quando un incendio doloso lo devasta, concorre alla sua ricostruzione.

Un giorno però si fa viva l'autorità militare, che vorrebbe riavere la caserma; ma l'accorrere della popolazione, richiamata dal vivace Nottola, dimostra la necessità dell'opera ormai sviluppata e fa cambiare idea ai responsabili.

Altri progetti

Collegamenti esterni